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Quella sera Dylan entrò nel mio letto, senza che io glielo chiedessi.
- Che cosa c'é? - chiese abbracciandomi.
No, non potevo. Non potevo rovinare la mia relazione, che mi stava rendendo finalmente felice, su pensieri totalmente infondati. Sbuffai e mi ritrovai ad accettare le sue braccia. Cercai di dimenticarmi delle sue parole, anche se queste mi causavano un dolore lancinante allo stomaco, e alla dea che ogni giorno lo andava a trovare in officina.
- Sarà il ciclo... - dissi, dando la colpa agli ormoni. Il lato positivo di quella settimana.
- Mmh... posso fare qualcosa? - chiese ad un centimetro dalle mie labbra. Prima che le nostre labbra si toccassero qualcuno bussò alla porta. - Abi? - mia madre!
Dylan si spostò dal letto e cadde per terra con un gran tonfo. Si nascose sotto di esso velocemente.
Mia madre entrò preoccupata.
- Abigail!? Tutto bene? -
- Sì mamma, mi è caduta la lampada, ma è tutto a posto - mentii e le mostrai che stava intatta sul comodino.
- Ah. Bene. Sai dov'è tuo padre? Mi ha abbandonato in camera e si è nascosto. Che bambino! - l'ultima frase la urlò per farsi sentire da mio padre, ovunque lui si trovasse.
- Prova a vedere in soffitta... - le consigliai.
- Okay, bene. Buona notte Abi. -
- Buona notte mamma. -
- Buona notte anche a te, Dylan. - cazzo. Mi venne da ridere e non potei fare a meno di nascondere il viso sotto le coperte.
- Emh... io.... buona notte Signora. -borbottò il mio mostro del letto che spuntò da sotto quest'ultimo non appena la porta di camera mia si chiuse.
- Devi pulire più spesso lì sotto! - disse, scostando le coperte per guardarmi negli occhi. Poi si avvicinò al mio viso e, piegandosi verso di me, mi baciò. Le sue labbra calde a contatto con le mie, che non potevano che esitare per via dei pensieri che mi stavano sommergendo. Si stese sul letto e mi prese tra le sue braccia, il mio cuore aumentava di battiti, ma la mia testa aumentava solo di dubbi e pensieri. Da quanto pensavo non mi ero quasi resa conto che una sua mano era sotto alla mia canottiera e che io stavo pendendo dal suo tocco di fuoco e che gemevo per la voglia che avevo di avere la sua bocca sul mio collo.
Mi scostai con tutto il mio coraggio. - Io... - cercai di spiegarmi, di trovare una scusa.
- No, è okay. Non volevo farlo. Volevo solo farti sentire meglio... - appoggiò la sua fronte alla mia.
Mi alzai dal letto e cercai dei vestiti.
- Cosa fai? -
- Ho bisogno di uscire. -
- Nel cuore della notte? -
- Esattamente. - mi misi dei jeans e una felpa e presi la mano di Dylan, conducendolo sul balcone del corridoio. Da lì si accedeva al tetto. Mi arrampicai e mi appesi ad una parte del muro per salire sulle tegole del tetto. Raggiunsi la piattaforma che vi era da sempre anche se io scoprii due anni fa quel passaggio. In quella terrazzina ci avevo sistemato un baule. Lo aprii e presi una coperta e dei cuscini che io mi ero disturbata di metterci dentro per evitare di andare più volte su e giù per prendere coperte e i cuscini.
- Wow... - esclamò Dylan osservando la vista e prendendo un bel respiro profondo. Sistemai la coperta e i cuscini per terra e con una seconda coperta ci avvolsi per proteggerci dall'aria fredda di quella notte.
- Abi, mi sembri strana. - Dylan spezzò il silenzio con quella frase.
- Te l'ho detto, sarà il ciclo. -
- Possiamo fare finta che questa sia la verità e che io me la bevi se vuoi... - sbuffai ed evitai il suo sguardo.
- Okay, allora facciamo così! - conclusi.
- Bene, scappiamo dai problemi. - borbottò guardando dritto davanti a se.
- Non è scappare dai problemi, è evitare di parlarne per non mandare tutto a puttane e perdere ogni cosa. - scoppiai. Mi asciugai velocemente le lacrime che mi stavano scendendo lungo le guace.
- É così grave da farti piagere? -
- Io... non lo so. - mi misi il viso tra le mani e iniziai a singhiozzare. Dio quanto mi facevo schifo quando iniziavo a piangere come una scema, senza motivo, senza contegno.
- Okay, basta. Ne parliamo un'altra volta. - mi bacia la guancia e si alza. Poi scende cauto e ritorna in casa.
Stavo di nuovo rovinando tutto, tutto quello di cui mi importava veramente. E lui, cosa fa? Se ne va? Lasciandomi ai miei pensieri? Sbuffai e mi lasciai andare all'indietro, atterrando con la testa sul cuscino.
- Abigail. Abigail dai svegliati... - aprii gli occhi e mi tirai su di colpo quando la figura di mia mamma si presentò vivida e chiara ai miei occhi appena aperti.
- Mamma? Come fai... -
- Come faccio a sapere di questo posto? Andiamo non sono tanto stupida da non vedere che mia figlia passa più tempo qui fuori che dentro casa. Quello è tuo padre! - Risi e mi alzai per rimettere a posto le coperte. Dopo colazione accompagnai Dylan a lavoro. In macchina non parlammo e appena scese dal veicolo io partii senza nemmeno lasciargli il tempo di parlarmi o salutarmi.
Alle dieci del mattino raggiunsi casa di Thea.
- Cazzo... ma cos'è? Afrodite? - chiese, sedendosi meglio sulla sedia, riferendosi alla ragazza bellissima che ogni volta usciva dall'officina di Dylan.
- Io, io non lo so! Non so cosa voglia da Dylan, non so cosa ha a che fare con Dylan. -
- Beh, secondo te cosa vuole da Dylan? Vuole il suo biscotto. Lei è il latte in questo caso! - alzai gli occhi dalle mie unghie rovinate e la guardo preoccupata.
- Ma cosa stai dicendo? - non potei fare a meno di ridere a quella metafora.
- Ma si, capito no? -
- Dici!? -
- Mh mh... ma stai tranquilla. Ho un piano. - sussurra, per poi guardarsi intorno come per controllare che non ci fosse nessuno all'ascolto, anche se in quella casa c'eravamo solo io e lei.
- Anche i muri hanno le orecchie... - bisbiglia.
- Ma smettila, zerozerotette! - lei ride al suono di quel nome e si guarda il seno.
- Sei solo invidiosa, piccola tavola da serf! -
La guardo cercando si essere il più scioccata e triste possibile. - Ma... ma io... -
- Smettila non mi fai pena. - mi risponde lei, scacciando ogni mia smorfia dal viso.
- Sai sono felice che Clary abbia fatto quello che ha fatto, se no tu non saresti qua. - disse portandosi una ciliegia alla bocca.
- Anche io, in un certo senso... -
Alle cinque e mezza di quel pomeriggio ci eravamo appostate davanti all'officina, seguedo il piano di Thea. Lei scese dalla macchina quando la ragazza bella uscì dall'edificio. La vidi avvicinarsi a lei e chiederle qualcosa. La ragazza si illuminò e cercò qualcosa nella sua borsa, allungó a Thea un pacchetto di sigarette e un accendino e la mia amica si portò una sigaretta alla bocca e la accense con l'accendino. Poi le vidi conversare e alla fine Thea ritornò da me.
La fulminai con gli occhi, lei lo sapeva il perché. - Ehy, non sapevo cosa chiederle...-
- Lo sai che non voglio che fumi! -
- Non ho aspirato, ho fatto finta... comunque, vuoi sapere cosa mi ha detto o vuoi continuare a farmi la predica? -
Alzai gli occhi al cielo e le feci un gesto svogliato che le significava un: " procedi ".
- Beh, abbiamo parlato di Dylan e mi ha detto che lo trova molto carino. Tutto qua. - cazzo, come sospettavo.
- Butta quella cosa e sali in macchina. - lei obbedì e io sgommai via da quel parcheggio, lasciando a piedi quello stronzo.

ANGOLI SCRITTRICE:
Va bene, fa cagare come capitolo, ma mi rifarò con il prossimo, lo prometto. Fatemi sapere se avete idee sulla continuazione della storia: Che cosa succederà secondo voi?
Bene.
* qui sotto è riportato una piccola dedichina ^~^ ve se ama

Va bene, va bene. Che tortura. Dylan visto come uno stronzo, beh è una tortura per tutte vero? Uffa. Va beh.
Emh. Volevo solo fare un annuncio. Uno di quelli lagnosi, penosi e lacrimosi ( almeno per me).
Allora, lo so sono ripetitiva, ma ecco io volevo dirvi che questa storia non avrebbe avuto mai un seguito, una fine o un inizio senza di voi... io l'ho lanciata così, con il pensiero che non avrebbe mai avuto un successo clamoroso e invece eccoci qua, io scrivo le mie storie con il cuore e voi lo leggete sperando che accada qualcosa di strano. Beh io vi dico un grande e immenso Grazie perché veramente, non mi sarei mai aspettata delle ragazze così tanto tenere e fedeli alla storia come lettrici. Ogni volta voi scrivete dei commenti strepitosi che fanno ridere o piangere e io di solito faccio entrambe le cose contemporaneamente da quanto sono scema ahah. Voi siete delle persone straordinarie perché, bhe perché amate 'TEEN WOLF', Dylan, alcune anche i Bastille o i FOB... insomma perché condividete le mie stesse passioni che io tenevo segretamente per me fino a quest anno... volevo solo dirvi che per me siete importanti, che se soffro, sto male, sono allegra o triste so come trasformare le mie emozioni in parole e condividerle con voi, perché siete WAAOO. Emh... questo non è un messaggio di addio o fine libro o cose simili, era solo perché sono moolto carina e coccolosa e ci tenevo che voi foste a conoscenza anche dei miei pensieri su di voi e sull'importanza che avete per me e il libro... quindi...
GRAZIE. G.R.A.Z.I.E.
G.
R.
A.
Z.
I.
E.
E soprattutto grazie a Alicecaciotta che è sempre vicino al mio corazon.
Bene bestioline alla brace.
Io vi amo.
Con tutto il cuore.
Vi lascio.
Con affetto,
Baptivi.

Mille baci sotto il sole | Dylan O'Brien |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora