«Allora mangiamo una pizza tutti insieme?» propose Taehyung.
Fummo tutti d'accordo e ordinammo subito.Era arrivata sera in fretta e avevamo deciso di cenare insieme. Avevo passato l'intero pomeriggio a disegnare. Il tatuaggio l'avevo finito, ovviamente non era quello definitivo. Jimin avrebbe apportato modifiche su modifiche. Ma l'avevo vista la gratitudine reale che emanava dagli occhi.
Ora eravamo seduti tutti insieme sul divano.Jimin mi vietò di apparecchiare.
«Stai lì seduta, hai già fatto troppo» mi aveva fermata così, prima che potessi anche solo muovere un dito.In pochi secondi sparirono tutti, chi per apparecchiare, chi per andare a fumare e chi per andare in balcone. Così in un attimo rimasi sola con Jungkook. Eravamo seduti vicini e dopo poco la sua voce cominciò a decantare qualcosa.
«L'1 settembre è il mio compleanno»
Sollevai la testa e mi voltai a guardarlo.«Ho organizzato una specie di festa in discoteca, ci saranno i miei amici e altre persone che non conosci. Verrai vero?»
Repressi l'istinto di spalancare le palpebre.
Non me lo stava chiedendo davvero,
vero?
Mi sembrava piuttosto evidente che non fossi tipa da discoteca, ma non avrei mai rifiutato. Mi sentivo in obbligo di andarci. Una volta ci ero già stata in Italia e avevo visto una scena che mi aveva fatto accapponare la pelle.Jungkook mi stava fissando, gli occhi grandi a studiarmi il volto, attendeva una risposta.
«Certo che verrò» sputacchiai poi fuori, sorrisi per nascondere l'incertezza su cui la mia voce era inciampata, tradendomi e lui ricambiò.
«Bene» esclamò gioioso.
——————
Mangiammo la pizza intorno al tavolo, una bella atmosfera ad avvolgerci. Buttare tutti i cartoni era stata un'impresa che Yoongi aveva svolto con una repellenza nei gesti e nello sguardo da far intendere chiaramente quanto avesse preferito, ad esempio lavare le posate.
Dopo aver pulito la cucina, ci sistemammo in soggiorno a chiacchierare. A un certo punto però Jimin e Taehyung avevano proposto una cosa che mi aveva fatto rizzare i peli.
«Giochiamo a obbligo o verità?»
Esisteva qualcosa di peggiore, di più fastidioso di obbligo o verità? No, ero certa che no. Quel gioco era una vera sventura.
Ma non ero l'unica a pensarlo, anche Yoongi e Namjoon erano infastiditi al solo pensiero.Gli altri si alzarono e si disposero in cerchio, trascinando anche quei due. Mentre Jimin andò a prendere una bottiglia di plastica, io fui sollevata da Jin e seduta per terra di forza.
C'era qualcosa però che avevo l'urgenza di esplicare.
«Io non bacio nessuno e nessuno bacia me e non azzardatevi a coinvolgermi in cose strane perché smetto seduta stante di giocare»Jimin tornò con una bottiglia di plastica in mano e si sporse verso di me.
«Questo è un vero peccato. Valentina, oggi è la mia unica possibilità di baciarti quelle belle labbra. Ho dovuto costringere Taehyung ad obbligarmi di farlo appena sarà il suo turno» celiò persuasivo.
La saliva mi andò di traverso mentre quegli occhi da gatto mi guardavano desiderosi e divertiti.
«Non se ne parla» sussurrai in un filo di voce.
Lui scoppiò a ridere e si sedette di fianco a me.«Va bene, va bene, come vuoi tu» cianciò con la voce allegra.
«Per me potresti fare un'eccezione» si intromise una voce roca che mi colpì dritta al sistema nervoso mandandomi una scarica di nervi lungo la spina dorsale.
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My roomie ಌ [J.Jk]
RomanceValentina conosce il coreano sin da bambina, sua mamma glielo ha insegnato con pazienza. Proprio per questo lei sogna di poter vivere nello sviluppato paese della Corea del Sud. I motivi sono vari: la curiosità, l'interesse, la voglia di provare c...