Dopo che Dylan e io avevamo parlato mi sentii meglio. Potevo stargli vicino e non pensare più che le mie reazioni o i miei dubbi fossero esagerati. Era notte fonda e io mi ritrovavo nel suo letto ad ascoltare un po' di musica con lui. Avevamo parlato per l'intera serata cosa che non avevamo mai fatto.
Pensai di nuovo alla nostra conversazione.
- Vedi, quando mi resi conto che mia madre mi aveva abbandonato, quando mi resi conto del significato delle parole brutte che ogni volta mi diceva io non potei fare a meno di sentirmi in colpa per tutto quello che avevo fatto o credevo di aver fatto a mia madre. Pensavo che era colpa mia di tutto e non mi sono affezionato a Marta perché, bhe perché avevo paura, paura di far scappare anche lei. Ogni sera pensavo a quelle parole e piangevo. Mi hai visto parecchie volte piangere e so che ti sei sempre chiesta il motivo, beh se mi guardavo allo specchio vedevo un ragazzo che aveva deluso la propria mamma. Me la ricordo ancora, sai? Era bella. Occhi marroni e capelli lunghi e biondi, un sorriso che vedevo raramente ma che non scordai mai, bello e lucente come il sole. E sai, ci ho pensato a lungo sul perché mi fossi piaciuta più delle altre ragazze... vedevo in te la figura materna che non ho mai avuto. Quella bellezza non poteva essere sprecata, questo era il suo pensiero, e io ero quello che le impediva di divertirsi sfoderando le sue più perfide e suadenti armi. Tanto bella quanto stronza. Non si è mai più fatta sentire e io continuavo in parte a sperare che ritornasse a prendermi e in parte a crogiolarmi nei miei stupidi pensieri e ogni fottuta notte mi svegliavo sudato e andavo in panico, non la vedevo non la sentivo, andavo in giro per casa piangendo e la cercavo disperato. Marta mi prendeva, mi portava a letto e restava sveglia tutta la sera. Al mattivo la vedevo addormentata sulla poltrona, ma non le parlavo. Per anni non le ho parlato, mi esprimevo a gesti e a mugulii, finché un giorno lei arrivò e mi portò un pupazzetto, lo aveva vinto alle macchinette era niente di che, ma le parole che disse mi colpirono. Disse: " sappi che se dovessi andarmene lui resterà con te. " quella era la più bella dimostrazione di affetto mai ricevuto nella mia vita. Lei, con quel gesto, mi aveva assicurato che in qualsiasi caso non avrei mai potuto essere da solo. Avevo dieci anni. Bene, con questo ti volevo far capire che é normale reagire così, è una forma di dolore e questo mi fa sentire in colpa perché ti sto facendo del male, ma sappi che se avessi ancora quel pupazzetto non te lo darei perché io ci sarò sempre con te, in un modo o nell'altro. -
Sorrisi ancora a quelle parole e mi addormentai con il calore di queste.
Il giorno dopo Dylan andò al suo primo giorno di lavoro e io decisi di andare a casa di Ethan e Aidan per chiarire che non loro non avevo nessun problema. Suonai il citofino e un secondo dopo Tatiana mi apparve davanti, aprendo la porta.
- Oh, Clary... se cerchi Ethan e Aidan sono in giro per la casa, se cerchi Aaron è nella sua stanza. - la ringraziai e salii le scale. Appena raggiunto il corridoio, la porta del bagno si aprì e uscì Aaron. Mi vide, io lo vidi e mi precipitai a nascondermi inutilmente nella stanza più vicina a me. Non volevo vederlo, non volevo sentire le sue stronzate.
Cercò di entrare, ma il mio peso glielo impedì.
- No, vai via. - urlai.
- Abi, è la mia stanza. - cazzo. Non me n'ero accorta. Mi allontanai dalla porta e lui entrò. I capelli biondi erano spettinati e gli occhi verdi mi scutravano.
- Abi, io...-
- No. Zitto. - uscii dalla stanza e chiusi la porta rumorosamente. Bussai alla porta dei gemelli e solo dopo un lungo e profondo respiro entrai timidamente. Spuntai con la testa nella loro camera. I ragazzi erano seduti sui propri letti, Aidan con le cuffie nelle orecchie ( la canzone dei Fall out boy si sentì appena entrai in quella stanza ) e Ethan era intento a messaggiare.
- Oh, Abi. Pensavamo che ce l'avessi con noi. - disse Aidan togliendosi una cuffia.
- Lo immaginavo... - mi sedetti sul letto di Ethan e vidi il suo viso, aveva un gonfio occhio nero.
- Ethan... - gli tirai su il viso, osservando la ferita.
- Aaron. Si è vendicato. - rispose evitando il mio sguardo.
Non sapevo a cosa pensare. Ero incazzata. Non poteva aver fatto una cosa simile a suo fratello. Era proprio uno stronzo e poi stava pure cercando di chiedermi scusa, prima. Gliele avrei date io le mie scuse. Mi girai ma non feci in tempo a fare un passo che delle enormi braccia mi presero in vita e mi sollevarono di peso da terra.
- No! Lasciami. Non doveva farlo! Non a suo fratello. Non per una cazzata del genere! - dopo un paio di minuti, finii di scalciare e dimenarmi e le braccia allentarono leggermente la presa.
- Ti sei calmata? - chiese Aidan.
- Sì... - risposi frustata e alzando gli occhi al cielo.
Le braccia mi portarono a terra e io mi girai per fulminare Aidan con gli occhi. Ci riuscii, ma mi sentii subito in colpa, la sua grandezza, la sua corporatura grande mi facevano sentire una bambina piccola bisognosa di affetto e lui e suo fratello non avevano per niente l'aspetto di persone che potevano dare affetto a una bambina, ma quegli occhi... quegli occhi verdi mi facevano sempre un certo effetto, erano sempre riusciti a mostrarmi una parte del loro cuore tramite il proprio sguardo. Cosa che con Clary non succedeva e io godevo in quel momento, per quella cosa.
- Non guardarmi così! - mi rimproverò Aidan, abbassando lo sguardo. Non potei fare a meno di ridere alla vista di quel ragazzo grande e grosso che per un mio sguardo di rimproverazione abbassava gli occhi, come un bambino di cinque anni che è stato beccato con le mani immerse nel barattolo della Nutella. - Lo sappiamo tutti e due che gli avresti spaccato il culo, malgrado lui sia più grande e possente di te. - continuò, cercando di giustificarsi.
- Se lo merita. -
- Lo so, ma Ethan in un certo senso se l'è meritato e... -
- Meritato? Quello là va a giudicare gli altri e poi tiene nascoste le cose ai migliori amici! Ethan pensava che io lo sapessi, per quello me lo ha detto. Aaron si meriterebbe di peggio che un pugno in faccia. -
Ethan si alzò dal letto e mi si avvicinò.
- Sentite, sono stanco di essere considerato l'anello debole della famiglia. La prossima volta me ne starò zitto, okay? Ora lasciatemi in pace. - poi se ne andò dalla stanza. Ma che cosa avevano tutti? Non dovrei essere io quella con le mestruazioni? Frustrata uscii dalla stanza e vidi Aaron e Ethan in corridoio. Lo sguardo che Aaron dedicò a Ethan mi raggelò il sangue, vi era un odio profondo in quegli occhi. In seguito si spostarono su di me e cambiarono espressione e luce era chiaro il messaggio che mi voleva trasmettere con quello sguardo: " ti prego perdonami ", ma col cazzo che lo perdonavo!
- Puoi guardare in quel modo il tuo peggior nemico, ma non tuo fratello. - dissi, poi me ne andai. Uscii da quella casa e raggiungendo la mia, salii sulla mia Toyota e uscii dal vialetto. Non era possibile. Quello sguardo fece male a me, figuriamoci a suo fratello. Sbuffai e guardai nel cofanetto della mia auto se vi era un qualche CD. Ritrovai quello dei Bastille. Lo tolsi dalla custodia e lo infilai nel lettore CD. La prima canzone partì sparata e io mi immersi in quelle parole piene di sincerità, piene di verità.ANGOLO SCRITTRICE:
Okay, la noia si fa sentire. Maa Wattpad mi odia e certe volte scrive lento, si blocca o peggio non mi salva le cose e quando riapro la bozza mi ritrovo con metà capitolo cancellato. Tutto sparito. È orribile. Quindi se non pubblico immediatamente o è perché i libri mi hanno mangiata viva, o perché sono a fare casino con le mie amiche oppure Wattpad mi fa la guerra. Oggi però ho vinto io * dice mostrando il muscolo molliccio *
Bene. La storia va avanti Aaron diventa più arrogante, Clary mi sta sempre più sul culo ( anche se in questo capitolo non c'é stata ahah ) e Dylan è sempre più ajahdkdmxndnjxmejdkdn. È, sì, solo per chiarire... il mio angolo scrittrice sta diventando il mio angolo di sfogo perché io i personaggi li invento sul momento, i loro comportamenti ecc... perché non ho degli spunti, quindi scrivendo mi vengo le idee e le scrivo. È come se scrivessi alla cieca- no, aspettate, è quello che sto facendo... cooooomunque basta.
Oh, bella gente Baptivi è qui presente e con tristezza va a dormire che domani sará sotto le mani della nostra @Xmrslevinez! Ahaha auguratemi buona fortuna. ( ti voglio bene ) ( vi voglio bene ) con affetto,
Baptivi.
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Mille baci sotto il sole | Dylan O'Brien |
RomanceAbigail, una ragazza acqua e sapone e molto cocciuta, è costretta ad andare in vacanza nella casa dei suoi zii da lei sconosciuti. Non ne è molto felice dato che non conosce nessuno, ma presto le cose cambieranno perché in quella casa non c'è solo...