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Salii in macchina e aspettai che il signorino Dylan fece altrettanto. Ora aveva il muso e cribbio quanto mi faceva arrabbiare! Era passato mezzo mese all'incirca e già non vedevo l'ora di arrivare a casa, la mia vera casa! Aidan e Ethan li sentivo tante volte alle settimane e ogni volta mi scendeva qualche lacrimuccia a senire la loro voce.
Ero solo stanca e volevo rivedere Clary e il resto dei miei amici.

Quando salì in macchina, accese il motore e si sistemò il ciuffo prima di partire. Sbuffai e rimasi ad osservare fuori dal finestrino la strada scorrere e il sole, oramai quasi tramontato, seguirci instancabilmente.
Non riuscivo a parlare con lui, senza litigare e per me era solo per colpa sua.

- Che fai non parli? - chiese dopo qualche minuto.

- Cosa dovrei dire? -

- Non saprei, di solito sei tu che hai gli argomenti giusti... - disse senza togliere gli occhi dalla strada.

- No, oggi non ho voglia di dire niente. -

- Senti, scusa per ieri. Tu sei solo una... coinquilina e non la mia ragazza quindi hai tutto il diritto di provarci con qualcuno, anche se quel qualcuno é uno stronzo... -

- Ma non ci stavo provando! Stavamo solo parlando, sei tu che per strana ragione hai ingigantito tutto. - gli spiegai. Mi fermai ad osservare i suoi lineamenti e i nei che lo rendevano molto curioso, lo dovevo ammettere!

- ... e quando ti ho visto con lui mi sono scaldato! - merda! Mi ero persa quello che aveva detto.

- Ah, ho capito... - vagai, anche se non avevo capito niente! Lo facevo sempre, quando mi trovavo in quelle situazioni.

Raggiungemmo il parcheggio del bar e guardando l'orologio, notai che eravamo anche in anticipo. Che lavoratrice modello! Sorrisi a quel pensiero sciocco e scesi dalla macchina. Appena entrammo nel bar, vidi Jorge dietro al bancone che chiacchierava con una tipa mora e guardando Dylan notai un sorriso beffardo sul suo viso. Conosceva quella ragazza?
Jorge alzò lo sguardo e, quando mi notò, mi raggiunse, lasciando quella tipa da sola.

- Il secondo giorno pure in anticipo! Bene! - disse.

- Dylan! - la ragazza mora ci raggiunse e si aggrappò a Dylan, dandogli dei baci sulle guance.

- Abigail, questa è Anastasia, l'altra tua collega. - disse Jorge, indicandola. La ragazza mi guardò e mi squadrò da capo a piedi. I suoi occhi neri piedi di matita e mascara mi scrutarono e si assottigliarono per un attimo, alla fine si allargarono e un sorriso coperto di rossetto rosso si allargò sul suo viso.
- Piacere di conoscerti! -

- Bene, basta con le presentazioni. Lavoriamo? - chiese Jorge battendo le mani.
- Tu Dylan, cosa fai? -

Il ragazzo sorrise e fece cenno al bancone dietro di noi. - Io me ne starò un po' lì a parlare con Anastasia. Aspetto la band. - disse facendo l'occhiolino alla ragazza.

Un nodo allo stomaco mi si formò quando vidi i due che si guardavano sorridendo. E le braccia di Dylan intorno al collo di Anastasia mi facevano pizzicare le mani. Distolsi lo sguardo e mi avviai per andare in cucina, era meglio non pensarci a che cosa mi stava succedendo se no non mi sarei concetrata sul lavoro.

POV's Dylan.

La band doveva arrivare alle 20:15 ed erano solo le sette. Cosa fare in quel lasso di tempo, se non provarci con Anastasia?
Mi sedetti davanti a lei e la guardai preparare i cocktail.
- Mi prepari un caffè, bellissima? - lei sorrise e obbedì.

- Quella è la tua ragazza? - chiese portandomi la tazzina fumante. Osservai Abigail scrivere le ordinazioni su un blocknotes. Il mio sguardo si posò sul suo culo, respirai e, deglutendo con fatica mi girai cercando di non pensarci. Mi stava succedendo qualcosa che non volevo che mi succedesse. Cristo! Mi stava scombussolando tutto. Respirai profondamente e ritornai a guardare Anastasia.

