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Ciao bellezze, volevo solo vantarmi della nuova copertina della storia. Non é fantasticosamente fantasticosa? La adoro!
Okay, buona lettura. Piccole creature indifese.
Ve se adora.
Baptivi.

POV's Abigail.

Lo sapevo che non si sarebbe arreso, lo sapevo che avrebbe dovuto dire la sua e che naturalmente la discussione si sarebbe trasformata in una litigata. E quando lo sentii entrare in camera mia e chiudere la porta dietro di se le mie mani iniziarono a tremare involontariamente mentre preparavo la borsa. Ero stanca di litigare con lui.
- Devi essere diligente con lui. Non mi fido. - la sua voce non era arrogante, ne arrabbiata. Sembrava calmo e tranquillo. Lo sapevo che stava cercando di farmi ragionare. - Ti dico solo questo. - poi allargò le braccia e mi invitò ad andarlo ad abbracciarlo.
Assottigliai gli occhi e gli andrai in contro.
Respirai sul suo petto caldo. - Tu mi vuoi bene. Dillo. -
- Ho il diritto di non rispondere, se non in presenza di un avvocato. -
Risi e lo strinsi più forte. - Sei stanco di litigare vero? -
- Tu? - chiese lui evitando di rispondere alla mia domanda.
- Io sì. Non voglio più litigare. Siamo soli. Dobbiamo farci compagnia. -
- Chi ti dice che sono solo? -
- Beh se vai a cercarti le ragazze in minigonna in discoteca significa che hai bisogno di compagnia! - risi leggermente sul suo petto.
Lui mi scostò e mi guardò male. - Ma sei seria? - sembrava sorpreso.
- Cioè intendo dire che si vede che non vuoi una relazione seria, sei tipo da una botta e via insomma... - cercai di recuperare.
Sorrise sarcastico. - Magari la sto cercando, magari sono innamorato di una persona che non contraccambia. Odio quando vai alle conclusioni affrettate come se tu sapessi tutto di tutti. -
Mi arresi. Era inutile non litigare con una persona del genere.
- Volevo solo cercare di farti capire che io potrei provare a comprenderti. Che non sei solo. - dissi cerdo di non urlare. - Se solo tu mi spiegassi, cazzo! - dissi.
- Si vede come riesci a capire! Cazzo lo sanno tutti che chi è un puttaniere lo è solo perché ha quel vuoto che una ragazza in questione gli provoca! -
- Senti, mi dispiace se Anastasia non ti corrisponde... -
Rise amaramente. - Anastasia? - si massaggiò le tempie e si ritirò nella sua camera senza dire niente, aveva solo fatto un gesto confuso delle mani come se avesse perso completamente le speranze con me .
Sbuffai e continuai a riempire la valigia di vestiti a caso, con le lacrime che spingevano per uscire.

***

- Bene, possiamo andare. - Mitch caricó l'ultima borsa in macchina.
- Sì, vado solo a salutare. -
- Mh mh. - mi baciò una guancia. - Ma fai in fretta. -
Rientrai in casa e trovai mia madre e mio padre in sala.
- Andate piano, okay? -
- Certo mamma. - dissi scoccando un bacio ad entrambi.
Poi andai a salutare Isaac e Holland e infine Marta.
- Hai tutto? -
- Si! -
- Bene. Allora divertitevi. - disse facedomi l'occhiolino, mi diressi verso l'uscita e salii in macchina. Avrei voluto almeno salutarlo, ma l'orgoglio aveva avuto la meglio.
Sicuramente era stata colpa mia la causa della litigata, ma alla fine io volevo solo cercare di mettere le cose a posto. Di fargli capire che avrei potuto comprendere come si stava sentendo. Ma, Dio, quanto era difficile parlare con una testa di cazzo del genere!
Sbuffai. Mitch mi prese la mano senza togliere gli occhi dalla strada, poi si girò un secondo per dedicarmi uno sguardo interrogativo.
- Cosa succede, Pulce? - chiese, ritornando con gli occhi sulla strada.
- Niente di importante. Ora voglio solo rilassarmi. - cosa che avrei dovuto fare già da un mese e mezzo circa.
Sorrise, si portò la mia mano alla bocca e la baciò delicatamente. Fu costretto, poi, a mollare la presa per cambiare marcia.
Presi la borsa e misi gli occhiali da sole e il ragazzo aprì i finestrini facendo entrare l'aria. La canzone dei One Republic rimbombava forte nell'ambiente.
Respirai profondamente. - È lontano? -
Rise leggermente. - Un po'... ma tranquilla faremo tante soste perché ti voglio far vedere tutti i miei luoghi più importanti... Pulce mi prendi gli occhiali? Sono nel cruscotto. - obbedii.
- Ma scusa, non avevi detto che avevi chiuso i rappporti con la tua famiglia? - chiesi, consegnandogli gli occhiali da sole. Quando se li mise il mio stomaco si strinse, fece male ma un male piacevolissimo. Il ciuffo castano scuro era illuminato dai raggi solari, Il collo e i lineamenti ben marcati mi facevano impazzire e il petto forte e solido al tatto era coperto da una maglia bianca molto sottile. Al polso aveva un orologio di color argento e al pollice aveva un anello d'argento, con cui spesso giocava.
Il mio cuore stava aumentando di battiti.
- I miei nonni mi hanno sempre appoggiato e quando sono morti mi hanno lasciato nel testamento la casa sul lago. -
- Ah. Quindi, immagino che tu volessi tanto bene a loro... -
- Certo che sì! - si sistemò l'orologio. - Pulce hai fatto colazione? -
Erano le dieci del mattino e in effetti non avevo avuto il tempo di fare colazione.
- Mh... no. -
Sorrise. - Bene allora. Ti porterò alla mia tavola calda preferita! -

ANGOLINO DELLA SCRITTRICE ( che sarei io ):

Ciaoooo bimbe belle.
Allooora, volevo dirvi di tenere sotto controllo la bacheca del mio profilo perché lì metterò magari cose importanti e quando sarà la prossima pubblicazione :) detto questo...
Vi piace la copertina? Secondo voi siamo alla fine della storia? E un altra domanda... secondo voi, faccio capitoli troppo corti?
Belle tipe ve amo.
Con affetto,
Baptivi.

Ah e sono stra felice che abbiate fatto o anche solo pensato una OTP dei miei personaggi. A me personalmente ABILAN mi piace. Grazie ne sono onorata. Vi amo!

Mille baci sotto il sole | Dylan O'Brien |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora