Capitolo 29

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My Boss' Super Sexy Boss
Capitolo 29

"Non ci credo!" ridacchiò Stiles.

"Giuro! Dopo la tua ultima minaccia nessuno in caserma osa anche solo avvicinarsi con del cibo ricco di grassi a tuo padre, c'è gente che si nasconde nello magazzino delle prove per mangiare una ciambella!" esclamò Jordan, posando poi una mano sul braccio di Stiles, guardandolo poi ridere con dolcezza. "Mi sei mancato, Stiles." sussurrò piano Jordan, cercando di non farsi sentire dagli altri.

Stiles smise di ridere e lo guardò negli occhi con le labbra socchiuse, era confuso e stranito da quelle parole, non capiva cosa volesse dirgli Jordan, anche se una parte di sé era compiaciuta, quasi a sentirsi importante e desiderato.

Il rumore delle bottiglie, appoggiate sul tavolo di legno con fin troppa enfasi, fece sussultare Stiles che sollevò gli occhi verso la direzione di quel rumore.

Derek era in piedi, aveva appena tolto le mani dal collo delle bottiglie, e lo fissava con una strana luce negli occhi.

<< Oh oh, Daddy è arrabbiato >> pensò la parte più recondita di Stiles, ed un calore gli si propagò per tutto il corpo. Stiles arrossì sotto lo sguardo deciso di Derek, e si morse il labbro, come un bambino che aveva appena disubbidito, ma che non si pentiva di niente.
In quel momento Stiles si sentì un perfetto monello, e l'idea di disubbidire solo per rivedere quello sguardo negli occhi di Derek lo attirava fin troppo, l'idea di Derek che lo afferrasse e lo facesse piegare sulle sue ginocchia per sculacciarlo, di sapere quale fosse il punto di rottura della sua possessività.

"Sono certo che quello sia il mio posto." disse Derek, spostando lo sguardo su Jordam. Il poliziotto si voltò a fissare Stiles confuso, una muta domanda nei suoi occhi.

"Oh, sì, Jordan, lui è Derek, il mio ragazzo. Derek, lui è il vice sceriffo di mio padre, Jordan." li presentò Stiles, arrossendo ancora di più quando gli occhi verdi di Derek tornarono su di lui.

Derek afferrò la mano che Jordan aveva teso stringendola con forza. "Piacere." disse con un sorriso tirato.

"Piacere mio." sorrise genuinamente Jordan. Alzandosi e lasciando il posto a Derek.

"Jordan, siediti pure qui!". Lydia, che era appena tornata con il resto delle birre gli indicò la sedia esattamente difronte a Stiles e Derek. "Così potete continuare la conversazione!". Una luce furba negli occhi.

Derek tornò a sedersi di fianco a Stiles, guardandolo con la coda degli occhi e Stiles si agitò, muovendosi imbarazzato sulla sua sedia.

"Che cosa ti ha sussurrato prima che arrivassi?" chiese Derek piegandosi verso di lui, il suo fiato che gli accarezzava l'orecchio.

"Nulla." rispose Stiles troppo in fretta, Derek voltò il capo per guardarlo negli occhi, sollevando un sopracciglio stupito.

"Sicuro? Non ti ha dichiarato di mancargli?". Stiles deglutì, Derek aveva quasi sputato le parole, come se fosse disgustato. E Stiles piegò la testa incuriosito, cominciando a capire che forse i sentimenti che provava Derek fossero più vicini alla gelosia ed una scintilla di compiacimento gli invase le viscere, facendogli contrarre involontariamente i muscoli dello stomaco.

"Quindi, come vi siete conosciuti?" chiese Jordan, il suo solito sorriso solare sul volto.

"Al lavoro... bé Derek è il mio capo." rispose Stiles arrossendo appena.

Jordan corrucciò le sopracciglia. "Oh! Bé sono felice per te Stiles..." ridacchio.

Derek sbuffò stringendo più Stiles a sé. Lo sguardo che il vice-sceriffo riservava al suo baby boy non gli piaceva per nulla, si voltò a baciargli la tempia e poté sentire Stiles rabbrividire. Si sentiva come un ragazzino geloso del suo primo ragazzo. Da adolescente era sempre stato molto possessivo nei confronti dei suoi primi amori, ma crescendo era maturato, la possessività e la gelosia si erano attenuate, fino a scomparire del tutto, soprattutto visto che la dinamica in cui si ritrovava spesso e volentieri con i suoi partner si basava del tutto sulla fiducia. Ma con Stiles era diverso, la sua parte possessiva si era riaccesa e bramava Stiles solo per sé, Derek razionalmente sapeva che quella gelosia non aveva fondamento, Stiles non aveva fatto nulla e non poteva impedirgli di attrarre lo sguardo e l'interesse di altre persone, ma ciò che provava era tutto fuorché razionale, avrebbe voluto ritornare immediatamente nella loro stanza e mostrare a Stiles quanto lui fosse migliore degli altri, di quanto fosse un bravo e perfetto Daddy per lui, il candidato migliore tra cui scegliere.

"Tuo padre non lo sa, vero? Di solito parla sempre di te alla stazione, ma non ha mai nominato un fidanzato, a parte un certo Paul, ma non dev'essere finita bene.". Stiles si irrigidì.

"No, non siamo mai stati insieme, papà deve aver frainteso." disse Stiles con un sorriso imbarazzato. Jordan spostò lo sguardo su Derek.

"Perché non l'hai detto a tuo padre?" chiese confuso e dubitante.

"La nostra relazione non era pubblica." rispose Derek irritato dall'atteggiamento del poliziotto, si comportava come se pensasse che Derek potesse in qualche modo costringere Stiles a stare con lui, come se abusasse del suo potere. "Nemmeno la mia famiglia lo sa, purtroppo ho una figura anche pubblica, e non volevo costringere Stiles a sorbirsi i fotografi sotto casa." concluse Derek.

Jordan sorrise sollevando appena le mani come per arrendersi. "Oh, capisco!" disse divertito dalla reazione di Derek.

Stiles guardò il moro incuriosito, che fosse davvero geloso? Si chiese, Stiles si leccò le labbra, desideroso di testare se la sua teoria fosse vera. Si morse il labbro inferiore divertito, forse era arrivato il momento di fare il cattivo.

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