Il film stava per terminare, le cosce di Jungkook erano tanto muscolose da farmi male, ma per nessun motivo mi sarei spostata.
Per gran parte del tempo le sue dita erano state occupate a toccare i miei capelli. Ora ero io a giocare con le pieghe dei pantaloni che portava. Senza pensarci cominciai a solleticare il suo ginocchio. Una decina di minuti dopo, i titoli di coda apparvero sullo schermo nero del televisore.«Hai finito di toccarmi il ginocchio. Mi fai il solletico» esclamò il ragazzo.
«Scusa» dissi io ridacchiando. Mi girai a pancia in su, tenendo la nuca sulle sue gambe. Jungkook sbadigliò e allargò le braccia sulla spalliera del divano.
«Che ore sono?» domandai attendendo le 9.
«Boh 7:30 forse» prese il telefono «8» si corresse.
Assentì e chiusi gli occhi, stiracchiandomi su di lui.«Comoda?» chiese il moro sorridendo.
«Affatto» il suo sorriso si spense, così cominciai io a ridere.
«Senti ti devo chiedere una cosa» dissi tirandomi su e sedendomi con il corpo voltato verso di lui.
Mi guardò attendendo.
«Sai che Min Ho mi ha accompagnato a casa, no?» annuì «Ecco, lui sa dove abitiamo. Non ho dovuto dargli le indicazioni»Il corvino corrugò la fronte.
«Sa dove abitiamo?» ripeté lui.«Già e mi chiedevo se tu sapessi il perché, ma a quanto pare no» il ragazzo abbassò lo sguardo pensando a qualcosa.
«Ah si, mi ricordo» esclamò a un certo punto «l'anno scorso è venuto qui una volta»
«Ah ecco»
«Si però mi sembra strano che si ricordi la strada a piedi, addirittura dal supermercato» constatò lui.
Alzai le spalle non avendo una spiegazione.
«Hai avuto ansia?» mi domandò osservandomi dolcemente.
Lo osservai anch'io, notando come si vedesse che non stava bene. Le leggere occhiaie, la punta del naso rosso insieme alle gote e le pellicine sulle labbra, di solito sempre lucide.
«Un po'» ammisi dopo qualche secondo.
«Ha tenuto le mani a posto?»
«Più o meno, mentre camminavamo mi stava appiccicato» mormorai guardando Jungkook negli occhi.
Il suo viso si contrasse e a me venne spontaneamente da ridere per la sua reazione. Poco dopo la sua espressione si raddolcì.«Che problemi ha?» domandò un po' più calmo, riferendosi a Min Ho.
Alzai le spalle.
«Come ti senti?» gli domandai cambiando discorso.
«Mi sa che si sta rialzando la febbre» toccai la sua fronte.
«Mh può darsi. Resisti» spostai la mano tra i suoi capelli, accarezzai la sua guancia e poi il suo braccio. Presi poi la sua mano, intrecciando le nostre dita e la portai sulle mie gambe.
Quando tornai a osservarlo, lui rimase fermo e in silenzio. Rimanemmo a scrutarci l'un l'altro per interi minuti. Non riuscivo a guardare qualcosa che non fossero i suoi occhi.
«Mi puoi perdonare per... per averti baciata e per... tutto il resto?» sussurrò il corvino.
Mi guardava negli occhi e sembrava che potesse leggermi l'anima.
Volevo baciarlo.Non riuscì a rispondere, ero semplicemente ipnotizzata dal suo sguardo.
«Io ho paura che accadrà di nuovo» sussurrò ancora il corvino stringendomi la mano.
Non vedevo l'ora.
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My roomie ಌ [J.Jk]
RomanceValentina conosce il coreano sin da bambina, sua mamma glielo ha insegnato con pazienza. Proprio per questo lei sogna di poter vivere nello sviluppato paese della Corea del Sud. I motivi sono vari: la curiosità, l'interesse, la voglia di provare c...