16.

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Stavo pucciando le gocciole nel latte, finalmente la prima settimana di scuola era terminata.
Jungkook stava ancora dormendo. Gli ultimi giorni li avevamo passati tranquillamente, non smettendo di stare insieme e farci compagnia.
E io ero felice e serena.

Ogni tanto mi era passata per la mente l'idea di avere una possibilità con lui, ma ogni volta venivo smentita dalle ragazze che gli erano state accanto nel letto. Dopo quello che ci eravamo detti dopo la partenza di mio cugino, credevo quasi che sarebbe cambiato qualcosa. Ma Jungkook mi vedeva ancora come una sua semplice amica, non mi aveva più dato segni di interesse nei miei confronti. O meglio, non l'interesse che nutrivo io per lui. Era un po' come ricevere un pugno sul naso, ma in questo momento mi bastava essere in pace con lui e condividere le nostre giornate.

Avevo finito la mia colazione e non sapevo se svegliare il ragazzo. Non era strano che alle 11:00 della mattina stessa ancora dormendo, ieri nel bel mezzo della notte eravamo ancora in piedi a chiacchierare.
Io mi ero svegliata da sola, un incubo. O la mia infanzia. Erano sinonimi. Spesso capitava che mi svegliassi senza respiro o spaventata. Oppure che non riuscissi proprio ad addormentarmi. E non c'era rimedio, non era mai semplice tornare lucida.

Alla fine dopo essermi persa nei miei pensieri, avevo pulito la cucina e fatto una doccia. Quando Jungkook si era alzato mi aveva abbracciata e poi seguita per tutta casa mentre svolgevo le faccende. Poi l'avevo chiuso in cucina imponendogli di preparare il pranzo. E dopo aver mangiato, lui era uscito con i suoi amici.
Era sabato quindi probabilmente sarebbe uscito anche la sera. Ma non sapevo ancora i suoi programmi. Io avrei passato il pomeriggio da Shin, mi aveva invitata da lui a cucinare. L'avevo detto a Jungkook e lui era rimasto zitto e vitreo.

Suonai alla porta del mio vicino per le 14:40, con un pigiama mascherato sotto un maglioncino grigio.
Lui mi aprì con un gran sorriso.

«Ma buon pomeriggio» aveva la voce dolce come l'ultima volta.

«Buon pomeriggio» sorrisi imbarazzata con lo sguardo basso.

«Vieni dentro» spalancò la porta e si scostò di lato. Io ciabattai all'interno.

«Il tuo ragazzo?» mormorai guardandomi intorno.

«Poco fa l'hanno chiamato nel bar dove lavora per un turno straordinario» disse dispiaciuto.

Mi scappò un 'aww' e lui mi diede un pizzicotto sul fianco.

«Tu invece, cosa mi racconti con quel rubacuori?» chiese «Avete fatto pace vero?» mi fissò con gli occhi affusolati e curiosi.

Arrossì al pensiero che quella mattina mi avesse sfiorato così tante volte da farmi soffrire i nervi sotto pelle.

«Tutto bene...» mormorai un po' persa, come ogni volta che era lui a capitarmi a tiro tra i pensieri «ci siamo chiariti e ora è in giro con i suoi amici» tirai fuori il labbro inferiore e poi a sentire il suo 'aww' ridacchiai divertita.

«Vieni» mi prese per un polso «ho voglia di preparare le crêpes e poi una torta da far assaggiare a Seojun»

Mi trascinò in cucina, la sua casa era simile alla mia però i mobili sembravano molto più moderni.
Il tavolo era pieno di ingredienti per cucinare dessert. Farina, uova, latte e tante altre cose che non sapevo nemmeno come usare.

Cominciammo a fare le crêpes mentre Shin mi parlava di se, dei suoi genitori e di come aveva conosciuto Seojun, da quanto avevo capito aveva avuto una vita felice e piena di soddisfazioni.

Quando la pila fu completata, se ne vedevano alcune chiare dalla cottura perfetta e altre scure e bruciate che portavano evidentemente il mio nome sopra.

My roomie ಌ [J.Jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora