24.

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La sveglia delle 7:10 squillò come al solito, mi svegliai con calma e poco dopo scesi dal letto. Non feci colazione ma mi affrettai a scegliere un outfit decente per uscire con Denise.
Mi ricordai subito di due cose che non avevo mai messo, diciamo che non erano nel mio stile. Però erano comodi e non da sciattona, avrebbero dato un'immagine carina.
Li cercai nell'armadio e dopo averlo rivoltato, li trovai. Erano proprio come li ricordavo.
Sotto avrei indossato dei pantaloni neri con il punto vita stretto e le gambe ampie e morbide che coprivano fino alla metà del polpaccio. Sopra una canottiera bianca stretta, sotto cui dovevo ricordare di mettere un reggiseno dello stesso colore. Il tutto sarebbe stato accompagnato da un cardigan color crema fatto a maglia, proprio come un maglione solo che rimaneva aperto davanti. Ai piedi le solite Nike bianche. Raccolsi i capelli in uno chignon allentato che dava ai capelli un'aria meno piatta e lasciai ricadere alcune ciocche sul viso.

Perfetto.

Non avevo intenzione di truccarmi, era già tanto quello che avevo fatto. Nello specchio era riflessa una Valentina ordinata e con un aspetto quasi dolce. Mi chiesi come mai non avessi già usato questo abbinamento, mi piaceva tanto. Mi sentivo carina e questo succedeva di rado.

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Alle 7:40 uscì dalla stanza e come di routine il moro era spaparanzato sul divano ad aspettarmi. Era intento a digitare qualcosa sulla tastiera del telefono.

«Fammi scrivere il messaggio e andiamo» disse.
Quando finalmente alzò lo sguardo, incontrò la mia figura ancora in piedi poco distante da lui. Allargò gli occhi e schiuse le labbra, formando un'espressione sorpresa. Si alzò in piedi e mise il telefono in tasca. Cercò di dire qualcosa, ma ci rinunciò e mi sorrise dolcemente.

«È un po' diverso dalle tute?» chiesi retoricamente, guardando il mio abbigliamento.

«Si sei completamente diversa» sussurrò lui.

«Come mi sta?» chiesi un po' preoccupata di risultare ridicola.

«Mi piaci vestita così, sei molto carina» mi rispose guardando il mio corpo. Era la prima volta che non mi squadrava con fare pervertito. Mi sembrava più lo sguardo di un padre che guarda la figlia piccola come se fosse la principessa più bella sulla faccia della terra.

«Perché non hai mai messo questi vestiti?» mi domandò.

«Non sapevo se mi stessero bene»

«Come potevi avere dubbi» esclamò.

«Dici che a scuola mi diranno qualcosa per la canottiera?» chiesi giocherellando con le dita.

«No» si avvicinò a me e prese le due estremità del cardigan «basterà fare così» le sovrappose e poi annuì soddisfatto «almeno Min Ho non ti potrà vedere le tette» concluse lui.

«Avevo tirato su la canottiera, non si vedeva niente» sussurrai scontenta.

«Io vedevo tutto» affermò guardandomi negli occhi.

Ah.. misi le braccia intorno al busto così da sentirmi ancora più protetta.

«Andiamo dolcezza?» chiese avvicinandosi alla porta. Annuì e lo seguì fuori dal palazzo.

Durante il tragitto verso scuola, il corvino non aveva fatto altro che guardarmi e sorridere ininterrottamente.

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Davanti al cancello d'ingresso incontrammo Shin, lo abbracciai affettuosamente e notai Jungkook roteare gli occhi.

«Ciao Jungkook» Shin mostrò la mano aperta in segno di saluto. Passò qualche secondo dove Jungkook rimase in silenzio con le mani nelle tasche. Lo guardai e alzai un sopracciglio, a quel punto si decise a rispondere.

My roomie ಌ [J.Jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora