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POV' s Dylan.

- Quanti anni hai, bellissima? - chiesi accarezzando il mento della tipa davanti a me.
- Ne ho diciannove. - sorrisi e feci un segno al barista.
- Dica? -
- Due cocktail. Uno per me e uno per la signorina che mi fa compagnia questa sera. - il ragazzo annuì e si allontanò da noi per ritornare, poi, dopo qualche minuto con i bicchieri pieni. La musica rimbombava in tutta la spiaggia e i ragazzi in costume stavano ballando nel grande spazio. La ragazza di cui non ricordavo il nome sorrise e si portò il bicchiere alla bocca senza staccarmi gli occhi di dosso. Era fatta, ci stava. Facile.
- Ti offendi se ti chiedo se sei fidanzata? -
Sorrise e mi fece gli occhi dolci. - No. -
Mi avvicinai leggermente.
- E lo sei? -
- No. - sussurrò, vacillando con lo sguardo tra i miei occhi e la mia bocca sorridente.
- E ti offendi se ti rubo un bacio? -
Ero ad un centimetro dalle sue labbra. La ragazza esaurì quei pochi centimetri e mi baciò come se non aspettasse altro.
- Tu vieni con me. - sussurrai sulle sue labbra. Non era bella come Abigail, ma almeno mi poteva distrarre un po'. Le presi la mano e la portai sulla pista da ballo. C'era sudore, euforia e alcool in mezzo a quella folla. Tutti intenti a divertirsi e a flirtare.
- Oh Dylan! -
- Ehy Michael. - lo salutai con un cenno della testa, come feci con altri tre ragazzi che conoscevo. Alla fine raggiunsi Jackson, mentre la ragazza mi seguiva come un cane che segue il padrone con l'osso in mano.
- Come va, amico? -
- Va. - dissi guardando Abigail che parlava con Mitch. Jackson seguì il mio sguardo.
- Uh... Mitch... che ci fa qui? - chiese sedendosi sul muretto vicino ai tavoli.
- Ci prova con la cugina di Isaac. -
- Quella? Quella tipa? - aveva un ghigno tipico di noi maschi e con lo sguardo squadrava il fisico e il culo di Abi. - Mica male! -
- Niente di che. - mentii, facendo spallucce. Guardai la ragazza che mi affiancava e le sorrisi.
- Noi andiamo a casa mia. Tu che fai Jack? -
Sorrise. - Bah, vedrò di provarci con alcune ragazze... Ciao. -
Lo salutai, presi la mano della tipa e mi indirizzai verso casa mia.

***

- Forse possiamo riprovare... - la ragazza  cercò di risollevarmi e riprovare a svegliarlo, ma non c'era modo. La ragazza non mi faceva eccitare.
- No, mi dispiace. Non ci riesco. Non mi era mai capitato, non capisco... -
- Io... - sbuffò e si nascose sotto le coperte. - Sono io vero? - mi girai e osservai la sua orma sotto il lenzuolo.
La scoprii, vidi il suo seno nel reggiseno di pizzo nero e le mutande bianche e rosse. Sorrisi.
- No, non sei tu. Ho un'altra in mente. Tu sei fantastica. Ma... -
La abbracciai e la baciai sulle labbra. Erano salate, alcune lacrime avevano raggiunto la bocca. Il mio cuore faceva male.
- Questo non vuol dire che non possiamo farci delle coccole. Ti va? -
Fece un sorriso tirato e mi attirò leggermente a sé. Era piccola tra le mie braccia, ma niente in confronto a Abigail. Sentivo il suo petto accellerare e il suo respiro aumentare, ma non era lo stesso per me. Per me era come baciare una sconosciuta e questo non mi rendeva... felice. Cazzo. Stavo diventando una fottuta femminuccia. La strinsi forte e lei gemette tra le labbra. Mi accarezzò i capelli. Aveva le guance rosse. Scesi con le mie labbra e le raggiunsi il collo, poi il lobo dell'orecchio.
- Io... - la ragazza provò a parlare, ma un altro gemito le sfuggì. - Mmh... devo andare. -
- Sì, vai. - mi scostai e la guardai vestirsi. Se non avessi avuto per tutta la serata quella cazzo di frase che mi echeggiava nella testa che diceva: lei non è niente in confronto a Abigail avrei anche potuto combinare qualcosa con  quella povera ragazza.
Si rimise il vestito.
- Mi aiuti con la cerniera? - mi alzai e lei scostò i suoi lunghi capelli neri. Tirai su piano la cerniera e le baciai il collo.
La sentii ridere. Si mise le scarpe e la accompagnai alla porta. Ero troppo un gentleman!

POV's Abilgail.

Era tutta la serata che ballavo con Mitch. Ero sudata e stanca.
Il ragazzo mi prese la vita. - Vuoi andare a casa? - annuii e lo seguii alla macchina mano nella mano.
Salii sul veicolo e socchiusi gli occhi. Una mano si appoggiò sul mio ginocchio pochi minuti dopo.
- Abi, stavo pensando... -
Aprii gli occhi.
- Ho una casa sul lago, cioè non è mia ma dei miei nonni, avresti voglia di passarci il weekend? -
Guardai fuori dal finestrino. - Perché no? -
Sorrise e continuò a tenere gli occhi sulla strada. Appena arrivati a casa lo salutai.
- Sei stata bene? -
- Non sai quanto. - lo baciai sulla bocca e poi scesi dalla macchina. Appena Mitch se ne andò, percorsi il giardino e li vidi sulla porta.

POV's Dylan.

- Ciao bellezza. - le aprii la porta e la spinsi sullo stipite di essa. Le misi una mano sul collo e la bacia. Mi dispiaceva non farla sentire almeno un po' accettata. Immaginavo quanto potesse essere imbarazzante e traumatico per una ragazza non riuscire a far eccitare un uomo...
Qualcuno si schiarì la voce. Alzai lo sguardo. Abigail. Bene. Sorrisi.
- Ciao. Grazie di tutto. - dissi salutando la ragazza. Abigail sembrava arrabbiata. Passò vicino a me, fulminando la tipa con lo sguardo.
Chiusi la porta e la seguii in cucina.
- Cos'è, sei gelosa? -
Rise nervosamente. - Io gelosa? Non mi importa di te. Mitch mi ha inviato un weekend alla casa sul lago. E io ho intenzione di andarci. -
- No. Non si discute. Non ci vai. - Abigail sorrise e si avvicinò a me. Si alzó sulle punte dei piedi e raggiunse il mio orecchio. Il suo alito sul mio collo.
- Non essere lunatico. Tanto io ci andrò. - disse prima di andarsene, lasciandomi impalato come un cretino.

ANGOLO SCRITTRICE:

Okay scusate l'attesa. Ora le cose si faranno interessanti. Ho una domanda: Dylan o Mitch? Chi scegliete? Fatemelo sapere con un commento.
E fatemi sapere anche cosa vorreste che succedesse per voi ora!
Con affettissimo,
La vostra Baptivi

Uh, un'altra cosa...
Andate a vedere la bellissima ff di Xmrslevinez: " ci sono angeli che non volano"
E la stupenderrima storia di Alicecaciotta: " stupida distrazione "
Se volete pubblicità non esitate a chiedere <3

Mille baci sotto il sole | Dylan O'Brien |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora