Buonasera, un suggerimento veloce prima di iniziare a leggere. Se vi piace ascoltare la musica mentre leggete, mettete in sottofondo "broken parts" di clide. Ho scritto l'intero capitolo ascoltandola.
Odore di fumo. Solo quello. L'appartamento era diventato una ciminiera. Una figura ricurva era seduta ai piedi del divano. Tra le dita tremanti della mano bendata era tenuta stretta una sigaretta bianca che si accorciava rapidamente. Era forse già la decima di quella mezza mattina. Io ero appoggiata allo stipite della porta della mia camera e guardavo la scena impotente. Jungkook era come morto, non reagiva, fissava il vuoto senza fare, dire, sentire niente. Non sapevo se stesse pensando a qualcosa o se anche il suo cervello fosse stato messo in pausa. Non aveva risposto ne alle chiamate ne ai messaggi dei suoi amici. Non rispondeva nemmeno a me, ero zitta da ore. Avevo provato a interagire con lui ma era stato come cercare di conversare con il mio peluche. Sfortunatamente il punto debole di Jungkook era stato scoperto e colpito. E ora lo stava divorando silenziosamente.
Camminai verso di lui, piano e discretamente come quando ci si vuole avvicinare a un gatto. Non osava guardarmi, sapeva che ero di fianco a lui e che stavo cercando la sua attenzione, ma lui continuava a tenere le palpebre basse e a portare meccanicamente il cilindro di tabacco alle sue labbra e poi a emettere fumo grigio. Mi sedetti sul pavimento e lo guardai tristemente. Emisi un sospiro muto e mi strinsi nelle spalle.«Posso fare qualcosa?» domandai a voce bassa.
La mia domanda sbatté contro un muro e rimbalzò indietro portando con sé solo silenzio. Ero scoraggiata dalla sua reazione. Provai a sfiorarlo con le dita ma le sue parole mi fermarono.
«Va via» disse piano «non ti voglio qui» mi morsi il labbro inferiore con il magone in gola.
Spense la sigaretta nel posacenere e si alzò dandomi le spalle.
«Vai da Jin Valentina»Sparì dalla mia vista, lasciandomi sola con quelle parole fredde a demoralizzarmi. Tirai su con il naso ricacciando indietro il pianto. Mi alzai e sistemai il pigiama, andai in camera sua con l'intenzione di provare ancora.
Era in piedi di fronte al letto con le mani tra i capelli, sentivo solo il suo respiro irregolare mentre vedevo la sua schiena alzarsi e abbassarsi sotto l'affanno. Un verso frustrato e roco fece piegare la testa al ragazzo.
Ero così abbattuta che non riuscivo a stentare nemmeno un sorriso.
Sbuffò stanco e dolente, era in disordine. Lui e il suo essere erano in disordine e ora anche io mi sentivo un po' nel caos.
Un singhiozzo scacciò d'improvviso il silenzio e la mia incertezza, non mi sarei arresa. Corsi verso di lui, cozzandogli contro. Impressi la mia guancia sulla sua schiena e lo strinsi più forte che potevo. Accartocciai le dita sulla sua maglia e feci scivolare i miei polsi sul suo addome. Lo tenni ancorato a me non permettendogli di staccarsi. Mi afferrò le braccia cercando di districarmi dal suo corpo ma restai attaccata a lui.
Ostentava sicurezza ma si sgretolava come una statua di sale.«Io resto qui Jungkook» dissi decisa, percepì il suo torace contrarsi prima di sentire la sua disperazione.
«Pensavo che fosse finita, di poter essere felice con te...» pianse guardando davanti a se «e invece...» un verso avvilito seguì quella speranza vanificata.
Allentai la presa e scivolai di fronte a lui. Non fu una vista piacevole, vederlo così abbattuto e deluso mi scatenò delle emozioni che non sapevo definire. Era come una grande forza di volontà, una sorta di coraggio che mi spingeva a voler affrontare qualunque ostacolo al posto di Jungkook, purché tornasse ad essere felice.
«E poi... papà...» i suoi occhi grandi e gonfi mi demolirono «voglio che mi voglia bene. Non ne ho bisogno, non è questo» scosse la testa «non ci ho mai sperato, ma-ma ora che è tornato...» piangeva in modo incontrollato.
«Che ho fatto di sbagliato?» sputò fuori arrabbiato «Che ha fatto di sbagliato mamma?» il suo viso era deformato in un'espressione che conteneva tutto il dolore represso di una vita.
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My roomie ಌ [J.Jk]
RomanceValentina conosce il coreano sin da bambina, sua mamma glielo ha insegnato con pazienza. Proprio per questo lei sogna di poter vivere nello sviluppato paese della Corea del Sud. I motivi sono vari: la curiosità, l'interesse, la voglia di provare c...