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Era chiaro. Lo amavo. Amavo tutto di lui a cominciare dal suo carattere  per finire al suo profumo, me ne resi conto quando le mie braccia stringevano il suo corpo nudo e sudato riparato dalle coperte. La seconda volta era stata magica e questa volta mi era piaciuta veramente. Ora ero appoggiata sopra di lui con la testa sul suo petto mentre la sua mano mi accarezzava le ciocche di capelli biondi, lunghi e un po' sudaticci.
Dio quando mi piaceva stare così, in quella posizione intima ma per niente imbarazzante. Sapere che lui c'era per me e per nessun'altra. Avrei vissuto per l'eternità su quel letto, sul suo corpo possente, con le sue labbra sulle mie e le sue mani che si spostavano agili sul mio corpo esile e inesperto.
Tossì e mi riportò alla realtà.
Mi alzai e lo guardai negli occhi marroni oramai conosciuto. Sorrisi e gli baciai le labbra calde.
- Sei stata bene? -  chiese tra un bacio e l'altro.
- Dylan, io sto sempre bene con te. - non capiva l'effetto che quel ragazzo riusciva a fare su di me! Ero stata un anno ad aspettarlo in preda al panico e alla depressione, avevo il terrore di perderlo e diventavo gelosa appena una ragazza gli parlava o anche solo gli sorrideva.
Queen per me continuava ad essere una minaccia, aveva baciato Dylan e lo aveva imbambolato. Se la sarebbe vista con me se solo ci avesse riprovato.
- Ne sono felice. Non hai sentito niente? -
- Solo piacere. - ammisi e presi a baciargli il collo il che lo fece gemere e alzare un po' di più la testa per farmi passare.
Sentivo il suo respiro aumentare e i suoi muscoli irrigidirsi, mi fermò con un gesto veloce e solo allora sentii la sua erezione che pulsava nuovamente sotto le coperte.
- Dio, mi fai impazzire. - disse, con il fiatone. Mi scostò e mi sovrastò con il suo corpo quando fu sopra di me.
- Ho bisogno di una doccia fredda, freddissima! -
Annuii e lo guardai muoversi nel buio per raggiungere la porta.
Okay, Abi, calma e sangue freddo. Mi circondai con le coperte e guardai le notifiche sul mio cellulare.
C'era solo un messaggio di Thea.

Fai pace con quel cretino o rischierai di morire per il dolore, sia te che lui. Non fate i coglioni.
T.

Sorrisi e digitai veloce sulla tastiera.

Fatto. Abbiamo chiarito.

Lo inviai e mi stesi sul materasso quando un'altra vibrazione mi avvisò.

Sei nuda?

Emh... sì...

Benissimo! A dopo.

Sorrisi nuovamente. Che pervertita! Era sempre la solita. Sospirai e ritornai in posizione fatale sul letto mentre la mia mente vagava tra i pensieri.
Un buco mi attraversò lo stomaco all'improvviso, ma del motivo non ne sapevo nulla, era stato un pensiero così veloce che non ero riuscita a coglierne l'immagine, solo la sensazione.
Mi costrinsi a frugare nella mia mente e pensieri e a pensare ai vari argomenti che potevano turbarmi, il primo fu Dylan anche se lui non mi creava timori era sempre il mio primo pensiero e solo il nome mi fece saltare di un battito il cuore e rivoltare bruscamente lo stomaco. Poi  pensai a Queen e la sensazione non fu la stessa, provai odio profondo e invidia, pensai ai Ethan ed Aidan e ed ecco che la sensazione ritornò, paura. Avevo paura, paura di perdere i miei migliori amici. Sospirai e quando sentii la porta aprirsi e Dylan entrare, mi alzai e dopo un bacio veloce uscii per andare a fare la doccia, con una coperta che mi copriva solo la parte davanti. Dylan sfruttò l'occasione per tirarmi una pacca sul sedere che mi fece sussultare e girandomi vidi il suo sorriso goloso sul viso.
Arrossii e corsi in bagno.
La doccia funzionò, i miei pensieri se ne andarono insieme al mio sudore e la tensione finalmente si placò abbandonando definitivamente il mio corpo.
Quando mi vestii le mie ossa scricchiolarono dolorosamente.
Mi guardai allo specchio e notai qualcosa sotto i miei capelli, li scostai e vidi sul mio collo un segno violaceo vicino all'attaccatura delle ciocche. Maledissi Dylan e le sue meravigliose labbra alle quali piaceva vagare sulla mia pelle e lasciare segni fin troppo visibili agli occhi di tutti.
Mi sistemai i capelli in modo che non si vedesse e uscii come una furia dal bagno per andare a cercare il mio ragazzo per cercare di farglielo capire una volta per tutte.
Stavo per aprire la porta della camera quando il campanello suonò nella casa vuota.
Sbuffai e feci retro front. A metà del corridoio la mano calda di Dylan mi afferrò un braccio, per poi prendersi la mia vita, afferrarla da dietro e portarsela ai suo fianchi.
- Facciamo il bis? -
Insaziabile sto ragazzo...
- Hanno suonato alla porta! - mi trascinai Dylan per tutto il resto del tragitto, cercando di fargli mollare la presa, ma invano.
Quando aprii la porta con un gesto veloce della mano, il mio sorriso sparì dal mio viso e Dylan smise di stuzzicarmi.
Avrei voluto dire qualcosa, ma le parole mi morivano in gola quando cercavo di formulare parola.
Il terrore mi infuocò le vene, mi spense il cervello e mi scavò nel cuore.
- Ho interrotto qualcosa? - Dylan mi spostò dietro di se con fare protertivo e osservò il ragazzo.
- Cosa vuoi di nuovo? -
Mitch sorrise timidamente e lo guardò negli occhi. - Scusarmi. Scusarmi di tutto. Per tutto quello che vi ho combinato. -
- Se sei venuto qua solo per ottenere il nostro perdono allora puoi andartene a cagare. - Dylan si avvicinò al ragazzo, il quale fece un passo incerto all' indietro.
- Sinceramente ho più paura di Abigail che di te. Quel gancio per poco non mi rompeva il naso. - rise nervoso e si ricompose. - Comunque volevo solo dirvi che mi sono preso delle ferie e che ora abito in un albergo per un paio di settimane... - si mise le mani sui fianchi e si guardò intorno, ammirando la mia via. - È bello qui. -
Mi feci spazio, spingendo più in lá Dylan, e appena incrociai lo sguardo di Mitch, questo si concentrò sul suo piede che aveva cominciato a creare disegni vaghi sul pavimento.
- Sono veramente pentito, Pulce. - sussurrò.
A quella frase Dylan si precipitò a sbattere fuori Mitch.
- Pulce lo dici a tua sorella, Stronzo. - sbatté la porta con un gesto violento della mano e si girò a guardarmi.
- Conosco quella faccia. Abi lui sta mentendo, chissà cosa vuole ancora... - disse, cercando il mio sguardo.
Mi prese il viso tra le mani e mi consegnò un bacio passionale sulle labbra. Appoggiò poi la sua fronte alla mia. - Dimmi che non gli darai retta... ti prego. - sussurrò sulle mie labbra quelle parole speranzose e incrociai finalmente i suoi occhi, ma me ne pentii subito dopo: mi riportarono indietro, erano gli occhi che avevo visto quando avevo conosciuto Dylan, occhi vuoti e in cerca di conferma. Ora capii che cosa ero stata per quel ragazzo, che cosa ero significata veramente per lui. Una lacrima mi scese lungo la guancia appena ricordai le parole di Dylan sul racconto della sua infanzia, su quello che avevamo passato e finalmente potei scaricare tutta la tensione che avevo accumulato in quei giorni.
Il viso di Dylan si fece rigido e un lampo di terrore si proiettò nei suoi occhi. Mi avvicinò al suo petto e mi consolò accarezzandomi la schiena.
- Sei ancora innamorata di lui? - alzai il viso con uno scatto. - Lo devo sapere... -
- No. NO. - mi asciugai il naso con la mano. - No io ti amo Dylan. Lui non è niente per me. Okay? - a quelle parole respirò di nuovo e mi baciò ancora.
Il campanello ci interruppe di nuovo. Aprii la porta e Ethan ed Aidan apparirono sorridenti come sempre.
- Ehi... - fece Ethan.
Li invitai ad entrare e subito dopo sulla soglia della porta apparirono i miei genitori con le buste della spesa. Mia madre ridera con le lacrime agli occhi e mio padre alzava gli occhi al cielo, cercando invano di trattenere un sorriso e di sembrare offeso.
Aiutammo i miei a cucinare e ogni tanto Dylan mi consegnava un bacio tra una patata sbucciata e l'altra.
- Cucinate bene, non voglio morire giovane. - disse Aidan, sorridente.
- Ah Ah. Molto divertente. - gli mostrai la lingua.
Alla fine nessuno morì per fortuna e la cena passò tranquilla e serena.
- Vado a fumarmi una sigaretta. - l'attenzione si concentrò tutta su Ethan.
- Hai ripreso a fumare? - la voce di mia mamma sembrava ferita, era chiaro si dispiaceva se uno di quei ragazzi finiva male perché oramai erano parte dell famiglia.
- È solo tensione, smetterò subito. - lo guardai e mi alzai anche io.
- Ti accompagno. -
Uscimmo e ci sedemmo sulle scale del mio portico. Guardai il cellulare che durante la cena aveva vibrato una volta. Era Thea.

Dio, quanto lo odio!

Chi?

Digitai e ritirai l'attrezzo nella tasca. Ethan si accese la sigaretta e dopo un tiro gliela rubai di mano.
Lui mi osservò con uno sgardo di rimprovero.
- É solo tensione. - lo imitai, feci un tiro e aspettai che il fugo si insidiasse nei miei polmoni per poi espirare il fumi attraverso il naso. Gli restituii la sigaretta. - Ora mi sento meglio. - mentii. Cercavo di illudermi del fatto che un tiro mi bastava per cancellre tutti i problemi, ma non mi era mai piaciuto fumare e non avrei iniziato in quel momento.
- Abi cosa sta succedendo? - mi girai verso il ragazzo con inaspettata sorpresa. - Voglio dire è cambiato qualcosa vero? O sono solo io ad averlo notato? -
Mi passai una mano sugli occhi chiusi. - No anche io me ne sono accorta. -
Ethan scosse la mano facendo cadere la cenere della sigaretta per terra.
- Bene. -
- Ehi non sarà mica per questo che hai ripreso a fumare? -
Rise e fece uscire il fumo. - No tranquilla. I pensieri mi danno alla testa. -
Gli presi la mano e mi appoggiai alla sua spalla. - Non hai ancora parlanto con Clary? -
- E cosa dovrei dirle? No lei continua a fare cose di nascosto con Aaron e io non ne voglio più sapere. - la sua voce era un sussurro.
- Ethan sei splendido. Sei un ragazzo bello e speciale e troverai quella giusta per te. Lo so e tu non metti in dubbio la parola di Abi vero? -
Scosse la testa. - No. Non lo farò mai. - mi baciò la testa e guardò davanti a sé.
- Ti devo dire un'altra cosa... - disse.
- Dimmi. -
- Devi fare qualcosa per coprire quel succhiotto. - risi e scostai i capelli.
- Grazie per il consiglio, ignorante. -
- Prego Babbuina. -

ANGOLO SCRITTRICE:
Posso clerare? Sì? Bene. Vi dico solo che sono felice di essere ritornata tra voi bellissime creature.
Vi voglio bene, tanto.
COMMENTATE! E fatemi sapere.
Come vi siete sentite quando avete scoperto che Mitch era ritornato? Ve lo aspettavate? È riuscito l'effetto sorpresa?
Ditemi.
Con affetto,
Baptivi.

Mille baci sotto il sole | Dylan O'Brien |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora