Capitolo 5

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La lezione di educazione fisica finisce e così anche il secondo lunedì di questo lungo anno scolastico. Dopo essermi asciugata dal sudore e essermi cambiata con i vestiti puliti rientro in classe seguita da Lucas, Giuse e Lena che non smettono di fare commentini sul fatto che Marta mi stava mangiando con gli occhi; io non ho notato niente di tutto ciò e quindi gli faccio notare che si stanno facendo un po' troppi film mentali. Io e Lena salutiamo quindi i due ragazzi, prendiamo i caschi e usciamo dalla classe incamminandoci verso la mia amata moto che a causa della forte giornata di sole scotta come non mai, poso la giacca dentro lo zaino e successivamente salgo sulla moto seguita dalla mia migliore amica per poi partire verso casa. Come ogni giorno l'attenzione di tutti è su di noi e la cosa non mi dispiace per niente, probabilmente i miei capelli ricci che escono dal casco sono una sorpresa per tutti, è raro infatti che una ragazza sia la proprietaria di una una Yamaha Mt dal colore blu elettrico.
Arrivate a casa decidiamo di ordinare una pizza famiglia e, come facciamo solitamente, scegliamo un bel film da vedere durante il pranzo; è da anni ormai che passiamo la maggior parte dei nostri pomeriggio insieme ed infatti Lena è come una sorella: c'è sempre stata per me, sia nei momenti belli che in quelli brutti e devo sottolineare che siamo state pieni di momenti brutti negli ultimi anni. Aspettando il fattorino delle pizze ci mettiamo a parlare di ciò che è successo oggi e io le dico semplicemente che ero un po' pensierosa a causa dello strano comportamento della prof e che non avrebbe avuto motivo per cui preoccuparsi; lei sembra sollevata da ciò che le ho appena detto e a confermameli sono le battutine che inizia a fare su Marta.
"È davvero bella, e da quel che so è il genere di ragazze che piace a te: è alta, fisico atletico, bel sorriso... E poi hai visto i suoi capelli? Sono spettacolari, quel ciuffetto grigio in contrasto con la radice nera le sta davvero bene; poi i suoi occhi sono blu, non azzurri, non grigi, ma bluuu" dice per poi scoppiare una grossa risata che mi contagia immediatamente.
"Sembra che piaccia a te per come ne parli" rido "però hai ragione: è davvero una gran bella ragazza. Sia tu che i due ragazzi però vi sbagliate: non mi ha mangiato con gli occhi e in ogni caso non mi importa neanche".
A interrompere la nostra conversazione è il fattorino che ci consegna la nostra amata pizza; io la prendo e pago mentre Lena corre in cucina a prendere i fazzoletti, i bicchieri, i piatti, la Coca per lei e il The alla pesca per me per poi poggiarli sul tavolino sul quale io ho appena messo la pizza.
Partiamo il film e nel frattempo iniziamo a mangiare; oggi abbiamo deciso di guardare: "Bird Box" uno dei miei film preferiti che sfortunatamente per lei, Lena non ha ancora mai visto.
Il pomeriggio passa velocemente e tra una risata e l'altra si fa l'ora di cena: i miei genitori come al solito non ci sono, questa settimana, come la maggior parte delle altre, sono a dei convegni di medicina, stavolta a Torino, e penso che rimarranno lì almeno fino a venerdì.
Lena sapendo della situazione decide di dormire da me e dopo aver mandato un messaggio ai suoi genitori per dirglielo decidiamo di finire la pizza avanzata a pranzo e di iniziare a vedere un altro film. Ci addormentiamo così sul divano: lei con la testa appoggiata sulle mie gambe e io appoggiata allo schienale del divano con le gambe stese sulla poltrona.
A svegliarmi d'i mprovviso è il continuo miagolio del mio gattino, Romeo; rincoglionita, come tutte le mattine, controllo che ore sono per poi notare che sono le 7:50. Mi alzo con un balzo facendo quasi cadere Lena che inizia ad urlarmi contro e inizio a correre al piano di sopra per infilarmi dei pantaloni e una maglietta pulita, prendere un quaderno e buttare i libri che avevo precedentemente nello zaino a terra; a raggiungermi immediatamente in camera mia é Lena che si pettina i capelli entrando in bagno mentre mi urla che siamo delle ritardatarie croniche e che non si spiega come sia possibile che ci siamo addormentate entrambe senza puntare la sveglia.
Lei inizia successivamente a lavarsi i denti mentre io, dopo essermi vestita, mi lego i capelli a tuppo e mi metto il mio cappellino preferito tutto bianco della Nike, Lena finisce di lavarsi i denti per poi fermarsi di colpo con il mio spazzolino in mano che credo abbia usato per sbaglio, inizia a far finta di vomitare e io glielo prendo dalle mani e inizio a spazzolarmi i denti mentre con ancora il dentifricio in bocca le dico "Non ho l'ebola" per poi farla scoppiare a ridere.
Non appena abbiamo finito scendiamo come dei razzi sotto e mentre Lena prende dei pacchetti di biscotti io prendo il casco che darò a lei, le sigarette e gli zaini e mi precipito alla moto, Lena prende fortunatamente le chiavi urlando che sono una testa di cazzo visto che me le ero scordate e ad una velocità che non avevo mai toccato ci precipitiamo a scuola. Mentre siamo in viaggio riesco solo a sentire le urla di Lena che mentre si stringe a me, mi dice di rallentare: non sono mai infatti andata sopra i 100km/h ma l'adrenalina che ho oggi in corpo mi porta ad arrivare fino ai 120 km/h e quindi ad arrivare a scuola in meno del tempo previsto ma comunque non abbastanza presto.
Dopo aver  parcheggiato saliamo velocemente le scale e con ancora i biscotti in bocca, le sigarette in mano e lo zaino in spalla apro la porta e gli sguardi di tutti i componenti della classe si posano su noi due, a risvegliarmi dalla scena quasi comica che abbiamo appena creato è una voce che ci richiama dicendo: "Ma buongiorno principesse, vi sembra orario per entrare in classe?"
Lena guarda l'orologio e mi sussurra che sono le 8:25 e dalla mia bocca dopo aver visto da chi è stata pronunciata quella frase esce una semplice parola: "Cazzo".

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