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Una notifica accese lo schermo del mio telefono e la stanza buia si illuminò per qualche secondo. Allungai un braccio verso il comò e afferrai quell'aggeggio elettronico.

«Dormi?» un messaggio di Luca appariva sotto la scritta "4:38".

Aprì la notifica e digitai sulla tastiera.

«No» aspettai qualche secondo fissando la dicitura "sta scrivendo...".

«Che ore sono?» premetti insieme il tasto home e quello di accensione e gli inviai lo screenshot.

«Ti chiamo?»

«No, sveglio Jungkook» ci fu un attimo di immobilità e poi Luca riprese a scrivere.

«Come va con lui?»

«Vuole sapere»

«E tu cosa ne pensi?» mossi sicura le dita, avevo un'idea chiara in mente.

«Non merita di soffrire così tanto» inviai.
«Come non lo meritavi tu» aggiunsi dopo.

«Sembra che tu debba fare tutto per tutti ma nessuno possa fare niente per te»

«Io non merito quello che vuole fare per me» sotto il suo nome mi apparì "ultimo accesso alle 4:40".
Perché era uscito da Whatsapp?

Aspettai un po' e dopo poco tornò online. Pochi secondi più tardi mi arrivò una chiamata. Premetti arrabbiata il tasto verde, pronta a dirgliene quattro.

«Al posto di dire stupidate, vai a dormire» esclamò nel mio timpano.

«Ti avevo detto di non chiamarmi» bisbigliai prima di agganciare.

«Hai capito?» mi scrisse un secondo dopo.

«Tu hai capito?!» risposi io.

«Ti stavo per chiamare normalmente, sai quanto mi saresti costata?» ecco perché prima era uscito da Whatsapp.

«Così impari»
Feci un calcolo veloce a mente, li dovevano essere quasi le 22.
«Hai mangiato?»

«Si, mi sono ordinato una pizza»

«Non sei uscito?»

«Ho lavorato, esco domani»
«Tu che fai oggi?»

«Niente, devo studiare»

«Smettila di stare chiusa in casa» roteai gli occhi.

«Esco per andare a scuola»

«Quello non si chiama uscire»

«Eh no»

«No»

«Sei passato a casa?» chiesi con le dita tremule.

«Si, ogni tanto sto lì qualche ora. Spero che non ti dispiaccia»

Le immagini di quei muri colorati che conoscevo a memoria mi riapparvero in mente e mi chiusero lo stomaco.

«Sai che sei l'unica persona che vorrei lì dentro» una lacrima solitaria solcò la mia guancia.

«È tutto a posto qui» mi rassicurò senza che glielo avessi chiesto.

«Mi manchi»

«Anche tu piccola»

«Ci sentiamo più tardi, okay?» chiesi ricacciando indietro le lacrime.

My roomie ಌ [J.Jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora