Capitolo 2

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È già passata una settimana dall'inizio delle lezione e ancora nessuna novità. Temporaneamente ci stanno lasciando "liberi" visto che sono ancora i primi giorni di scuola ed infatti oltre a presentarci ripetutamente ed a rispondere alle innumerevoli domande sul perché io e Lucas siamo "così grandi ed ancora in questa classe", per ora abbiamo semplicemente fatto un giro della scuola, visitato i cortili, la palestra, i vari laboratori linguistici e scientifici ed infine il posto dove passerò la maggior parte dell'anno: Il bar. È un posto grandissimo e vendono di tutto: crepes, piadine, toast, pancake, waffle, panini e addirittura pizza e rustici vari.
In questi giorni abbiamo inoltre conosciuto la maggior parte dei professori: alcuni sono molto simpatici tipo le professoresse di Italiano e di Inglese: due giovani donne che ogni qual volta vengono in classe per fare lezione ci dimostrano la gioia che hanno di fare il loro lavoro tramite uno splendido sorriso che portano sempre sul volto; al loro contrario ci sono altri professori che sono proprio un dito in culo, la peggiore è in assoluto la professoressa di Storia: una vecchia isterica di 60anni che sa solo urlare e insultare qualsiasi tipo di persona: una donna razzista ed omofoba alla quale recherò qualche tipo di danno entro la fine dell'anno scolastico, ne sono più che sicura.
Oggi è il lunedì mattina della seconda settimana di scuola e stranamente rispetto al solito sono vestita in modo "colorato": indosso una maglietta nera con le maniche corte, una felpa bianca con la cerniera che userò esclusivamente sulla moto, un pantaloncino della Nike bianco e nero che mi arriva poco sopra il ginocchio, dei calzini bianchi della medesima marca che mi arrivano fin sopra il polpaccio ed infine le mie solite amatissime vans nere; il colorato dell'outfit di oggi è ovviamente dato dalla presenza del bianco in alcuni dei mie capi d'abbigliamento. Afferro come ogni mattina lo zaino, le cuffie e le sigarette e vado a prendere Lena con la moto; lei è già fuori dalla porta con il suo solito sorriso sghembo stampato in faccia. Decido di alzare la visiera per ricevere un suo bacio sulla guancia per poi passarle il suo casco e ripartire verso scuola.
Arrivate in cortile parcheggio e insieme a Lena mi incammino verso la nostra classe; nel tragitto incontriamo Lucas che già arzillo di prima mattina per salutarci urla:"Ma buongiorno alle ragazze più fighe e sexy del mondo" ricevendo prontamente in cambio da parte mia un misero: "Ciao anche a te idiota" detto di sfuggita mentre continuiamo il nostro cammino verso l'aula.
A causa del mio scazzo e della mia fretta rimane indietro ed anche leggermente scioccato dal mio malumore già alle 7:55 di mattina.
Come ogni giorno ci sediamo al nostro amatissimo ultimo banco e aspettando che arrivi Lucas, che sicuramente si sarà fermato per aspettare Giuseppe, iniziamo a parlare per organizzare cosa fare nel pomeriggio.
Veniamo interrotte però da Alice: la gallina della classe che, con la sua voce squillante, ci dice che oggi arriverà la nuova professoressa di Spagnolo, che è una delle poche che non abbiamo ancora conosciuto.
La ringrazio sfoggiando il mio più falso sorriso per poi ignorarla palesemente.
Ricominciamo a parlare coinvolgendo anche Lucas e Giuseppe, che sono appena arrivati.
Siamo, sfortunatamente per lei, nuovamente interrotti da Alice che cerca di attirare l'attenzione di Giuseppe, ovviamente non riuscendoci.
Stanca di essere continuamente interrotta e già nervosa per motivi miei, mi alzo e scazzata le rispondo sfoggiando un nuovo falsissimo sorriso: "Gallinella del mio cuore ho provato ad essere umana stamattina ma hai davvero rotto le palle, potresti andare a scassare il cazzo a qualcun altro? Perché qua come ben vedi nè io nè gli altri siamo interessati a sentirti parlare".
Lei offesa decide di andarsene sculettando dalle sue amiche mentre io e i miei amici scoppiamo a ridere per la situazione che si ricrea continuamente ogni mattina con una scusa diversa per iniziare una conversazione da parte sua.
Non prendetemi per stronza, un po' lo sono ma non senza motivo; riconosco le persone false ormai a miglia di stanza ed il suo sparlare del mio orientamento sessuale dopo appena una settimana senza nemmeno conoscermi mi ha già dato modo di capire che tipo di persona è lei.
Dopo appena 10 minuti di chiacchiere ad interromperci è l'arrivo in classe di una figura alta e snella di cui i miei amici non si sono affatto accorti: è bellissima ed io resto lì a fissarla ignorando totalmente i discorsi dei miei amici che vedendo la mia totale assenza si girano a guardare verso la mia direzione accorgendosi dunque della sua presenza in classe.
Lei squadra tutti noi ad uno ad uno ed inizia a parlare con voce roca dicendo: "Ciao a tutti ragazzi, sono Alexandra Bianchi e sono la vostra insegnante di Spagnolo e quest'anno vi farò studiare parecchio".

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