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Buona lettura ❤❤
By Baptivi.

POV's Abigail.

Arrivammo davanti ad un edificio alto e comunemente normale. Sinceramente? Mi aspettavo una casa grande, indipendente... insomma era figlio di ricconi, pensavo che qualche soldo comunque se lo fosse portato con se! Invece no. Sorrisi all'idea e il mio cuore continuò a battere forte.
Mitch tirò fuori le chiavi ed aprì il portone. Aspettò che entrassi, tenendomi la porta, per poi chiuderla dietro di sé.
- Da vero gentiluomo... - dissi sorridendo.
- Ti sorprenderà sapere quanto sono galante e dolce! - ammiccò, salendo le scale.
Al terzo piano avevo già il fiatone, ma cercai di non farlo sentire. Il che non funzionò visto che Mitch si fermò di colpo e si girò verso di me dicendomi:- l'ascensore è rotto... e io abito al sesto piano...  - sesto? Sesto. Bene. Avrei perso i polmoni sicuro!
- Mmh... - respirai profondamente. - Beh, un po' di s- sano esercizio... - sorrisi e lo invitai a continuare a procedere le scale. Riuscimmo a raggiungere la porta della casa di Mitch. La aprì e mi invitò ad entrare.
- Bene. Fa' come se fossi a casa tua. Io vado a cambiarmi la maglia. - annuii e osservai un po' in giro ancora con il fiato corto. Vidi molte foto con persone abbronzate e tirate in lucido. Mi soffermai su una foto in particolare. Mitch baciava sulla guancia una ragazza bellissima, occhi chiari, bionda e lentiggini sulle sue guance rosse.
- Eccomi. - disse Mitch, facendomi sobbalzare dalla sorpresa. - Che cosa facevi? -
- Uh... osservavo le foto... -
Sorrise e si avvicinò. - Ti piacciono? Questi sono i miei amici. - disse indicando le persone abbronzate che avevo visto prima.
- Wow sei molto felice in quelle foto... - dissi, guardandolo.
- Sì, almeno non ero solo come ora. Prima condividevo una casa con i miei amici, stavo con loro, parlavo. Ora invece se ne sono andati via tutti e io... - sospirò, mettendosi le mani nelle tasche. -... sono rimasto solo come una povera casinga disperata. - sorrise e si allontanò dalle foto sistemate sui piani dei mobili in legno scuro. Chiedergli di parlarmi di quella ragazza mi sembrava inopportuno e maleducato, quindi non mi permisi.  Decisi che era meglio ritornare a casa.
- Mitch io dovrei andare a casa... - lui fece un sorriso tirato e annuii.
- Sì, ti accompagno. -
Dopo una mezz'oretta raggiungemmo casa mia e lo salutai. - Hey aspetta... - mi prese il braccio e mi nascose dietro un albero grande.
- Abigail, tu mi piaci. Mi fai sentire felice e... lo so che è troppo presto, ma io... - sentii la sua bocca sulla mia. Il mio cuore ricominciò a battere. Le sue mani mi accarezzarono il collo.
Si scostò poco dopo. Appoggiai la mia fronte contro la sua. - Anche tu mi piaci. - lui sospirò, come se in tutto quel tempo avesse tenuto il respiro. - Ora devo andare. - gli lasciai le mani e corsi in casa.

POV's Dylan.

Come sospettavo e temevo. Holland era arrivata e mi aveva portato via il mio migliore amico. Un'altra volta. Ed eccole lì. Le lacrime chiedevano di uscire. Non solo per Isaac ma sempre per il fatto che se i miei genitori non avessero fatto quello che hanno fatto io sarei potuto essere più felice, meno stronzo, meno...sbattei il cucchiaio sulla tavola facendo girare verso la mia parte Marta, Isaac e Holland.
- Ma cosa ti prende? - chiede Holland toccandosi il torace che stava andando su e giù ritmicamente per lo spavento.
Strinsi forse la mandibola e ridussi i miei occhi a due fessure. - Nulla che ti dovrebbe interessare. - dissi, poi mi alzai e corsi in camera sbattendo tutte le porte. Vaffanculo a tutto. Alzai lo stereo al massimo e preso dalla rabbia tirai un pugno al muro. Il dolore mi percorse tutto il braccio. Gemetti, mi stesi sul letto e diedi sfogo alle mie lacrime. Dopo alcuni secondi la porta di camera mia si aprì e il mio cuore fece un battito in più.

POV's Abigail.

Entrai proprio mentre una porta sbatté forte.
- Cos'è successo? -
- Dylan... - corsi su e appena entrai in camera mia sentii un altro tonfo forte, un gemito e poi più nulla. Entrai in camera del ragazzo. Lo vidi steso sul letto e delle gocce di sangue che gocciolavano sul tappeto.
- Cosa? - vidi un buco nel muro e parte dell'intonaco a terra. - Merda Dylan! - guardai la mano insanguinata. Aveva i pezzi di intonaci incastrati nei tagli della mano.
Corsi in bagno presi la casetta dei medicinali e e le mie pinzette per le sopracciglia poi lo raggiunsi.
Aveva gli occhi rossi. Respirai profondamente e mi misi a togliergli l'intonaco dalla ferita. Gemeva e cercava di ritrarre la mano.
- Stai fermo cazzo. - ero incazzata. Non doveva farsi del male.
- Ma vuoi fare piano? -
- Se stai fermo io faccio piano e piu taci perché se ti fossi controllato di più ora non saremmo qua! - posai la pinzetta dopo essermi assicurata che non ci fossero dei rimasugli. Cercai, poi, il disinfettante. Lo versai su un pezzo di cotone e lo passai sulla ferita.
- A porca puttana brucia. -
- STAI ZITTO! - urlai. Presi infine le bende e gli avvolsi la mano. Alla fine lo guardai negli occhi.
- Grazie Abi, io... - si fermò, mi fissò le labbra e passò il pollice vicino alla mia bocca, togliendomi il rossetto sbavato. Merda. Cazzo. Merda! Sfuriata tra tre. Due. Uno.

ANGOLO SCRITTICE:

Cari bellissimi e amatissimi miei lettori,
Ecco qua. AMATEMI. ahah fine del capitolo. Ma la storia è appena cominciata. * dice con un ghigno malefico stampato in faccia *
Bene. Fatemi sapere. Buona Pasquetta a tuttiiiiiii ❤❤
Con affetto,
La vostra Baptivi.

Mille baci sotto il sole | Dylan O'Brien |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora