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- Quindi? - chiese Thea.
- Quindi niente. Ci siamo presi una pausa... - dissi, cercando di concentrarmi sul mio libro. Oramai avevo preso l'abitudine a passare il tempo con lei. Mi sedetti meglio sulla sedia del suo bar.
- Ma tu non stai bene! - mi sgridó, rubandomi il libro da sotto gli occhi.
- Cosa intendi dire? - Ero chiaramente confusa.
- Ma tu non ti rendi conto dell'enorme cazzata che hai fatto lasciado quel ragazzo! - rispose lei, lanciandomi uno strofinacco in faccia.
- Ma tu mi avevi detto... -
- No Abi. Non scaricare la colpa su di me. Ho detto che è uno stronzo, che merita di affogare e di bruciare, che sarebbe meglio che sparisse dalla faccia della terra, ma non ho mai detto che dovevi lasciarlo! - rispose lei, prendendo al volo lo straccio.
- Oh, beh scusa se ho provato a leggere fra le righe... - dissi mostrandole la lingua.
- Beh la prossima volta evita di leggere tra le righe e vai subito al succo. Perché evitare i problemi? - chiese.
- MA IO NON LI STO EVITANDO! - urlai. La gente del bar si girò verso di me,Tutta la gente!
- Abi è quello che sembra. - Thea non fece nemmeno un commento sul mio comportamento e quando disse quella frase, la gente ritornò a fare quello che stava facendo.
- Io non voglio scappare dai problemi, voglio solo evitarli per non perggiorare la situazione... -
- Ma così ne hai causati altri di problemi. - merda, aveva ragione. Mi appiggiai sul bancone disperata.
Thea mi alzò la testa e mise un sotto bicchiere sul bancone per poi adagiarla di nuovo sul piano.
- Non voglio che sbavi sul mio ripiano in marmo, Bellezza. -
- Uffa, e ora cosa faccio? La frittata è fatta. - mi lamentai.
- Esatto, quindi lascia stare. Evitiamo di provare a recuperare e vediamo che succede. -
- No, io devo andare da lui! -

POV's Dylan

Al lavoro non ero concentrato, pensavo solo alle parole di Abi.
- Voglio una pausa...
Davvero? Pensava che così facendo le cose tra di noi sarebbero migliorate? Beh si sbagliava alla grande.
- Dylan? - la voce di Queen mi chiamò. Uscii dall'officina e la vidi.
- Dimmi. - risposi, pulendomi le mani con uno strofinaccio.
- Mi dispiace per la tua ragazza... - disse avvicinandosi a me e prendendomi la mano. - C'é qualcosa che posso fare per te? - mi chiese.
- Io non pen... - non ebbi il tempo di finire la frase che le sue labbra furono sulle mie. Ma cosa stava facendo?!

POV's Abigail.

Il mio cuore si frantumò quando vidi quella scena. Avevo appena parcheggiato quando li vidi. Senza pensarci un secondo di più ripartii alla svelta. Ed ecco per l'ennesima volta che mi ritrovai in macchina ad asciugarmi le lacrime e a singhiozzare come una scema.

POV' s Dylan.

Mi scostai all'istante e senza guardarla negli occhi mi pulii la bocca dalla sua saliva così sconosciuta da parte mia. Mi fece un certo effetto sentire quelle labbra così diverse, così tanto diverse.
- Che cazzo fai? - chiesi quasi urlando. - Io... scusami... - disse lei cercando il mio sguardo.
- Tu non mi devi toccare! -
- Ma io pensavo che ti fossi lasciato con la tua ex ragaz... -
- Lei non è la mia ex ragazza! - urlai. La lasciai lì, in quel parcheggio e mi indirizzai verso casa. Cercai di chiamare Abigail per farmi venire a prendere.
Ma una voce mi avvisó che il suo cellulare era spento. Bene, un'altra camminata che durò mezz'ora.
Quando arrivai notai che la macchina dei genitori di Abigail non era parcheggiata nel vialetto.
Abigail. Cosa avrei detto ad Abigail?
Aprii la porta e con velocità raggiunsi camera mia. Non ebbi il tempo di aprire la porta che dei rumori che arrivavano dalla camera di Abi mi giunsero all'orecchio.
Aprii la porta della sua camera e vidi Abigail, nel buio della stanza, raggomitolata sul letto che piangeva. Mi avvicinai e le posai una mano sulla testa.
- Amore, cos'é successo? -

POV's Abigail.

Mi alzai dal letto e, asciugandomi le lecrime dal viso, uscii dalla stanza.
- Abi! Abi aspetta... - mi afferrò il braccio. Presa dalla foga iniziai a spintonarlo, tirandogli i pugni sul petto senza muoverlo neanche di un passo.
- Parla! - urlò afferrandomi entrambi i polsi.
- L'hai baciata, brutto stronzo!  L'hai baciata! Sei un pezzo di merda. - gridai guardandolo negli occhi.
- Lei mi ha baciato... -
- Ma tu non ti sei scontato! Ti è piaciuto vero? - chiesi aspra.
- L'ho fatto e mi sono pulito la bocca. Io... ti ho detto che ti amo, non andrei con la prima che passa, ci sei solo tu per me... - urlò anche lui in quel corridoio.
- Si, ma dopo che io... che noi... -
Il suo volto cambiò espressione, cambiò da determinata e arrabbiata a deluso. - Davvero pensi che ti abbia detto ti amo solo perché abbiamo fatto sesso? Davvero?  Mi trovi un ragazzo così schifoso? - chiese.
- Io... non lo so. Mi dispiace! -
- Anche a me. Devo spiegarti alcune cose... - disse lasciandomi i polsi.
- Allora parla! -
- Ho detto ad Isaac che è stato una cosa da niente perché quello stronzo mi rompe ancora le palle, non vuole che noi stiamo insieme, ha paura che io ti ferisca. Ho dovuto dirglielo! Ma in realtà è stato un momento bellissimo... - disse tutto di un fiato. - Quando Queen e io siamo usciti, - continuò, accompagnando la parola usciti con delle virgolette mimate con le mani. - era perché ti siamo venuti a cercare, per tutta la sera... ero preoccupato per te, ti avevo perso! E alla fine siamo andati nel bar di Jim perché avevamo fame ed eravamo stanchi. - concluse. Riprese a respiarare regolarmente. - Mi credi ora? -  lo abbracciai e lo strinsi forte.
- Si... - borbottai.
- Ti amo. - sussurrò tra i miei capelli.
- Anche io ti amo, Dylan. - merda ero fottutamente cotta e non avrei più permesso che qualcun'altra lo toccasse o lo baciasse oltre me. Se si fosse presentata una minaccia in futuro, la avrei semplicemente bruciata viva. Risi a quel mio pensiero e biaciai il mio ragazzo senza esitazione, godendomi il momento come se fosse il primo.

Mille baci sotto il sole | Dylan O'Brien |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora