13-2025

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A @the_true_alpha_
Un capitolo più tranquillo :3

ANDREA

Lo schermo del mio telefono si illuminò. La chiamata era volta al termine, e l'orario campeggiava in grande nella parte inferiore dello screen. Le quattro cifre erano sovrastate da un riquadro nero in cui si richiedeva di inserire il pin per accedere alla schermata principale. Ventuno zero tre, il codice che avevo scelto per bloccare l'accesso al mio telefono a tutti coloro che non fossero stati a conoscenza di quelle cifre. Era da mesi che non lo cambiavo, anche se avrei dovuto farlo. Non per forza in quel momento, in cui ero da solo e lontano da tutti. Ma ogni tanto mi veniva il sospetto che i miei mi avessero visto, almeno una volta, sbloccare il cellulare. Essendo entrambi molto ficcanaso, non avevo dubbi riguardo al fatto che, noto il codice, avrebbero immediatamente guardato messaggi e fotografie. Se me ne fossi ricordato l'avrei cambiato in tempi brevi, per quanto mi dispiacesse. Il ventuno marzo era la mia data di fidanzamento.

Sbloccai il telefono. Quattro notifiche, segnalate con una piccola icona rossa sopra al logo di Whatsapp mi invitavano a rispondere. Era assurdo come la grafica di un'applicazione potesse, se ben scelta, attirare l'attenzione dell'utente e spingerlo a usarla. Sul gruppo che io e Daniel avevamo in comune con Melissa&Co, in cui oltre alle tre vi erano anche Anastasia e Carlo, Lucrezia aveva proposto di vedersi l'indomani, in Piazza Castello. Immediatamente, Agata e Melissa avevano confermato la loro presenza, accompagnate da un ringraziamento da parte dell'organizzatrice. Al pomeriggio, verso le quattro, sarebbero andati a prendere un gelato in un locale nuovo che era stato aperto in prossimità della piazza, affollata e soleggiata ormai da settimane: l'estate stava per sopraggiungere e le temperature sfioravano quasi i trenta gradi.

Scorrendo con il dito, mi portai indietro di svariati giorni. Poi di settimane. Le foto dei compiti di matematica, appartenenti alla verifica di nemmeno due settimane prima, occupavano una buona parte della chat, risalente a fine maggio. Era stata una verifica impegnativa e ci eravamo confrontati tutti per cercare di risolvere ogni nostro dubbio. Fra le foto, non mancavano quelle dei cocktail di Carlo che, per intrattenersi fra un calcolo di trigonometria e l'altro, faceva provare invidia agli altri. Le temperature elevate degli ultimi giorni del quinto mese avevano fatto desiderare a tutti una bevanda rinfrescante, che Carlo poteva concedersi giornalmente: sua sorella era una barista.
Perso a leggere i messaggi vecchi, scorsi cosí tanto che arrivai all'inizio dell'anno scolastico. Ancora tanti messaggi sovrastavano quelli di settembre 2017, e mi chiedevo quale e quando fosse stato il primo messaggio che fosse stato inviato. La didascalia in alto mi permise, per lo meno, di risalire alla data della fondazione del gruppo, più che al contenuto del primo messaggio: ottobre 2016, l'inizio della quarta superiore. Era stato Daniel a crearlo, se non sbagliavo per una questione legata all'alternanza scuola lavoro.

'Ora ricordo!' esclamai fra me e me. L'autore del primo messaggio ero stato io.
'Che figata! I miei amiki tutti su un gruppo!'. Sorrisi al pensiero di ciò che avevo scritto. Da quella frase, il mio entusiasmo era passato a Lucrezia, che aveva deciso di chiamare il gruppo 'Tutti su un gruppo!'.
Era troppo divertente quando qualcuno di noi, in classe, diceva 'vi ho scritto un messaggio in Tutti su un gruppo'. Era il nostro segreto e ci capivamo al volo, quando altri nostri compagni di classe ci guardavano in cagnesco, non comprendendo a cosa facessimo riferimento.

Distrattomi a pensare, non notai che in chat si fossero aggiunte le risposte di Anastasia e Carlo, i quali avevano entrambi espresso il dubbio di poterci essere per vari impegni. Mancavamo solo io e Daniel e, prontamente, Lucrezia se ne fece carico. Taggando entrambi, cercò di affrettare le nostre risposte, che ancora non erano sopraggiunte. Probabilmente avrei risposto l'indomani, declinando la proposta. Non avevo voglia di stare a discutere; ero certo che Lucrezia avrebbe scatenato un putiferio per il mio rifiuto e preferivo aspettare che Daniel per primo rispondesse che sí, avrebbe potuto. Almeno avrebbe placato le acque. Ero certo Daniel dicesse di sí: per le uscite con tutto il gruppo c'era sempre. E a quel punto, forse, anche Carlo avrebbe aderito all'uscita, constatata la presenza di almeno un altro maschio col quale estraniarsi da discussioni inerenti vestiti e trucchi. Non che questi temi fossero il fulcro perenne delle conversazioni delle amiche, ma possedevano sicuramente un peso rilevante.

La distanza riunisce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora