8.

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Sobbalzai quando la sveglia risuonò fastidiosa e continua nelle mie orecchie, emisi un sospiro. Mi premetti i polsi sugli zigomi e poi mi sfregai gli occhi stanca. All'ennesimo trillo afferrai il mio telefono dal comodino. Sullo schermo apparve di nuovo la mia foto con Luca e poi la data. Sbattei di nuovo le palpebre e poi mi misi a sedere di scatto.
«È l'1 settembre!» mi catapultai fuori dal letto e corsi in camera di Jungkook.
Ma se n'era già andato.

Lasciai cadere le braccia lungo i fianchi e poi tornai pensierosa sul mio letto. Potevo scrivergli un messaggio.

«Buon compleanno!!!»

Attesi intrepida che il mio telefono vibrasse di una notifica. Contai i secondi. 21, 22, 23-

«Ciao Vale, grazie!! ❤️»

Un sorriso emozionato mi apparve sul volto. Le mie dita corsero veloci alla tastiera.

«Mangiamo insieme oggi?» avevo continuato la conversazione senza sapere il perché.

«Si, sarò a casa verso le 11:30»

Con le dita contai le ore che mancavano. Troppe, almeno tre.

«Okay a dopo»

«A dopo»
Fissai quelle poche lettere per un tempo indeterminato. Appoggiai il mento sulle ginocchia e raddrizzai il telefono di fronte al mio naso, riguardai quel cuore rosso con insistenza finché il mio telefono non si bloccò automaticamente.

——————

Il tempo passò in fretta, avevo trovato una felpa di Jungkook sul divano e come un automa l'avevo sfiorata con le dita e poi indossata senza pensarci. Sentivo il suo odore sul collo, tra i capelli e inevitabilmente nel naso. Mi abbracciai da sola e poi gironzolai per la casa senza sapere cosa fare. Quel giorno il cielo era annuvolato e questo mi permise senza problemi di tenere una felpa addosso a fine estate. In cucina mi presi un bicchiere di succo e poi avevo aperto un sito di cucina su internet per informarmi di qualche ricetta tradizionale.

Stavo canticchiando 'love scenario' degli Ikon e mi stavo muovendo a ritmo di musica, il riso stava cuocendo lento tra gli scoppiettii delle verdure con l'olio che avevo provato a fare in padella. Poi percepì chiaramente la serratura della porta d'entrata scattare, erano già le 11:30.

Mi girai, ansiosa di vederlo e quando lui entrò con una maglia bianca tutta bagnata appiccicata al corpo, il mestolo per poco non mi cadde dalle mani. Strinsi le dita attorno al manico mentre mi sforzavo di sorridere.

«Ciao» pigolai arricciando le dita dei piedi.

Scorgevo ogni singolo muscolo sotto la stoffa trasparente e mentre lui si voltava a chiudere la porta i miei occhi venerarono ognuno di essi.

«Ciao Vale» la voce allegra mi fece sorridere.

Quando tornò a guardarmi, notai solo in quel momento i suoi capelli fradici e le goccioline di sudore sul collo.

«Che hai fatto?» chiesi inarcando un sopracciglio.

«Sono andato in palestra e poi sono tornato a casa correndo» si tolse le scarpe mentre il dorso della sua mano sfregava la fronte per asciugarsi dal sudore.

«Potrei giurare di non aver mai sudato tanto» gli dissi ridendo. Ed era la verità.

«Non puoi sudare sul divano»

Quel sorriso sghembo gli affilò i tratti mentre mi scoccava quella frecciatina. Alzai gli occhi al cielo e gli brandì contro il mestolo.

My roomie ಌ [J.Jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora