Capitolo 8

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Nota: la prima parte di questo capitolo è la sintesi del trope "oh no, there's only one bed!"

My Boss' Super Sexy Boss
Capitolo 8

"Questa stanza è fantastica!" esclamò Stiles guardandosi intorno estasiato. Le loro valige erano state lasciate all'ingresso, ma Stiles le bypassò per ispezionare la stanza: era una sala da pranzo angolare, con grandi finestre su entrambi i lati ed un tavolo tondo in marmo bianco al centro, i toni del bianco e del grigio predominavano la stanza, donandogli calma e quiete, riprendendo il paesaggio della foresta innevata. Sul lato destro una doppia porta aperta dava sulla stanza da letto: un enorme letto matrimoniale ricoperto di cuscini grigi era posto contro una parete, e sotto la grande finestra sulla destra vi erano due poltrone. Dalla parte opposta del letto c'era un armadio in legno tinto di bianco, con di fianco una porta aperta che dava sullo spettacolare bagno con tanto di idromassaggio.
Stiles era a bocca aperta mentre continuava ad esplorare la stanza che occupava metà di un piano dell'hotel, e cominciò a ridere euforico: "Porca miseria se è bella! Non sono mai stato in una stanza così bella!!" continuò correndo verso la finestra a guardare il panorama che dava sulla riserva. Stiles si voltò per ritornare nel soggiorno e vide Derek appoggiato allo stipite della porta che lo fissava con uno sguardo che Stiles non riusciva a decifrare. Lentamente Derek gli sorrise e Stiles arrossì.
"Scusami, mi faccio prendere la mano e le mie reazioni sono un tantino esagerate, è colpa dell'iperattività!".
"No, non scusarti. Eri carino con la tua reazione e il tuo muoverti freneticamente ovunque. Sono felice che la stanza ti piaccia." disse Derek, sollevandosi dallo stipite ed avvicinandosi a Stiles fino ad essergli a pochi centimetri di distanza. Stiles poteva vedere con distinzione qualche pelo bianco nascosto nella sua folta barba scura e si morse il labbro pensando a quanto gli sarebbe piaciuto sentire quella barba su ogni centimetro della sua pelle, sentirla fino a fargli male, fino ad irritare la sua pelle fin troppo pallida. Sollevò lo sguardo, puntandolo negli occhi di Derek che lo fissavano quasi con luce famelica. Derek si piegò in avanti e Stiles pensò lo stesse per baciare, ma invece sentì il suo fiato caldo sull'orecchio.
"Dimmi, Stiles, non è un problema per te dormire insieme a me, vero? C'è un solo letto.". Stiles si voltò di Scatto a fissare quel grande letto matrimoniale e deglutì a vuoto.
<< Fantastico! – pensò – non bastava tutto il suo essere tattile in pubblico, pure dormire insieme... sarà una tortura! >>. Stiles cominciò ad annuire: "Certo, nessun problema!" esclamò con voce tremante.
"Perfetto!" disse Derek sorridendo, togliendosi la giacca e poggiandola su una sedia. Sollevò una mano e si cominciò a slacciare i bottoni della camicia bianca. "Io vado a farmi una doccia, poi ci prepariamo per l'entrata in scena! Bisognava portare abiti eleganti, giusto?" chiese, e Stiles annuì, bloccato a fissare i muscoli ed i ciuffi di peli che prima erano nascosti dalla camicia. "Bene! Allora ho portato l'abito giusto. Faremo invidia a tutti, vedrai, Stiles." disse avvicinandosi; la camicia totalmente slacciata metteva in mostra il suo fisico scolpito e Stiles avrebbe tanto voluto leccarne ogni centimetro. Derek si piegò a baciargli la guancia e poi lo superò dirigendosi in bagno. "Io vado a farmi la doccia, baby." disse, chiudendosi poi la porta alle spalle.
Stiles si sedette sul letto coprendosi il volto con le mani. Era fottuto, meravigliosamente fottuto. Quel soprannome gli dava sensazioni strane che aveva da sempre cercato di evitare, ma ora, con Derek lì, non era certo di poterle nascondere ancora a lungo. Era attratto da quell'uomo e non era certo stupido, notava come anche Derek fosse attratto da lui, ma Stiles aveva da sempre avuto il grandissimo problema di innamorarsi facilmente delle persone ed ossessionarsi sui di esse per anni interi, finendo per il rimanere con un cuore spezzato. Lydia ne era un esempio. E non era difficile immaginarsi già ultra cotto del capo del suo capo, che nella sua mente chiamava in un altro modo... Stiles era fottuto, egregiamente fottuto.

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"Quindi dov'è il tuo super sexy fidanzato?" chiese Lydia, sorseggiando un Manhattan nel suo lungo abito verde smeraldo. Scrutava la folla dei loro ex compagni del liceo con sguardo affilato, giudicando ogni singolo componente per confermare la sua superiorità.
"Ha ricevuto una chiamata di lavoro mentre si stava vestendo, mi ha detto di andare prima e che mi avrebbe raggiunto." rispose Stiles, le mani nei pantaloni del suo vestito blu scuro. Lydia lo guardò con la coda dell'occhio sollevando un sopracciglio, sorridendo oltre l'orlo del bicchiere.
"Non neghi che sia super sexy." constatò divertita, e Stiles sollevò gli occhi al cielo.
"L'hai visto anche tu, sarei stupido a negarlo." rispose monotono Stiles, scrutando la folla in cerca di Derek. Sperava che il suo capo non fosse troppo preso dal lavoro, ma ovviamente non gliene avrebbe mai fatto una colpa, d'altronde Derek gli stava facendo un enorme favore.
"E come vi siete conosciuti?" domandò Lydia, osservando Allison che prendeva del cibo per entrambe al buffet.
"Gli sono venuto addosso." disse sovrappensiero, notando Scott insieme ad un gruppo di ex componenti della squadra di lacrosse. Lydia ridacchiò piano e Stiles si voltò a guardarla confuso, notando gli occhi verdi della donna accesi di ilarità. Un attimo dopo sgranò gli occhi. "E dai, Lyds, era ovvio che non intendessi in quel senso! Ti prego!" sospirò esasperato, mentre lei rideva sempre più forte.
"Secondo me apprezzerebbe se gli venissi addosso." gli ammiccò prendendo un altro sorso di drink. Stiles arrossì, distogliendo lo sguardo da Lydia e cercando intensamente di non pensare di avere un orgasmo addosso al suo capo, seguito magari da qualche complimento sussurrato con voce roca e calda.
"Oh no..." sussurrò Lydia esasperata, e Stiles si voltò per guardare cosa fosse successo. Ennis, nel suo abito elegante ed estremamente costoso, si stava avvicinando con passo sicuro e strafottente.
Ennis era stato l'incubo di Stiles al liceo e, dall'espressione che gli si era stampata in volto, sembrava avere tutta l'intenzione di esserlo anche per questi due giorni.
"Lydia! È un piacere rivederti." esclamò, spostando poi lo sguardo su Stiles, squadrandolo dall'alto verso il basso per poi ghignare come ad essere fiero della sua superiorità. "Stilinski, vedo che non sei cambiato. Sempre il solito sfigato." concluse, sollevando il bicchiere e bevendo il liquido trasparente al suo interno.
"Che ne dici di andare a fanculo, invece?" disse Lydia con sguardo tagliente.
"Oh Lydia, non dire così, siamo sempre andati d'accordo.". Ennis fece un sorriso quasi malvagio, mentre Lydia lo inceneriva con lo sguardo.
"Prima che mi accorgessi che razza di stronzo fossi." Sibilò lei. Stiles le sfiorò il braccio con la mano per tranquillizzarla; sapeva quanto Lydia avesse cominciato a disprezzare Ennis dopo aver scoperto cosa avesse fatto passare a Stiles, e voleva evitare scenate inutili.
Ennis spostò lo sguardo su Stiles. "E tu, Stilinski, rimani il solito sfigato? Scommetto che non hai concluso nulla nella vita. Qui tutto solo a mostrare quanto tu sia patetico." lo derise.
Stiles assottigliò le palpebre. "Ma che ne dici di crescere e smetterla con queste cose da bambino?! Hai venticinque anni e ti comporti come se ne avessi dieci!" sibilò a voce bassa, per evitare che tutti i loro ex compagni sentissero e che invece rimanessero impegnati nelle loro conversazioni frivole.
"Dov'è il mio vecchio amico Jackson? Sono sicuro che ci potremmo divertire come una volta." rispose con saccenteria. Lydia stava per lanciargli addosso il drink, ma Stiles la fermò con un occhiata e prendendole la mano. Voleva evitare di causare scenate.
"Sappiamo entrambi che non stai simpatico nemmeno a Jackson. Quindi lasciaci in pace e vattene." rispose Stiles fissandolo dritto negli occhi.
Ennis non si curò delle parole di Stiles e continuò il suo discorso. "So che hai un misero lavoro alla Hale Corp. di Seattle, forse dovrei parlare con il mio buon amico Derek e chiedergli di darti una promozione, ma sono certo che non te la meriteresti assolutamente, anche se potrei mettere una buona parola... basta trovare un accordo.". Un sorriso meschino gli increspò le labbra, mentre fece passare lo sguardo su tutto il corpo di Stiles, che rimase disgustato da quell'affermazione e da quell'occhiata viscida.

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