Capitolo 24

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Pov: Andrea
Mi sculaccia sogghignando per poi andare ad aprire la porta; mi alzo su me stessa, rimanendo comunque nascosta visto le condizioni in cui sono, per vedere il sushi entrare in casa ma con mia sorpresa la vedo sbiancare.
"Giulia?" Dice quasi come una domanda retorica, non è il fattorino e di certo non si aspettava questa visita.
Alex mi guarda preoccupata e io lo divento ancora più di lei; mi fa cenno con la testa di salire e così raccolgo velocemente tutti i miei vestiti e corro su per le scale; cerco di vestirmi ma il top va a toccare la mia ferita più profonda facendomi lanciare un grido di dolore.
Alexaandra inizia a parlare probabilmente preoccupata dall'urlo:
"Andrea cos'è successo?"
Sto per risponderle per poi ricordarmi, appena in tempo, dell'altra figura in casa e così le do del lei.
"Si è tolta parte della crosta sulla spalla e sto morendo di dolore. Può salire il ghiaccio e prendere del disinfettante Prof."
"Cazzo..." la sento dire molto piano per poi urlare di nuovo "...sto salendo Andrea."

Pov: Alexandra
Vedo la figura snella della mia migliore amica difronte a me; in una giornata qualsiasi ne sarei anche felice ma non posso esserlo in questo momento vista la situazione in cui sono.
Guardo istintivamente Andrea preoccupata e le faccio cenno di salire cercando in tutti i modi di evitare che Giulia la veda, e soprattutto che capisca chi è; tentativo inutile aggiungerei visto che sogghigna guardandomi.
Non riderebbe se sapesse chi è.
"Potevi dirmi che eri con qualcuno, avrei evitato di disturbare; comunque complimenti, ha un bel culo la ragazza."
Rido istintivamente per poi fare entrare la donna che ho di fronte in casa e farla accomodare in cucina; un urlo improvviso però attira la mia attenzione e preoccupata mi accerto che stia bene: "Andrea cos'è successo?"
"Si è tolta parte della crosta sulla spalla e sto morendo di dolore. Può salire il ghiaccio e prendere del disinfettante Prof."
"Cazzo..." sussurro vedendo lo sguardo di Giulia che mi scruta con un espressione indecifrabile non appena sente quell'appellativo; la guardo mimandole con le labbra che sto scendendo e poi riprendo a parlare "...sto salendo Andrea."
Salgo velocemente le scale trovandola ancora nuda in mezzo al corridoio; sorrido involontariamente e lei arrossisce per poi parlare.
"Non sapevo dove fosse il bagno..." sorrido nuovamente per l'innocenza che ha in questo momento.
"Vieni con me."
Prendo il disinfettante, glielo applico sulla crosta per poi aiutarla a vestirsi e a mettersi il ghiaccio; le lascio un bacio a stampo e poi la accompagno in camera mia dicendole di mettersi comoda e che sto tornando.
Annuisce alle mie parole per poi iniziare a parlare.
"Ho fatto danno vero?"
"Appena salgo ti spiego tutto, promesso."
Le do un bacio in fronte facendola sorridere e cercando di eliminare ogni suoa preoccupazione per poi scendere sotto pronta all'interrogatorio che sta per farmi Giulia; la vedo con le braccia conserte appoggiata al tavolo con una sguardo severo; sospirare mi viene istintivo.
"Dobbiamo parlare." Mi dice.
"Lo so Giù, lo so."
"Dimmi che le stai dando ripetizioni e basta e che è maggiorenne, dimmi che non frequenta la nostra scuola e giuro che non mi incazzo."
Sospiro nuovamente guardandola.
"Va in primo."
"Cosa?" Urla
"Aspetta aspetta, ha 17 anni, è stata bocciata."
"Ah e allora che sarà mai." Mi dice ironicamente per poi continuare:
"Alexandra ti rendi conto che sei da denuncia? È una tua cazzo di alunna e per lo più è minorenne. Non la conosci neanche."
"Parla piano Giù, non voglio ci senta."
"Non evitare il discorso Ale."
La guardo consapevole che quello che dice é vero; suona il campanello ed io vado ad aprire, pago e porto dentro il sushi.
"Possiamo parlarne stasera? Vengo dopo io a casa non appena lei va via, per favore..." le dico rassegnata al fatto che dovrò affrontare il discorso prima o poi; lei si avvicina a me e poggia la fronte sulla mia; mi guarda negli occhi e sussurra: "Non fare più danni di quelli che hai già fatto, è una ragazzina Ale."
Va via dopo avermi lasciato più dubbiosa che mai.
Salgo le scale portando il sushi, il The per lei e una Coca per me ed entro in camera; mi guarda dubbiosa come se avesse intuito tutto ma io la rassicuro sorridendole.
Ha aperto la tv, ha messo 'The 100' e si è messa comoda mentre io sto spacchettando il sushi; il pomeriggio passa velocemente tra coccole e studio e io verso le 19 la accompagno a casa di Vitale poco prima di andare a casa di Giulia per parlare. Prima di farla scendere dalla macchina le do un bacio e lei spaventata mi guarda negli occhi.
"Ti prego non pentirti di ciò che è successo oggi."
Nego con la testa e poi aspetto che entri a casa per poi partire diretta verso quella della mia migliore amica: so già che sarà una lunga serata.
Arrivo a casa sua, apro la porta con la copia delle chiavi che ho e la vedo mentre mi aspetta come una madre incazzata con le braccia conserte sul divano; sorrido vedendo la pizza che ha comprato e dopo essermi levata le scarpe durante il tragitto porta-divano mi butto su quest'ultimo mettendomi comoda.
"Quindi che film vediamo stasera?" Dico cercando di evitare il discorso.
"Ho un idea: vediamo quello che parla della professoressa che si scopa la sua alunna, aspetta come si chiama..." fa una pausa drammatica facendo finta di riflettere "...oh si 'Alexandra ha fatto una gran cazzata', se non sbaglio."
"Innanzitutto non me ne pento, punto due..."
Mi interrompe urlando incazzata: "Alessandra ha 11 anni in meno di te porca troia."
"Ricordati che la cella è solo una stanza senza via di uscita."
Dico provando a smorzare la tensione ricevendo però solo una manata in cambio.
"Mi hai fatto male idiota."
"Ale ti prego molla la presa, è piccola, troppo; è una tua alunna; potrebbe avere problemi a scuola, con gli altri insegnanti: come dovrebbe spiegare una cosa del genere ai propri genitori o ai propri amici? Se non vuoi pensare a te stessa pensa un attimo a lei."
Sospira per poi continuare.
"Potrebbe anche essere tutto un gioco per lei, potrebbe aver fatto delle scommesse come fanno i ragazzini a quest'età, potrebbe semplicemente starsi divertendo perché la situazione è obbiettivamente allettante e potresti metterti nei guai per nulla."
Rifletto finendo per darle ragione.
"Domani le parlo o le scrivo che non possiamo continuare, te lo prometto."
Le dico rassegnandomi al fatto che la faccenda non sarebbe potuta andare avanti e che l'attrazione verso di lei mi passerà.
"Okay Alex, ora che abbiamo stabilito cosa devi fare raccontami tutto ciò che è successo."

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