- No, è solo la cugina di Isaac. - dissi bevendo un sorso di caffè.

- Oh. Bene. - sorrise e mi toccò il braccio.

- Già... -

POV' s Abigail.

Erano le otto e l'unico mio pensiero era Dylan che continuava a parlare con Anastasia. Era ormai un'ora che si sentivano le risate di quei due... che fosse la sua ragazza?
No. Me l'avrebbe detto, no? No, okay, non me l'avrebbe mai detto. Respirai ed entrai in cucina.

- Abigail, è pronto il toast per il tavolo quattro. - disse David, senza staccare gli occhi dalla padella.

- Bene David. - presi il piatto e uscii dalla cucina.

- Ecco a voi. - dissi sorridendo e porgendo il piatto.

- Sempre al lavoro ne? - mi girai e vidi Mitch togliersi la giacca.

Risi. - Mi pagano per questo! -

- Brava brava! Ora ti raggiungo. -  ero felice che fosse arrivato, visto che Anastasia era occupata con Dylan io almeno potevo parlare con Mitch.

Ritornò con il grembiule legato alla vita e andò a salutare Anastasia, la quale gli diede un bacio sulla guancia.
Io continuai a lavorare. Notai anche come Dylan e Mitch si guardassero male.

- Eccomi qua.  Allora come ce la caviamo? -
Chise sorridente.

- Beh, ora c'é poca gente... -

- Lo so, arrivano sempre dopo. Beh, se hai voglia puoi lavare per terra mentre io servo gli altri. - propose.

- Sì, mi sta bene. - andai a prendere lo spazzolone e iniziai a lavare per terra. Guardando l'orologio notai che erano le otto e dieci.

POV's Dylan.

Eccoli, erano arrivati.

- Hei Amore, che mi dici? - Logan mi affiancò e cercò di darmi un bacio sulla guancia, ma io lo allomtanai con uno spintone amichevole.

- Sempre il gay fai! - il ragazzo sorrise.

- Come stai Dylan? - chiese Scott mentre ci incamminavamo verso il palco.

- Me la cavo. Voi? -

Logan tirò fuori la chitarra elettrica e la collegò alle casse. - Io mi sono messo con la tipa della festa, te la ricordi? -

- Ah, la ragazza lingua veloce? - chiesi per poi scoppiare a ridere insieme a Scott.

- Si lei. - disse ridendo anche lui.

- Tu invece Scott? -

- Io, niente di che. Sono sempre solo. Nessuno mi vuole. - risi e lo spintonai.
- Vai da Anastasia, magari te la da anche a te. - Scott sorrise.
- Dopo gliela chiedo... -
Iniziammo le prove e verso le nove il bar si era riempito.
- Ragazzi facciamo " bonfire ". -
Abbassarono le luci e accesero i proiettori sopra di noi. Nel buoi vidi Abigail fermarsi e guardarmi.

***

Dopo cinque canzoni, facemmo una piccola pausa. Rimasi dietro la batteria e Abigail mi raggiunse con un vassoio.
- Te la cavi! - disse porgendomi un bicchiere d'acqua.

- Grazie. - bevvi e gli ridiedi il bicchiere. - Sai a che ora finisci di lavorare? -

- Mitch mi ha detto che quando avete finito voi, per questa sera, posso anche staccare. -

- Bene allora dacci un'altra mezz'oretta. - sorrisi e le diedi un bacio sulla fronte. Mi sentivo talmente in colpa per come l'avevo trattata il giorno prima, che in qualche modo dovevo rimediare. Ebbi un'idea e non vidi l'ora di finire di suonare.

POV's Abigail.

MA CHE CAVOLO! Stavo sclerando. Cioè prima mi tratta da stronzo, poi ci prima con Anastasia e poi mi bacia. Si è stato solo un bacio affettuoso, ma noi litighiamo sempre e...
Sbuffai e finii di pulire gli altri tavoli, al buoio era molto difficile lavorare.

Quando finii aspettai Dylan.

ANGOLO SCRITTRICE:

Okay, sì beh... che dire... questo capitolo fa cagare! :(
Bene sono abbastanza delusa da me stessa e mi scuso, ma tranquille, tra un po' arriva il succo. :) okay è tutto il giorno che scrivo. Spero che mi perdoniate.
Con affetto,
Baptivi.

Mille baci sotto il sole | Dylan O'Brien |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora