18.

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Buonasera, volevo dirvi che ho modificato l'impostazione del testo. Come vedrete di seguito.
Penso che così sia più ordinato.
Ovviamente ho cambiato anche tutti i capitoli precedenti.
Si, sono una persona molto indecisa ahahha. È possibile che cambi ancora.
Buona lettura😊






Non sapevo quanto mancasse al suono della sveglia, era la dodicesima volta che mi giravo nel letto, o forse no, avevo perso il conto. Ieri, dopo essere tornati a casa, avevo percepito il mio mondo girato al contrario, deformato irreversibilmente. E questo mi aveva strappato via la fame, il sonno e anche il coraggio di affrontare di nuovo la vita.

Era solo che non comprendevo cosa fosse successo, mi sentivo confusa, smarrita, senza forze. Avevo bisogno di una guida, della mia guida. Avevo bisogno di Luca, come sempre. Come sempre mi trovavo a gravare su di lui. A gravitargli attorno sentendomi persa appena il mio centro attrattivo cambiasse. Ed era successo proprio questo, la mia luna aveva trovato incredibilmente accogliente e interessante un diciannovenne moro con carenze di affetto e sicurezze. E ci si era lanciata contro in una rotta di collisione senza pensarci due volte. E ora mi ritrovavo a farci i conti, a tornare indietro ammaccata e senza un altro pezzo di me. Mi ritrovavo a tornare da Luca come avevo fatto tante di quelle altre volte. Ogni volta che perdevo la strada, lui mi raccattava sempre con un pezzo in meno.

E sapevo che averlo tenuto al telefono nel bel mezzo della notte non era stata proprio una gran bella idea. L'avevo fatto preoccupare e l'avevo confuso non dicendogli nemmeno tutto quello che fosse successo. Ma ne avevo avuto un bisogno asfissiante, come di ossigeno per i polmoni.
Mi aveva sussurrato nell'orecchio per un'ora intera, mi aveva raccontato come era andata la sua giornata e mi aveva letto i bigliettini che mamma gli mandava di tanto in tanto.

Lei lo faceva sempre, una volta quando Luca era riuscito a superare una prova importante a scuola lei gli aveva portato un regalo e una letterina.
Non ascoltare ciò che ti dicono gli altri. Non pensare di dover fare le cose per gli altri. Anche se pensi che i tuoi insegnanti non meritino il tuo impegno, o che tuo padre pretenda sempre troppo, tu continua a impegnarti per te stesso.
Sono infinitamente orgogliosa di te e ti voglio un bene immenso.
Zia Lara.

Gliene mandava a bizzeffe, come ne scriveva altrettante a me. Luca me le aveva lette una per una. E io avevo sentito la mia anima cullata e fasciata da petali di rosa. Mi ero sentita di nuovo parte di qualcosa, integrata in un universo che però non esisteva più. Dopo quella telefonata ero tornata alla realtà, alla realtà sola, cruda, insensibile. Dove non c'era più quel posto per me, dove tutto era irrimediabilmente crollato a terra e trasportato in mille direzioni diverse fino a disperderlo e smarrirlo per sempre.

Così quei ricordi intatti e lontani avevano lasciato il posto ai freschi avvenimenti del giorno prima. Quando era avvenuta la collisione tra la mia luna e il pianeta di Jungkook. Gli ero andata addosso con una potenza tale da frantumarmi e mostrargli tutti i cocci interni del mio satellite.
Era troppo grande per non scalfirmi o per evitarlo. L'avevo centrato in pieno, autodistruggendomi.

Me l'ero ritrovato davanti, mentre il suo corpo mi schiacciava, le sue mani mi tenevano, il suo fiato mi bruciava la pelle e i suoi occhi mi smembravano pezzo per pezzo. Avevo sentito crescere dentro di me un desiderio bruciante che mi aveva corroso da dentro. Era stato troppo. Tutto.
Mi ero sentita così nuda come non lo ero nemmeno con me stessa, come non lo ero mai stata con nessuno. Così come i miei mostri, ora anche le mie barriere sembravano vacillare di fronte a Jungkook. Ma questo, ero certa, non potesse succedere. Semplicemente non potevo permetterlo. E così avevo fatto di tutto per nascondermi.

Anche ritrovarmi a essere ciò che non ero, ad esempio una delle ragazze che piacevano a Jungkook, provocante, sensuale e altre cose che non sapevo nemmeno fare. E Dio, per fortuna mi ero limitata a quello. Avevo avuto mille idee diverse, centinaia di personaggi differenti da inscenare pur di non recitare me stessa. Ma mi aveva smascherata subito e io a quel punto ero impazzita.

My roomie ಌ [J.Jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora