19.

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«NO!» mi ero svegliata urlando. Quella scena, continuavo a ricordarla. Mi sedetti sul letto scostando le coperte e afferrai il telefono.

«Sabato 28 settembre ore 5:17» sbuffai sonoramente. Posai i piedi sul pavimento e mi alzai. Quando aprì la porta tirai un altro urlo.
Jungkook era dietro ad essa che mi guardava un po' spaventato anche lui.

«Jungkook oddio» sospirai mettendomi una mano sul cuore «cosa ci fai dietro la porta» gli chiesi mente cercavo di vedere qualcosa attraverso il buio.

«Ti ho sentita urlare e stavo aspettando che tornassi a dormire» mi disse a voce bassa.

«Sto bene ora» sussurrai «stavo andando a bere» sorrisi.

«Perché stiamo sussurrando?» mi domandò.

«Ehm non lo so» dissi «perché è tardi» risi e cercai con la mano l'interruttore della luce. Finalmente la accesi e lo osservai.
Come poteva essere tanto bello anche in piena notte?

Lo sorpassai e mi diressi in cucina. Stavo passando davanti al divano quando la sua voce mi fece voltare.

«Sei tremendamente bella» spostò i suoi occhi dalla mia testa fino ai miei piedi «e sono solo le 5 del mattino» mormorò mettendosi una mano sulla fronte.

Lo vidi barcollare in modo evidente. Mi affrettai a corrergli incontro.

«Jungkook tutto bene?» lo presi dalle braccia cercando di sorreggerlo. Era bollente.

Si avvicinò a me e mentre si trovava esattamente di fronte al mio naso, chiuse gli occhi e mi baciò improvvisamente.

Io-io non stavo sognando,
lui mi stava baciando.

Le sue mani sollevarono la sola maglia che indossavo, accarezzando le mie cosce fino a posarsi sui miei fianchi ormai nudi.
Spinse le sue labbra contro le mie e inclinò la testa per avere un accesso migliore alla mia bocca.
Mi attirò ancora di più verso di lui, facendo incollare i nostri petti.
Intrecciai i suoi capelli alle mie dita.
Sospirò sulla mia bocca e morse il mio labbro inferiore.

Ero così felice che posai i miei palmi sulle sue guance, ricambiando il dolce bacio a cui avevamo dato vita.

Un attimo. Era davvero bollente, non me lo ero immaginato. Mi staccai da lui immediatamente.

«Jung- kook» ripresi fiato guardando i suoi occhi «Jungkook stai bene?»
Come finì la frase, il ragazzo cadde sulle ginocchia. Si aggrappò alle mie gambe, facendomi sentire ancora quanto fosse caldo.

«Jungkook!» urlai abbassandomi «Vieni sul divano» lo trascinai con difficoltà sui cuscini del divano.

Mi misi in piedi di fronte a lui, mi toccai le labbra con le dita.
Mi aveva baciata.

Il ragazzo mormorò qualcosa, muovendo la testa.
«Mi fa male» si lamentò strizzando gli occhi.

Cosa dovevo fare?
Non riuscivo a muovere i piedi, pensavo solo alle sue labbra.

Come era successo?

Mormorò qualcosa che non capì. Mise ancora una volta la mano sulla sua fronte, lamentandosi.

«Vale muoviti!» me lo dissi ad alta voce per convincermi a fare qualcosa.

Corsi nel suo bagno e aprì l'armadietto, da cui aveva tirato fuori la pomata quella volta che mi ero bruciata. Spostai varie scatole fino a trovare la Tachipirina.
La presi e andai nella sua camera.
Aprì tutti i cassetti dei due comodini, alla ricerca del termometro.
Niente.
Solo preservativi. L'avrei ucciso più tardi.
Alla fine lo trovai nell'ultimo, sotto vari paia di calze.

My roomie ಌ [J.Jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora