7.

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Ormai mancava meno di una settimana al compleanno di Jungkook, non avevo ancora avuto il tempo di comprargli il regalo.
Dovevo sbrigarmi.
Uscì avendo qualche ora libera, tornai nel centro di Seoul ancora una volta. Entrai in decine di negozi, non c'era niente. Nessuno aveva qualcosa che mi piaceva.
Io non conoscevo Jungkook, non abbastanza. In due settimane potevo capire ben poco di come fosse fatto, dei suoi gusti, di ciò che gli piaceva. Infatti mi stavo basando su ciò che in generale poteva piacere al mondo maschile.

E poi c'era un problema, continuavo a girarmi intorno e ogni cosa che i miei occhi incontravano mi sembrava troppo banale. Senza saperlo stavo cercando qualcosa di particolare, di troppo carino.
Ne avevo fatti tanti di regali, ai miei compagni di classe, ad amici di amici. Tutti regali disinteressati. Una sveglia, una palla da calcio, una maglietta. La prima cosa che trovavo, la compravo e la impacchettavo. In realtà questo era ciò che facevano tutti, a nessuno interessava fare bei regali a persone a cui non si teneva.
Quindi la domanda ora era: perché stavo cercando un regalo che doveva essere ad ogni costo meraviglioso?

Il solo pensiero che Jungkook guardasse il contenuto del pacchetto con un sorriso costruito e mi ringraziasse come si fa quando le zie ti regalano saponette e calze, mi faceva imbestialire.
No, il mio regalo sarebbe stato perfetto e gli sarebbe piaciuto. Doveva piacergli.

E così, la mia mano ripose automaticamente quella sveglietta rossa che avevo afferrato.

——————

Entrai in una profumeria, la commessa mi venne incontro per aiutarmi.

«Ciao, posso darti una mano?» era una signora sulla cinquantina, i capelli tinti di un castano chiaro. Un sorriso limpido a incorniciarle il volto vissuto.

«Salve, devo fare un regalo di compleanno» spiegai risoluta, avevo perso fin troppo tempo oggi.

Lei annuì.
«Cosa cerchi di preciso?»

Sogghignai mentalmente, bella domanda.

«Non saprei, lo conosco da poco» mi grattai dietro l'orecchio e feci vagare lo sguardo sugli scaffali alla parete.

«Bene... allora» la signora indietreggiò di un passo «non sai che profumo usa?»
Intanto afferrò dei bastoncini e si incamminò verso uno scaffale, io la seguì mentre cercavo di pensare all'odore di Jungkook.

Mi fece sentire delle fragranze intanto che io mi sforzavo di ricordare. Ma con altri odori sotto al naso mi veniva ancora più difficile.
La donna mi osservò, le stavo facendo perdere tempo?
Sorrisi tesa e scostai lo sguardo.

Poi un lampo tra i pensieri, i miei sensi che si orientavano tutti su quel flash. Le narici mi si riempirono dell'odore di casa, dell'odore di Jungkook. Era così buono.
Mi sbrigai a parlare prima di dimenticare tutto.

«È forte, molto intenso ma non da fastidio» stavo cercando di collegarlo a qualcosa di concreto per dare maggiori informazioni alla commessa «sa di menta e..» c'era qualcos'altro «e lavanda»

Si, era questo. O almeno speravo, magari avevo confuso una fragranza con l'altra.
L'odore della lavanda lo conoscevo a memoria, era uno di quelli che preferivo. Ero sicura che ci fosse. La menta era forte ma forse l'avevo confusa. Beh speravo solo che l'esperienza della signora mi aiutasse.

Ci spostammo ancora nel negozio, lei trafficò tra boccette e prese anche un raccoglitore con dei fogli per orientarsi. Poi ne aprì uno e lo spruzzò sul bastoncino di legno. Me lo porse e io lo avvicinai intrepida al naso. Inspirai, più volte, ma non mi ricordava niente. Scossi la testa.
Lei non si perse d'animo, a differenza mia. Me ne fece provare vari, di più forti e di più leggeri. Intensi e dolci.
Poi uno spruzzo e ancora prima che annusassi la stecca mi sembrò familiare. Impaziente aspettai che me lo porse e lo portai subito alle narici. Respirai forte e quasi percepì Jungkook in piedi di fianco a me.

My roomie ಌ [J.Jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora