42-1882

63 5 2
                                    

Daniel

Lo stupore nel sentire pronunciare quelle parole fu immenso, così grande e profondo da impedirmi di dire anche solo una parola.
Osservai gli occhi di mia madre, la quale li abbassò prontamente, forse nel tentativo di nascondere il senso di soggezione che la stava pervadendo. Non seppi se interrogarla o mantenere il silenzio in attesa che fosse lei a darmi conferma della veridicità della sua dichiarazione. Alla fine, giusto il tempo di pensare cosa fare, papà sopraggiunse e si sedette vicino a noi.
Guardò María Inés, le cui labbra si schiusero, segno che avrebbe preso parola a breve; ma lo sguardo basso non preannunciava niente di buono.

"Tu e Vanesa siete fratellastri. Tuo padre, Daniel, non è l'uomo che hai sempre chiamato papà. È il padre di Vanesa, ma non il tuo" mi disse in modo diretto, tagliente. Le sue parole erano state come una lama di un coltello affilatissima e non avevano avuto difficoltà a farmi sentire orfano, estraneo alla famiglia che avevo sempre creduto fosse la mia, dal primo all'ultimo componente. Invece no, non era più del tutto mia: di mio c'era solo mia madre, metà di mia sorella, ma niente di quello che avevo creduto fosse mio padre.

Il timbro di voce di mia madre era stato deciso, le parole ben scandite, il tono di voce risoluto. Per un istante mi ero sentito male nel non percepire niente di materno nella sua voce. Ma, d'altronde, non era quella l'occasione di festeggiare un compleanno o congratularsi per la pagella. Nessun sorriso, nessuno sguardo, nessun applauso.

Papà, nel frattempo, iniziò ad accarezzare la spalla di María Inés nel tentativo di darle forza in una confessione difficile, dalla quale non si sarebbe potuta tirare indietro. Vanesa, seduta a fianco a me, ascoltava in silenzio.

"Tuo padre è morto prima che nascessi, per una sventura che ora non ha motivo di essere ricordata" iniziò il racconto, continuando a mantenere lo sguardo basso. Intanto, il padre di Vanesa le accarezzava il braccio.
"Eravamo giovani, non avevo nemmeno vent'anni. Ma ci amavamo molto. Tanto che dal nostro amore sei nato tu" narrò, volgendo finalmente i suoi occhi a me, mentre le labbra si schiusero in un sorriso.
"Non me ne voglia papà, ma era davvero un bel ragazzo: biondo, occhi verdi esattamente come i tuoi, un viso dai lineamenti particolari. Non sarebbe potuto nascere bambino più bello" disse, sorridendomi.
"Poi, dopo la sua morte, conobbi papà. Ero già incinta, avevo compiuto da poco vent'anni. Lui si prese carico di me. A dire il vero di noi due. Perché quando ti aspettavo mi hai fatto penare abbastanza" disse, ridendo e facendo sorridere anche me.

Mi voltai a guardare Vanesa. Volevo assicurarmi che non stesse soffrendo troppo a sentire quelle parole, ma mi sembrava serena. In fondo, la cosa riguardava più me che lei.

"Ci fidanzammo poco dopo e ti crescemmo con tutto l'amore del mondo. D'altronde, eri il maschietto di casa e io stravedevo per te" mi disse, facendomi sentire allietato.
"Tuo papà aveva deciso di chiamarti Daniel. Io non ero così convinta, ma mancando ancora molti mesi alla tua nascita, non prendemmo mai una decisione univoca" mi raccontò.
"Quando mancò, decisi che avrei scelto ciò che sarebbe piaciuto a lui. E Daniel mi parve il nome più bello che avrei potuto dare al mio bambino" disse, sorridendo ancora.

Osservai mia madre raccontare quegli aneddoti con una tenerezza e una genuinità tali da farmi commuovere. Sentii gli occhi pizzicare, ma cacciai dentro le lacrime.

"Dopo tre anni arrivò la femmina di casa, e a quel punto tuo padre andò in brodo di giuggiole" disse, guardando Vanesa. Lei sorrise sapendo quanto nostro padre, o meglio, suo padre stravedesse per lei.
"E chi decise il nome Vanesa?" chiese mia sorella, scatenando l'ilarità di mia madre.
"Yo, ¡por fin!" esclamò, facendoci ridere.
"Sarebbe stato ironico partorire due bambini e non scegliere nemmeno il nome di uno dei due, no?". Non aveva tutti i torti.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

La distanza riunisce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora