Capitolo 6

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My Boss' Super Sexy Boss
Capitolo 6

Scott sentì l'inconfondibile rombo di una Ferrari e si voltò verso Kira che stava aprendo le porte dell'hotel. "Jackson ha fatto l'upgrade? Da Porsche a Ferrari?" rise, ma notando l'espressione corrucciata di sua moglie piegò la testa confuso.
"Jackson ed Isaac sono già arrivati. Mi ha mandato prima un messaggio proprio Jackson chiedendo a che punto fossimo." Rispose, guardando in lontananza l'auto nera che percorreva velocemente il vialetto per l'hotel.
"E allora chi viene in Ferrari dei nostri vecchi compagni? Se è Greenberg giuro che faccio il bagno nudo in piscina di fronte a tutti!" esclamò Scott, e Kira sbuffò divertita.
"Non ci resta che aspettare e vedere se il tuo destino sarà essere arrestato dal padre del tuo migliore amico." disse lei, l'auto che si stava fermando di fronte al podio del parcheggiatore che guardava l'auto con malcelata meraviglia.
Kira e Scott piegarono la testa incuriositi, per poi sgranare gli occhi e spalancare la bocca. "STILES?!" gridò Scott vedendo l'amico uscire dal posto del passeggero, mentre il facchino apriva in fretta il bagagliaio per tirare fuori i bagagli.
Stiles si voltò e sorrise raggiante ai suoi amici che lo guardavano increduli, sollevando la mano e salutandoli.
"Cosa ci fai su una Ferrari?" sibilò Scott fissando il suo amico che si era avvicinato, abbracciandolo subito dopo. Stiles ridacchiò imbarazzato, mentre Scott si liberava dall'abbraccio guardandolo intensamente negli occhi. "Ti prego, dimmi che non ti sei cacciato nei guai".
"Oh mio Dio...". Scott si voltò verso sua moglie che guardava qualcuno oltre le spalle di Stiles.
"Tutto a posto?" chiese Derek; la sua mano grande e calda si andò subito a posare alla base della schiena di Stiles, che come sempre rabbrividì al contatto. Si voltò a guardare Stiles. "Hanno preso i nostri bagagli e li porteranno nella nostra stanza appena faremo il check-in." gli disse sorridente, tornando poi a guardare Kira e Scott davanti a loro.
"Oh perfetto! E sì, tutto a posto. Loro sono Scott e Kira; ragazzi, lui è Derek." li presentò Stiles, e Derek allungò automaticamente la mano per presentarsi.
"Stiles mi parla sempre di voi." disse sorridendo, stringendo la mano di Scott che sorrise ricambiando la stretta con vigore.
"E Stiles non parla mai di te... purtroppo." commentò Kira stringendo la mano di Derek con mezzo sorriso sognante in volto, guadagnandosi un'occhiataccia da Scott.
"Sì, lo so. Ma abbiamo preferito lasciare la nostra relazione il più privata possibile." commentò con un altro sorriso, la sua mano sinistra ancora saldamente appoggiata alla schiena di Stiles, le dita che tamburellavano lentamente sulla sua spina dorsale. Stiles si morse il labbro inferiore ed abbassò lo sguardo imbarazzato.
"Sì, lo capisco... per via del tuo lavoro, giusto?" domandò la donna, lasciando andare le dita di Derek e guardando Stiles con l'angolo degli occhi, mentre Scott guardava sua moglie e Derek confuso.
"Esattamente, ma Stiles ci teneva a questa riunione, così ho accettato. Farei qualsiasi cosa per lui.". Derek guardò Stiles sorridendogli dolcemente, gli occhi pieni di gioia, e Stiles pensò che Derek si meritasse un Oscar alla recitazione, visto che stava riuscendo ad ingannare persino lui.
"Perché, che lavoro fai?" chiese Scott, le sopracciglia corrucciate e l'espressione confusa. Ricevette un'occhiataccia incredula da Kira, ma Derek si limitò a ridere.
"Sono il direttore generale di una succursale dell'azienda di famiglia, niente di così eccitante, Scott." rispose.
"Oh, figo! E che azienda è?" continuò, ma prima che Derek potesse rispondere Stiles si intromise.
"Derek, dobbiamo andare a fare il check-in!" disse, spingendolo verso la porta dell'hotel. "Ci vediamo dopo, ragazzi!" urlò salutandoli, Derek che rideva e Scott sempre più confuso che ricevette una gomitata da sua moglie.
"Ehi! Che ho fatto?" chiese massaggiandosi la parte lesa.
"Quello è Derek Hale, idiota!!" sibilò Kira, e Scott corrucciò le labbra ed assottigliò gli occhi cercando di ricordare, sgranandoli qualche secondo dopo avendo connesso tutti i puntini.
"Ma aspetta... non è il capo di Stiles?!" sussurrò, guardandosi intorno come se fosse un segreto.
"Più il capo del suo capo... il sexy capo del suo capo." commentò Kira.
"Ehi!!" si lamentò Scott, facendo ridere Kira che, riprendendo il suo bagaglio, entrò nell'Hotel.

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Stiles andò dritto verso la lussuosa reception dell'Hotel, Derek subito dietro di lui che ancora ridacchiava. La receptionist sorrise cordialmente dando il benvenuto alla coppia.
"Buonasera, ho prenotato una stanza a nome Stilinski." disse guardandosi intorno e sperando di non incontrare nessuno dei suoi ex compagni.
La receptionist corrucciò le sopracciglia. "Mi dispiace signore, ma non c'è nessuna prenotazione a questo nome.".
Stiles sgranò gli occhi. "Come?" sussurrò; il panico si stava lentamente formando dentro di lui. Senti il calore di Derek sulla sua pelle, il petto del moro contro la sua schiena e le mani appoggiate sul bancone della reception ai lati del corpo di Stiles. Al castano si mozzò il respiro e l'ansia cominciò a scemare, come se il peso ed il calore di Derek lo ancorassero alla realtà, rassicurandolo e calmandolo.
"La prenotazione a nome Stilinski è stata cancellata martedì, in compenso dovrebbe esserci una prenotazione a nome Hale." sussurrò, e Stiles sentì il fiato caldo di Derek sfiorargli l'orecchio.
La receptionist sorrise raggiante ed annuì. "Certamente, signor Hale, la suite è pronta immediatamente per voi due. Vi faremo arrivare i bagagli direttamente in stanza." sorrise digitando veloce sulla tastiera del computer i loro dati e facendo scivolare due chiavi elettroniche. "La suite è all'ultimo piano, vi auguro un ottimo soggiorno.". Stiles era rimasto imbambolato durante tutta la conversazione, ancora incredulo che Derek avesse cancellato la sua prenotazione e avesse deciso di spendere tutti quei soldi per questa farsa.
Derek si allontanò da Stiles solo per allacciargli una mano in vita e sospingerlo verso l'ascensore; Stiles ancora muto come un pesce cercava di fare ordine nei suoi pensieri. Derek pigiò il tasto per chiamare l'ascensore e guardò Stiles di fianco a lui. "Sei arrabbiato?". Domandò, corrucciando le sopracciglia con un'espressione contrita.
"No... cioè... avresti dovuto dirmelo, chiedermi se fossi d'accordo che spendessi tutti questi soldi o anche solo per farmi contribuire.". Stiles si guardò intorno per essere sicuro che non ci fosse nessuno nelle vicinanze. "Alla fine, questa è una farsa... e sono io che ti ho fatto venire. Avrei dovuto pagare tutto io." sussurrò mentre le porte di metallo dell'ascensore si aprivano. "Prima l'aereo, poi la Ferrari ed ora la suite... sarò in debito nei tuoi confronti ancora più di quel che già sono." disse entrando, seguito a ruota da Derek, le porte che si chiusero alle loro spalle.
"Scusami, hai perfettamente ragione. Volevo dirtelo sull'aereo che avevo cambiato la prenotazione, ma sono stato trasportato dalla nostra conversazione e mi è passato di mente. Avevi tutto il diritto di sapere e se vuoi possiamo scendere e prendere un'altra stanza, ma ti prego, non sentirti in debito, Stiles. Ho accettato di venire io e sempre io ho deciso di spendere quello che ho speso, non mi hai costretto e l'ho fatto con piacere. Quindi non hai nessun motivo di sentirti così." concluse mentre l'ascensore saliva lentamente all'ultimo piano della vecchia casa rimodernata. Stiles annuì mordendosi il labbro.
"Ne sei certo? Che non sono in debito, intendo, e che hai fatto tutto con piacere? Perché se no ti ripago tutto, davvero!" rispose guardandolo dritto negli occhi, le sopracciglia piegate all'ingiù a mostrare la sua titubanza, e Derek scosse la testa sorridendo.
"Non mi devi assolutamente nulla, Stiles. Nulla di nulla. Non sei in debito. Anzi, sono io che devo chiederti di essere perdonato per non averti detto del cambio di prenotazione." disse, voltandosi interamente verso di lui.
Stiles fece lo stesso e lo fissò negli occhi. "Ok, non saprò mai come ringraziarti abbastanza. Ed è ovvio che ti perdoni. Mi farai passare due notti in una suite, quando mi ricapiterà mai!". Stiles sorrise raggiante a Derek che allargò impercettibilmente gli occhi, estasiato da quell'espressione quasi bambinesca di Stiles. Derek gli sorrise dolcemente e gli prese il volto tra le mani senza nemmeno pensarci, baciandogli la fronte e ringraziandolo a fior di pelle, nello stesso istante in cui le porte dell'ascensore si aprirono. Stiles spalancò gli occhi, le labbra di Derek erano calde ed umide contro la sua fronte, e la barba gli solleticava appena la pelle. Stiles pensò che avrebbe voluto provare quelle labbra sulle sue, assaggiarle e leccarle piano, morderle e succhiarle fino a farle diventare rosse.

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