Abigail's POV
- Abi è quello che vuoi? - Dylan era davanti a me con le valige al suo fianco.
Annuii trattenendo le lacrime.
- Bene. Domani Marta mi passerà a prendere. - la sua voce era spezzata. Si avvicinò e mi prese la mano.
- Abi... -
- Dylan, lasciami stare. - presi le chiavi della macchina e corsi fuori. Pioveva a dirotto ma non mi fermai. Vidi Dylan osservarmi mentre mettevo in moto e partivo verso l'unico posto che mi avrebbe aiutato a digerire le nostizie che avevo avuto quel giorno.Dylan's POV
Era mezzanotte e Abigail non era ancora tornata a casa. Continuavo a fare su e giù lungo l'entrata e ad affacciarmi alla finestra nella speranza di vedere la sua macchina parcheggiare nel vialetto. Pioveva forte e il rumore dalla pioggia e dei lampi mi metteva ancora più ansia.
Composi il numero di Thea.
- Pronto? - aveva la voce stanca.
- Thea, Abi è da te? -
- No... Dylan che succede? -
- Abbiamo litigato ed è scappata di casa da tre ore... non è ancora tornata, sono preoccupato. Sai dove potrei trovarla? -
- No... mi dispiace. -
Sbuffai e mi torturai i capelli. - Va bene. Grazie, scusa il disturbo. -
Attaccai e pensai a chi chiamare. Una macchina parcheggiò nel vialetto. Ma non era quella di Abi.
Aprii la porta.
Mitch.
Lo presi per la maglia e lo spinsi contro il muro, caricando il braccio pronto per tirargli un pugno sul naso. Stavo perdendo la testa.
- Dylan. So dove si trova. -Abigail's POV
Gocce di sudore calavano sulle mie guance rosee. Sarà stato il ventesimo mattone che lanciavo su quel muro.
Non ci credevo neanche io a quello che avevo combinato. Non volevo pensarci.
Il rumore mi portò alla realtà.
Dylan, bagnato di pioggia dalla testa ai piedi, mi correva in contro.
- Cosa fai? - cercò di riprendere fiato.
- Lancio dei mattoni contro un muro non vedi? - dissi con la voce spezzata per lo sforzo.
Il sasso colpì il muro e si sgretolò.
- Smettila. -
- Mi fa sfogare. -
- Su cosa ti devi sfogare? -
- Mi hai tradita. Mentre stavi con me stavi anche con lei. - dissi tutto d'un fiato lanciandone un altro.
- No. Abi, non lo avrei mai fatto. Ti amo. - Era sincero, ovvio. Ma non era tutto. Non per me. Avevo questo fardello che dovevo liberare, ma non ne avevo il coraggio.
- Anche io. Ma no-... non possiamo stare insieme comunque Dylan... - si frantumò. -Perché? - un lampo illuminò il capanno.
- Dimmelo, perché? -
- PERCHÉ SONO INCINTA, Dylan.-
Le lacrime mi uscirono finalmente dagli occhi, il mio cuore riprese a battere e lasciai il mattone, che finì per terra con un tonfo.
- Cosa? -
- Sì... sono incinta. A diciannove anni. -
- È... mio? -
- No, di Mitch. Certo che è tuo brutto stronzo. - lo spintonai più volte. - Io ti odio. - dissi in un sussurro.
Mi prese i polsi e li strinse nelle sue grosse mani.
- Perché mi odi, Abigail? -
- Perché ti amo. Ti amo più della mia stessa vita. - ammisi e quelle parole mi bruciarono dentro come fuoco. Sorrisi ed evitai il suo sguardo.
- Abigail, guardami. -
Deglutii con forza ed obbedii.
- Anche io ti amo. -
Con uno strattone mi liberai i polsi e mi allontanai.
- Sì, ma non penso che ti vorresti rovinare la vita per un bamb... - non riuscii a finire la frase che le sue labbra furono sulle mie, tocchi dolci e sinceri.
- Lo voglio. Voglio te e mi prenderò tutto il pacchetto. - risi tra le lacrime e lo baciai ancora. - Ti amo. - sussurrai.
- Vi amo. - la sua voce quando pronunciò quelle parole mi entrò in testa e non la abbandonò mai più.
Si irrigidì e si staccò leggermente dalle mie labbra.
- Ora chi lo dice a tuo padre? - lessi il terrore nel suo sguardo e scoppiai a ridere.
- Ti fa paura vero? - gli presi la mano e mi avviai verso la macchina.
- Mi fa cagare sotto. - disse, circondandomi la schiena
- Glielo dirò io, piccolo papà. - rise e con quelle parole lasciammo quel luogo che per tanto tempo era stato per me collocato come un luogo sicuro e ora era diventato un posto felice.
Ora ero felice. Noi due eravamo felici... o meglio, noi tre.ANGOLO SCRITTRICE:
commentate va...
Baptivi.
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Mille baci sotto il sole | Dylan O'Brien |
RomanceAbigail, una ragazza acqua e sapone e molto cocciuta, è costretta ad andare in vacanza nella casa dei suoi zii da lei sconosciuti. Non ne è molto felice dato che non conosce nessuno, ma presto le cose cambieranno perché in quella casa non c'è solo...