Buonaseraa, so di non avere scuse per i due mesi di assenza che ho fatto. Mi ero promessa di scrivere un sacco sia durante le vacanze di natale sia nelle prime settimane di gennaio. Invece sono arrivata alla fine di febbraio. Il punto è che non avevo un pizzico di ispirazione, cominciavo a scrivere e poi mi fermavo perché mi accorgevo di aver scritto un sacco di cose senza senso.
L'ho finito solo grazie al nuovo album dei nostri sette angeli, ascoltato senza sosta.
Per chi non avesse letto il messaggio in bacheca, volevo avvisarvi che ho revisionato i capitoli precedenti, non è necessario leggerli, però se non vi torna qualcosa è per quello. Ringrazio chi segue ancora questa storia e buona lettura😊Stavamo camminando lentamente verso scuola, la brezza mattutina ci svolazzava intorno. Quel weekend era ancora perfettamente vivo nei miei pensieri. Non ero riuscita a smettere di soffermarmici. Era stato come un punto di svolta per la mia anima, l'avevo sentita legarsi a lui in modi che non riuscivo nemmeno a comprendere. E adesso era troppo tardi per tirarsi indietro, avevo fallito. Avrei dovuto cacciare quei sentimenti e farli sparire, ma avevo fallito. Tutto ciò che mi era riuscito, era stato perdere il cuore. Non lo sentivo più battere del mio battito, ora era magistralmente sincronizzato con quello del ragazzo che mi camminava affianco. E i cocci dolenti della mia anima gli si erano chiusi intorno, seguendolo dovunque lui fosse disposto a spingersi. Avevo il suo nome dipinto negli occhi e la consapevolezza di essermi fatta fregare scolpita nel cervello.
Persino le mie paure, i miei mostri di bambina, sembravano incantati a fissare Jungkook. Li affascinava, erano stregati e stavano buoni, seduti con le orecchie tirate su, rizzate ad ascoltare il suo fiato. E li sentivo tremare di terrore quando era la sua voce a carezzargli la spina dorsale, gli si contraevano i nervi in quella musica spaventosa.
Alcuni di loro si erano specchiati in quelli di Jungkook. Quando lui mi aveva mostrato i suoi occhi devastati avevo sentito qualcosa in me pietrificarsi e solo dopo avevo capito che erano state quelle ferite speculari alle sue a essersi cicatrizzate di botto. Come se essendosi specchiate in lui, in quella carne dilaniata che io sentivo il bisogno di proteggere, si fossero arrese. Avevano percepito l'amore con cui avevo avvolto le sue lesioni e si erano piegate per assomigliargli. Erano rimaste interdette e poi si erano paralizzate.«A cosa stai pensando?» una voce mite interruppe il viaggiare della mia mente. Mi girai a guardarlo, lui avevi gli occhi piantati sulla mia faccia da tempo.
«A nulla» mormorai colpita. Mi studiava con una meticolosità che mi faceva tremare.
«A nulla in particolare»«Se non te ne fossi accorta siamo arrivati» declamò poi, continuava a osservarmi, lo sentivo entrarmi nell'anima. Scostai lo sguardo prima che mi distruggesse le difese.
Guardai la grande costruzione della nostra scuola e le persone che ci affluivano. Intravidi Denise entrare da sola e mi voltai automaticamente verso Jungkook.
«Oggi andiamo a parlarle?»
Lui scrutò l'entrata.
«Chi?»«Denise» osservai il suo profilo concentrato finché non si voltò a ricercare il mio sguardo.
«Non pensavo che fossi una aperta a nuove conoscenze» constatò dicendo effettivamente la verità.
«È così, solo che mi sembra una a posto» mi soffermai un momento a guardare le iridi scure del ragazzo «e poi... lei ha già fatto il primo passo venendo da me»
Jungkook modulò uno sguardo di autentica tenerezza, mi guardò con una premura e un'indulgenza che mi fecero fare mezzo passo indietro. Poi lui sollevò una mano e con la fragilità che sprigionavano i miei occhi mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
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My roomie ಌ [J.Jk]
RomanceValentina conosce il coreano sin da bambina, sua mamma glielo ha insegnato con pazienza. Proprio per questo lei sogna di poter vivere nello sviluppato paese della Corea del Sud. I motivi sono vari: la curiosità, l'interesse, la voglia di provare c...