Capitolo 23

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Capitolo 23

"Perché posso, perché me l'hai permesso. Perché ho l'onore ed il privilegio di poterti fare tutto ciò che voglio. Anche di non farti venire..." rispose Derek, gli occhi di Stiles erano scuri per l'eccitazione, e le sue pupille si dilatarono ancora di più. Derek gli afferrò i capelli e gli sollevò la testa, baciandolo con forza, invadendogli la bocca con la lingua, fino a fargli mancare il fiato. Derek si staccò da lui poco dopo, mordendogli il labbro inferiore e facendogli nuovamente poggiare la testa sul cuscino.

Stiles si allungò verso di lui come per cercare di baciarlo ancora, ma Derek sorrise e gli baciò la punta del naso, rialzandosi subito dopo e ritornando in piedi a guardare Stiles.

Stiles si agitò, scuotendo i fianchi, cercando ti attirare di più l'attenzione di Derek, cercando di fargli fare qualcosa, di farsi toccare ancora da quelle mani calde e grandi, e baciare da quelle labbra morbide ed umide. Gli arrivò prima alle orecchie il rumore della sculacciata piuttosto che la calda sensazione di dolore che subito dopo gli invase una natica, che venne carezzata immediatamente, facendolo sussultare più della schiaffeggiata stessa. "Fermo, tesoro, non ti ho detto che puoi muoverti così tanto. Lascia che ti guardi per bene." lo ammonì Derek, continuando ad accarezzargli la pelle leggermente arrossata del sedere.

"Per favore..." gemette Stiles ansimando, il suo pene impossibilmente duro ed eccitato.

"Cosa vuoi, baby boy?" domandò Derek prendendogli i fianchi con entrambe le mani e tirandoli più in su.

"Te, Daddy, ti prego, ti prego!" mugolò, i muscoli del suo addome che si contraevano involontariamente per l'eccitazione, alla vana ricerca di sollievo.

"Come siamo vogliosi, tesoro, aperto e pronto per me." disse Derek, salendo sul letto e mettendosi in ginocchio dietro a Stiles. Il suo pene, ancora rinchiuso nei pantaloni, pulsava contro la cerniera.

"Solo per te, ti prego, Daddy!" continuò Stiles agitando la testa nel cuscino. Derek sorrise e gli afferrò le natiche, separandogliele e mettendo in mostra la sua apertura. Si leccò le labbra e poi vi ci affondò la testa; Stiles urlò, la faccia sprofondata nel cuscino. Mentre Derek lo leccava lentamente, stuzzicandogli la pelle sensibile con i denti, stimolandolo e cercando di far rilassare i muscoli. Allargò le dita a ventaglio, artigliandogli le natiche e sentendo la loro soda consistenza tra le mani. Con la lingua continuava a picchiettare l'apertura, sentendo i gemiti di piacere di Stiles soffocati dal cuscino.

Si staccò, baciandogli l'osso sacro e lasciandogli un succhiotto alla base della schiena. "Ti, piace, baby boy?" chiese mordendogli la pelle del fianco esattamente sopra un neo.

Stiles fece un verso di apprezzamento, annuendo velocemente. Il suono di una sculacciata gli invase le orecchie, ed un calore quasi piacevole si propagava sulla sua natica arrossata. "A parole, tesoro, non ti ho detto di stare zitto, adoro sentirti parlare." lo rimproverò, baciandolo dove lo aveva appena colpito.

"Sì, mi piace, mi piace tutto quello che fai, Daddy." sussurrò Stiles. La posizione in cui si trovava gli impediva di muoversi, se non per i fianchi che riusciva ad agitare, e ciò lo faceva sprofondare in quella che aveva imparato a chiamare subspace. Sentì Derek mugolare un apprezzamento, e poi sentì la sua lingua contro il suo ano, morse il cuscino per trattenere un urlo. Non era mai stato così sensibile, ma evidentemente Derek ed il fattore psicologico che gli scatenava lo rendevano estremamente ricettivo a tutti gli stimoli ai quali era sottoposto, soprattutto le piacevolissime lappate che Derek continuava a somministrare al suo ano.

Derek si staccò ed allungò un braccio per afferrare il lubrificante lasciato sul comodino, aprì il tappo e se ne versò un po' sulle dita, andando poi a penetrare Stiles, che fremette e fece un respiro tremante, contraendo i muscoli introno al dito di Derek. "Per favore, Daddy, ti prego!". La sua voce era roca e bassa, provata dai gemiti e soprattutto dal pene di Derek che poco tempo prima era stato nella sua gola.

"Cosa vuoi, baby boy?" chiese inserendo un secondo dito nella sua apertura, allargandola ed andando a premere contro la sua prostata, facendo sussultare e mugolare Stiles di piacere.

"Per favore, Daddy, ti voglio, scopami, per favore.". Derek fece un verso accondiscendente e poi si leccò le labbra, ricominciando subito dopo a stimolare l'apertura con la sua lingua, allargando le dita per far spazio a quest'ultime. Stiles strinse le mani a pugno, cercando di tirare le cinghie che gli tenevano i polsi bloccati alle caviglie, non voleva davvero liberarsi, ma aveva bisogno di qualcosa di più, di venire e di sentire Derek dentro di sé che lo scopava con forza.
                                                         
"Devi avere pazienza, tesoro, più pazienza avrai, più sarai premiato. Verde?". Stiles sbatté le palpebre, cercando di riprendere minimamente coscienza di sé e di rispondere a Derek.

"Verde! Fammi quello che vuoi, ma fammi venire, ti prego, Daddy!!" piagnucolò Stiles spingendo il sedere all'indietro contro la bocca e le dita di Derek, che andarono a premere contro la sua prostata, facendolo urlare di piacere. Derek cominciò a massaggiargli quel punto, stuzzicando con la lingua l'anello di muscoli teso intorno alle sue dita.

"Oh, sì! Ti prego, Daddy! Ancora, ancora!" gemette, gli occhi serrati e i denti chiusi sul suo labbro inferiore. Derek si staccò da Stiles, sfilando le dita dalla sua apertura e ritornando in ginocchio dietro di lui. Stiles fece un verso disperato, aveva bisogno di sentirsi pieno di Derek, un bisogno viscerale.

Derek lo osservò, allungando una mano e facendogliela scorrere lungo la schiena piegata ed arcuata in quella posizione quasi innaturale, come un pezzo di argilla plasmata da Derek nella forma che più gli piaceva. La mano scivolò fino al sedere, saggiandone la soda consistenza per poi colpirlo leggermente, osservandone il movimento ed il rossore che velocemente si formava.

Stiles sussultò e gemette piano, pregando ancora Derek, che gli baciò la pelle arrossata prima di colpirla nuovamente con delicatezza. Non lo stava sculacciando per punirlo o per fargli male, ma per stimolarlo e farlo disperare dal bisogno di lui. Stiles voltò la testa ed i loro occhi si incrociarono. "Ti prego..." sussurrò Stiles, le sue labbra gonfie per essersele morse troppo. Derek sorrise accarezzandogli i fianchi e tamburellando le dita contro la sua pelle.

"Sei stato bravo, baby boy." disse slacciandosi la camicia e sfilandosela, lanciandola per terra. "Così bravo che ora ti darò quello che vuoi.". Si slacciò i pantaloni, togliendoseli e rimanendo in boxer, e Stiles si leccò le labbra fissando la sagoma del suo pene ancora rinchiuso dentro la stoffa. "Però, dobbiamo cambiare posizione, vogliamo evitare che i tuoi muscoli si irrigidiscano troppo." affermò, riafferrandolo per i fianchi, girandolo e facendolo stendere sulla schiena, le caviglie e i polsi ancora legati fra loro, le braccia lungo il corpo, le ginocchia piegate ed i talloni contro le cosce, le gambe spalancate lo lasciavano alla mercé di Derek, che gli sorrise facendo scorrere le mani su per i suoi fianchi, fino al torace, sfiorandogli i capezzoli con i pollici. Si piegò in avanti a baciarlo lentamente, sfregando la sua erezione contro il sedere di Stiles.

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