Non sapevo come tornare a casa, non ci riuscivo. Continuavo a girare su me stessa mentre le insegne dei locali e i palazzi mi vorticavano intorno. Ero a disagio in quella situazione, lontana da casa e con il terrore a circolarmi nelle vene al posto del sangue. Rimpiangevo di non avere il telefono o i soldi per un taxi.
Se mi fossi persa in Italia in genere avrei saputo come tornare a casa, mentre qui conoscevo a malapena Seoul.Ero ferma in una piazza, non sapendo decidere quale via prendere. Ogni strada che partiva da lì poteva condurmi più lontano o più vicino a casa. Mi avvicinai ad ognuna e ci guardai dentro. Sembravano identiche, tutte piene di gente che non avrebbe saputo aiutarmi.
L'ultima opzione era una via, apparentemente meno affollata con alcuni negozi chiusi. La osservai meglio e inaspettatamente mi sembrò familiare.
Avanzai di qualche passo con diffidenza, pronta a fermarmi se non avessi saputo dove andare. Non so perché mi ricordavo di esserci già stata, forse la forma delle palazzine o magari il colore delle mattonelle, c'era qualcosa che avevo già visto.Alzai lo sguardo e notai un piccolo bar sulla destra, restai a fissarlo interdetta e a quel punto capì. Alcune ore prima mi ci ero fermata davanti per allacciarmi le scarpe.
E subito dopo ricordai di aver attraversato quell'enorme piazza per dirigermi chissà dove. Se non sbagliavo era qui che mi ero scontrata con un signore.
Iniziai a camminare a passo veloce essendo quasi certa di andare nella giusta direzione. Poco dopo però dovetti rallentare notevolmente, la stanchezza si faceva sentire. Ero debole e mi girava la testa. Senza quelle poche cose che Jungkook mi costringeva a mangiare, stavo anche peggio. Sentivo un bisogno impellente di chiudere gli occhi stanchi e dormire per sempre.Mi accostai al bordo della strada così da potermi sorreggere, le mie gambe erano molli come la gelatina. Sarebbero potute cedere da un momento all'altro.
Ma più di tutto avevo paura di un'altra crisi. Non ci credevo che era già finito. Non potevo credere che i miei mostri si fossero ritirati così presto. Era un presentimento, una sensazione che qualcosa stesse formentando nella mia mente e che presto sarebbe venuto fuori, distruggendomi come una barchetta in mezzo alla tempesta.Avevo la gola arida e lo stomaco vuoto, le palpebre pesanti e il cuore stanco di battere. Non ce la facevo più. Non mi sarebbe importato se ora avessi smesso di vivere, era tutto un disastro e io ne ero l'artefice.
Subito dopo quel pensiero, il mio cervello fece apparire un'immagine nitida davanti ai miei occhi.Un ragazzo che conoscevo bene era davanti a me, la maglia nera aderiva perfettamente ai muscoli del suo torace.
Le sue mani erano ai lati della mia testa e il suo sguardo era freddo, deluso.
C'era una musica fortissima che ci confondeva, ma quando le sue dita si posarono sulle mie spalle e scesero giù fino a tenermi i fianchi, essa di azzerò.
I suoi occhi arrabbiati si svuotarono della collera e si riempirono di malizia. Scesero con uno scatto sulle mie labbra e poi persi cognizione della realtà.
Solo qualche secondo più tardi avvertì le sue labbra soffici e pregne di alcol premersi sulle mie.Il nostro primo bacio... avevo avuto così paura in quel momento.
Non feci in tempo a pensare a nient'altro che un'altra scena si presentò nella mia testa.
Mi aveva trascinata in quel corridoio così piccolo. Eravamo estremamente arrabbiati uno con l'altra.
Avevo ammesso di aver perso la testa per lui e poco dopo l'avevo trovato a letto con un'altra.
Lui invece, non sapevo perché ce l'avesse con me, proprio non ci arrivavo.
Ma poi le sue mani calde mi avevano circondato il viso e i suoi grandi occhioni mi avevano guardata dolcemente.
Mi aveva confessato che gli ero mancata come l'aria.
Mi sussurrava la paura che aveva di perdermi.
E poi mi aveva promesso che si sarebbe sempre impegnato a farmi stare bene.
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My roomie ಌ [J.Jk]
RomanceValentina conosce il coreano sin da bambina, sua mamma glielo ha insegnato con pazienza. Proprio per questo lei sogna di poter vivere nello sviluppato paese della Corea del Sud. I motivi sono vari: la curiosità, l'interesse, la voglia di provare c...