Capitolo 33

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Pov: Andrea
Arrivo al ristorante con appena 10 minuti di ritardo e avvisto subito Lena che sapendo i miei gusti mi ha già preso la colazione; Alexandra arriva un paio di minuti dopo di me, giusto per non dare sospetti; non appena mi siedo le altre due mie compagne di stanza mi riempiono di domande:
"Lena non ci ha voluto dire con chi eri, dai parla, ti abbiamo coperto il culo stamattina, ce lo meritiamo."
"Si dai, poi dobbiamo per forza saperlo, quei succhiotti sul collo devono per forza essere stati fatti da qualcuno."
Nascondo il collo con i capelli; 'e poi la ragazzina sarei io?' penso tra me e me.
"Non posso dirvelo ragazze, lo dico davvero; se mai diventerà qualcosa di serio vi prometto che sarete le prime a saperlo." Mento.
Loro mi guardano annuendo ed io finalmente mangio quel cornetto alla marmellata che tanto desideravo.

La mattinata è passata velocemente; l'abbiamo trascorsa per lo più cambiandoci, prendendo l'occorrente per sciare e viaggiando in autobus.
Nel primo pomeriggio, dopo aver pranzato all'impianto sciistico, ci hanno immediatamente divisi in gruppi: coloro che già sanno sciare/fare snowboard; i principianti che vogliono sciare ed infine coloro che devono imparare ad andare in snowboard.
Con mia sorpresa Alex è già tra i 'professionisti' pronta ad andare nella pista; a noi dilettanti toccano invece le pallose lezioni di base.
Contrariamente a come mi aspettassi imparo velocemente grazie ad una degli istruttori che si é fissata con me: è una ragazza sulla ventina che ci sta palesemente provando dall'inizio delle lezioni.
Tutto il pomeriggio passa così, tra un insegnamento ed un altro; da domani però finalmente, la maggior parte di noi, coloro che hanno già imparato, potrà andare in pista.
Di Alex non ho avuto nessuna traccia per tutto il pomeriggio; con mia sorpresa però nel tragitto di ritorno la ritrovo sull'autobus a parlare con Martina, l'istruttrice figa che flirtava con me qualche minuto fa.
Mi porto immediatamente nelle loro vicinanze per interrompere la conversazione che per i miei gusti sta suscitando troppi sorrisi:
"Si sta divertendo Prof?"
Le dico con un sorriso palesemente falso, che nota immediatamente dopo aver distolto lo sguardo da Martina.
"Si Andrea, a te come è andato il pomeriggio?"
"Tutto bene, Martina è stata molto brava e domani verrò in pista anche io."
"Si effettivamente Andrea è stata molto brava, dopotutto le ho dato delle attenzioni speciali oggi." Le dice Martina continuando a flirtare con me; scelta sbagliata mia cara.
Alex nota quel pizzico di malizia nel suo sguardo e so che vorrebbe fare qualcosa ma si contiene; con mia sorpresa però l'istruttrice continua.
"Era ovvio in fin dei conti; con il fisico che penso abbia è normale sia stata molto brava oggi. Fai sport vero Andrea? Ho notato che hai molta resistenza."
Doppio senso colto sia da me che dalla ragazza dagli occhi di ghiaccio.
"Si sì, gioco a calcio; la prof può benissimo confermare quanto io resista agli sforzi."
Ad Alexandra va palesemente la saliva di traverso mentre l'altra ci guarda abbastanza confusa e scioccata intuendo qualcosa.
"L'ultima partita che ho giocato è stata a scuola, penso però che ne parlerei in modo poco obbiettivo quindi magari si fa raccontare qualcosa dalla prof." Le dico annullando qualsiasi pensiero nocivo che la rossa avrebbe mai potuto fare.
L'autobus si ferma.
"Magari ne parlerò meglio con la tua insegnante davanti ad una birra stasera, sempre se accetterà la mia proposta." Dice flirtando ad Alex.
Io contraggo la mascella; è passata dal flirtare con me allo stuzzicare lei; che buttana.
"Sono in servizio, mi dispiace ma non sarebbe etico." Le risponde con menefreghismo.
"Un caffè allora, insisto."
Alexandra mi guarda.
"Solo 10 minuti dopo cena, sono veramente stanca e vorrei riposare dopo."
Martina se ne va con un sorriso ed io fulmino Alex con lo sguardo allontanandomi, questa me la paga.

Entrando in camera il mio telefono squilla, segno dell'arrivo di un suo messaggio: ho impostato un tipo personalizzato di suoneria solo per lei così da capire se vale la pena accendere il cellulare o meno.
-Mi faccio perdonare, promesso. Vieni da me quando ti invio un altro messaggio, senza fare danno stavolta.-
Sorrido, l'incazzatura mi è già passata ma farò comunque la preziosa stasera.
Tutti scendiamo a cena praticamente in pigiama: questa prima giornata ha infatti stancato un po' tutti soprattutto considerando le ore piccole fatte stanotte.
Io e Alex ci lanciamo qualche sguardo, mentre Martina, così come gli altri istruttori, è seduta al tavolo con i professori e sta tentando di approcciare con la mia lei; povera illusa, non ha proprio capito nulla.
Mentre sono ancora a tavola le invio un messaggio poco prima di salire in camera a cambiarmi.
-che ne dici di fare presto? Ho tanta voglia di avere le tue dita dentro di me.-
Sgrana gli occhi non appena legge il messaggio, iniziando a tossire e a bere dell'acqua in assenza di saliva in bocca. Mi fissa ed io gioco un po' con le mie labbra prima di passarle davanti e salire in camera.
Sento il mio telefono nuovamente squillare.
-la liquido in 10 minuti e arrivo. Cazzo sei assurda.-
Sorrido aprendo la porta della mia camera; spiego la situazione a Lena e mi cambio immediatamente mettendo tutto l'occorrente per domani in uno zaino così da non dovermi spostare domani mattina e potermi godere Alexandra più tempo possibile.
Alle 20:05 mi arriva un suo messaggio.
-ti aspetto.-
Do un bacio in fronte a Lena raccomandandole di coprirmi con le altre e corro immediatamente in camera sua.
Busso. Mi apre con un intimo in pizzo nero che mi fa restare senza parole; le salterei addosso ma stasera voglio giocare un po' prima di farlo.
"E se non fossi stata io alla porta?"
"Ho controllato dallo spioncino, quando non ho visto nessuno sono stata sicura fossi tu. Sei la mia nanerottola."
Alex è più dolce di quello che credessi e questa cosa mi sta facendo impazzire. Sorrido involontariamente prima di iniziare a stuzzicarla.
Mollo lo zaino per terra e mi metto in piedi sul letto iniziandomi a spogliare lentamente davanti a lei; le sue pupille si dilatano e mi tira immediatamente verso di se iniziandomi a baciare. Mi fa stendere sotto di lei ma capovolgo la situazione bloccandole le mani; si libera subito ma io gli faccio gli occhioni dolci.
"Daiiii, fammi solo provare, fammi giocare un po'."
Mi guarda con un sguardo confuso:
"Okay bambina, gioca, vediamo che sai fare."
Inizio a strusciarmi su di lei mentre, totalmente nuda, passo le dita su ogni centimetro del mio corpo immaginando le sue mani; ansimo inaspettatamente e lei sta per prendermi ma la blocco.
"Voglio vedere quanto resisti, stai ferma."
Continuo a stuzzicarmi da sola succhiandomi le dita e aumentando l'intensità delle mie spinte contro il suo bacino, ansimo fintamente al suo orecchio per farla impazzire e ci riesco.
Ribalta la situazione bloccandomi le mani e iniziando a baciarmi con foga, mi bacia il collo succhiando qualche punto in particolare e scendendo sempre di più.
"Alex..." blocco la frase a metà quando in un movimento repentino entra un dito dentro di me lasciandomi senza fiato.
"...ti prego più forte."
Aumenta le spinte ma il bussare della porta ci interrompe.
Sospiro per l'orgasmo mancato per poi realizzare in che situazione siamo. Sbianchiamo entrambe.

Yo Te Quiero Prof Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora