28.

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Perché la scuola doveva essere così noiosa?
Era mezz'ora che Choi parlava senza sosta, stavo morendo di sonno.

«Monini alla lavagna»
Proprio quello che ci voleva.

Il felpone grigio non mi copriva molto, portai tutti i capelli davanti così che coprissero ogni sprazzo di collo.
Mi alzai e Jungkook mi guardò un momento negli occhi.

«Se non sei pronta dillo subito almeno non perdiamo tempo» continuò l'uomo osservando il registro.

«Sono pronta» strofinai la scarpa sul polpaccio per far scendere i jeans e poi congiunsi le mani. Ero agitata.

Lui sollevò lo sguardo su di me e un ghigno sinistro e inquietante apparì sul suo volto.

«Bene. Cosa succede se il delta è minore di zero?»
Gli spiegai nei minimi particolari ogni opzione possibile.

Lui in cambio aumentò la difficoltà delle domande. Mano a mano che io gli fornivo ogni risposta immaginabile, lui perdeva quell'espressione altezzosa.
La trasformò quasi in una sfida a chi ne sapesse di più, io invece chiedevo solo di tornare a posto.
Mi fece correggere i compiti, svolgere esercizi, risolvere domande a trabocchetto. Cercava un modo per trovarmi impreparata e abbassarmi il voto.
Io per quel che potevo data l'ansia, risposi correttamente a ogni quesito o problema.
Da che ne avevo memoria questa era l'interrogazione migliore della mia carriera scolastica.

Dopo un'esauriente ed esasperante ora e mezza finalmente mi concesse di tornare a posto.
Con le mani sudaticce e sporche di gesso camminai verso il mio banco e ricevetti delle occhiate orgogliose da parte di alcuni miei compagni.
Quando toccai la sedia, l'intervallo suonò. Mi sembrava di aver appena corso una maratona.

«Wow» Jungkook esplose in un'esclamazione sbalordita «sei una macchina» sorrisi un poco per ringraziarlo.

«Mi fai paura» una testa nera comparve tra di noi. Denise mi offrì una salvietta dall'odore aspro, di limone.
La sfregai sulle dita tremule, sentivo ancora il cuore spingere sulle costole a 200 all'ora.
«Quanto ti ha messo?»

«Non lo so, non mi ha ancora dato il voto»

«Mhh, sei andata benissimo comunque» lei mi sorrise fiera.

«Speriamo»

«Hai fatto tutto giusto» mi rincuorò Jungkook.
Mi misi una mano sulla fronte, la sentivo scoppiare.
«Io non ci sarei mai riuscito»

«Ma si, figurati se ce la facevo» Denise lo seguì sconvolta.

«Jungkook vai a prendermi una bottiglietta d'acqua?» lo guardai con occhi imploranti.
Dovevo parlare con la ragazza.
«Ti prego»

Lui mi prese il mento tra pollice e indice.
«Bastava che mi dicessi che dovevate parlare»
Come lo aveva capito?

Lo guardai innocentemente e aspettai che si alzasse. Denise prese il suo posto e ridacchiò.

«Dimmi» abbassai gli occhi sulle mie mani e poi li rivolsi a lei.

«Com'è andata con Nam?» rise appena finì la domanda, sembrava contenta.

«Bene» annuì a confermarlo «siamo andati in un bar a bere qualcosa, poi abbiamo fatto una passeggiata in centro. È molto dolce come hai detto tu, anche se ha le mani che viaggiano»
Si grattò dietro l'orecchio.
«Credo che mi abbia sfiorato il sedere almeno tre volte»

«Immaginavo» mi sarei stupita del contrario «niente bacio?» chiesi poi.

Sorrise furba e posò un'unghia laccata sulle labbra.
«Ci è scappato il limone davanti a casa...» strabuzzai gli occhi.

My roomie ಌ [J.Jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora