@the_true_alpha_
Per te, Tommaso in tutta la sua 'testa'.
E una sorpresa alla fine... Forse. Boh!
<3
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Daniel"Daniel!". La voce del ragazzo che pronunciò il mio nome mi era familiare: in una frazione di secondo la mia mente cercò di elaborare una soluzione alla mia domanda: a chi apparteneva? In un altro millisecondo mi voltai per verificare con uno sguardo chi fosse stato a chiamarmi. Capelli neri, tenuti piuttosto corti, abbigliamento sportivo, skateboard sotto al braccio: non c'era dubbio su chi fosse.
"Ciao, Fabio". Avvicinandomi a lui, all'angolo del supermercato, lo guardai sorridendo. Poi porsi una mano che batté. Accanto a noi, un signore di mezz'etá sghignazzò, forse ripensando ai tempi in cui salutava allo stesso modo i compagni di scuola.
"Com'è?" domandai, guardando Fabio dalla testa ai piedi. Si era fatto, dall'ultima volta che lo avevo visto, un tatuaggio sul braccio. Pareva una rondine, ma non chiesi: la sua risposta alla mia primissima domanda era sopraggiunta prima che potessi aprire bocca per farne una seconda.
"Bene, grazie. Sto tornando dallo skatepark, quello in centro, non so se hai presente". Cercai di visualizzare il parco soggetto della conversazione, e per un attimo mi parve di non averlo mai visto. Poi, però, rammentai: era quello accanto alla parrocchia in cui mia sorella era andata per svariati anni durante l'estate delle elementari.
"C'era un sacco di gente, zio" disse, tirando fuori dalla tasca un accendino con relativa sigaretta, estratta rapidamente dall'astuccio. Il lupo perdeva il pelo ma non il vizio.
"Vuoi?" mi offrí una sigaretta, che rifiutai con un gesto della mano.
"Ancora con 'sta merda?" dissi, osservandolo accendere con difficoltà. Una folata di vento sembrò quasi pensarla come me.
"Non è facile smettere. Prima o poi giuro che non lo farò più" disse, col tono di chi vuole liquidare rapidamente il discorso per passare ad altro."E tu? Che ci fai qui?" mi domandò, facendo un primo tiro. Lo skateboard, tenuto sotto al braccio, era diverso rispetto a quello che ricordavo dall'ultima volta. Le ruote erano di una grandezza distinta rispetto al primo. Un adesivo sulla sua superficie catturò la mia attenzione; di recente applicazione, era bianchissimo e raffigurava un teschio.
"Io abito qui" dissi, indicando con il mento la direzione di casa.
"Davvero?" domandò, alzando le sopracciglia e parlando con le labbra serrate per via della sigaretta tenuta fra di esse.
"Già. Sono uscito a fare un giro. Ultimamente non è un bel periodo". Gli occhi scuri di Fabio mi osservarono, forse nel tentativo di ricevere una risposta esplicativa.
"Che succede?" chiese poi, gettando un poco di cenere a terra, sul bordo del marciapiede.
"Troppe cose assieme, sarebbe lunga da spiegare" dissi, facendo spallucce.
Una signora anziana uscí dal supermercato, due borse per mano, guardandomi infastidita. Effettivamente stavamo occupando l'ingresso.
"Ho il tempo di ascoltarti, se vuoi sfogarti".Tommaso
In televisione, mio fratello guardava la televisione ormai da un buon paio d'ore. Un film d'epoca aveva attirato la sua attenzione: era strano per un ragazzo della sua età esserne appassionato. Che a un tredicenne piacessero i film in bianco e nero era insolito: sicuramente non condividevamo lo stesso interesse. Almeno, i videogiochi erano qualcosa che, nei pomeriggi estivi, alletava entrambi.
"Cosa ci troviate di speciale nei videogiochi... Non capisco". Mia madre commentava negativamente ogni qualvolta passasse per il salotto a controllare da dove venisse il fracasso di colpi d'arma da fuoco. Consigliandoci un'altra attività, spesso non riceveva neppure risposta: le partite fra Filippo e il sottoscritto erano spesso così avvincenti da distrarti da ogni altro suono non provenisse dal gioco."Toh, senti chi hanno nominato". La voce di Filippo attirò la mia attenzione. Incollato al telefono a leggere un messaggio sul gruppo, non avevo minimamente dato retta al film dal suo inizio.
"Hanno chiamato il nome di Vanesa". Filippo mi sorrise divertito, osservandomi sorridere a amia volta, innamorato perso.
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La distanza riunisce
RomanceIl rapporto di Daniel e Andrea sembra essere inevitabilmente rovinato. La loro separazione, dovuta a ostacoli insormontabili, è decisiva. Ognuno prenderà la propria strada, lontano dall'altro, fino a quando non si incontreranno di nuovo.