Capitolo 36

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My Boss' Super Sexy Boss
Capitolo 36

Riuscì ad arrivare in bagno e sbatté la porta dietro di sé, entrò in uno dei due cubicoli e si appoggiò alla porta tremante, il suo pene ormai duro costretto nei pantaloni. Stiles abbassò la tavoletta del water e, slacciandosi i pantaloni, vi si sedette sopra, la mente offuscata dall'ormai insopportabile sensazione di piacere.

Si spinse un po' in avanti, facendosi scivolare i pantaloni lungo i fianchi e lasciando che si arrotolassero sulle ginocchia, fece la stessa cosa con i boxer, poi sollevò una gamba reggendosela da dietro il ginocchio con una mano, mentre con le dita dell'altra si strinse la base dell'erezione. Non aveva intenzione di venire, voleva solo togliersi quel attrezzo infernale che gli stava facendo vedere le stelle.

Fece scivolare la mano fino alla base del plug, afferrandola e cominciando a tirare piano. Serrò gli occhi inspirando bruscamente, si era aspettato il sollievo non il piacere, i muscoli dell'addome si contrassero involontariamente, e una goccia di liquido perlaceo uscì dal suo pene, scivolando lungo l'asta.

Stiles non sentì la porta del bagno aprirsi e nemmeno quella del suo cubicolo, ma sentì chiaramente il colpo di tosse che gli fece sgranare gli occhi.

Appoggiato alla porta c'era Derek, le braccia conserte sul petto e la spalla appoggiata contro la parete; era intento a guardarlo con un sopracciglio alzato ed un sorrisetto sulle labbra.

Stiles arrossì dalla testa ai piedi, e lasciò andare il plug come se fosse stato ustionato da esso, lo sentì uscire del tutto da lui e scivolare in terra con un tonfo basso. "Io..." sussurrò cercando di trovare una ragione a quella situazione, ma sentì chiaramente i muscoli della sua apertura contrarsi intorno all'aria, il suo ano arrossato e lucido di lubrificante. Derek che fissava la scena leccandosi le labbra

"Chiunque sarebbe potuto entrare, non trovi, Baby boy?" disse Derek, la sua voce calda che invase le orecchie di Stiles facendolo rabbrividire. "Chiunque avrebbe potuto vederti così, tesoro, e solo io posso vederti così, no?" continuò, la voce che si faceva sempre più bassa.

Stiles si era ammutolito, le pupille dilatate, stava entrando fin troppo velocemente nello spazio mentale in cui diventava solo il baby boy di Derek. "E per di più hai disubbidito. E lo sai cosa succede ai baby boy disubbidienti?" chiese Derek, fissandolo negli occhi senza permettergli di distogliere lo sguardo.

"Vengono puniti, Daddy." Rispose Stiles, le guance rosse e un tremore di eccitazione nella voce. Derek si sollevò dalla porta alla quale era appoggiato ed allungò una mano per accarezzare il viso a Stiles, prendendogli poi il mento tra le dita facendogli sollevare di più il volto.

"Bravo... quindi ora ti alzi, ti sollevi i pantaloni, raccogli il plug da terra e vai dritto in camera. Ti spoglierai del tutto e ti metterai a quattro zampe sul letto ed aspetterai che arrivi a darti la tua punizione, sono stato chiaro, Baby boy?" domandò Derek. Stiles rimase un attimo immobile, rimanendo a fissare Derek che lo divorava con lo sguardo.

"Sì, Daddy!". Si alzò subito dopo, sollevandosi i pantaloni e quasi perdendo l'equilibrio se non per l'aiuto di Derek. Raccolse il plug e se lo infilò nella tasca, superò il moro ed uscì dal cubicolo sentendolo ridacchiare "Che bel tesoro che ho trovato." commentò Derek, ma Stiles era troppo impegnato a correre in camera per rispondere.

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Stiles era a carponi sul letto, il suo corpo nudo in bella vista ed il sedere voltato verso la porta. Aspettava Derek da quella che gli sembrava un'eternità, ma probabilmente erano passati solo pochi minuti.

Sentì la porta della camera scattare ed il respiro gli si mozzò in gola, i passi di Derek che si avvicinavano sempre di più alla stanza da letto. Stiles percepì Derek varcare la soglia e vederlo sul letto.

Sentì Derek camminargli intorno per osservarlo da tutte le angolazioni, fermandosi esattamente dietro di lui. "Cosa ti avevo detto di non fare, Baby boy?". Una mano calda e grande gli accarezzò con delicatezza e decisione una natica.

Stiles mugolò ed affondò il volto dentro le lenzuola fresche del grande letto matrimoniale. La schiena arcuata ed il sedere sollevato per presentarsi a Derek.

La sculacciata arrivò senza preavviso, un dolore breve ed inteso, che attraversò tutto il corpo di Stiles. "Ti ho fatto una domanda, Baby boy, non fartelo richiedere." disse accarezzando il punto appena colpito, per poi stringere la natica con la mano.

"Di non toccare il plug che mi hai messo stamattina, Daddy" sussurrò Stiles agitando appena i fianchi, ma l'altra mano di Derek lo fermò strattonandogli la testa con decisione, le dita tra i capelli che lo tirarono all'indietro per guardarlo in faccia.

"E tu cosa hai fatto?" domandò con quella sua voce dominante e profonda che faceva tremare Stiles come una foglia.

"L'ho tolto..." sospirò quando sentì l'erezione di Derek, ancora costretta nei pantaloni, spingere contro il suo sedere. Il fatto che Derek fosse ancora totalmente vestito, mentre lui era completamente nudo, lo eccitava a dismisura e lo aiutava ad entrare ancora di più in quella parte della sua mente in cui tutto era semplice.

Derek mugolò il suo assenso, la mano che accarezzava tutto il sedere di Stiles. "E perché non avresti dovuto?" chiese ancora, stringendo la mano sulla sua natica un'altra volta. Facendo passare poi le unghie sui segni leggermente rossi.

Le cosce di Stiles tremarono, era così eccitato. "P-perché non è più mio..." sussurrò, stringendo le lenzuola con le mani. Derek fece ancora quel verso di assenso e poi si allungo sopra Stiles, la mano ancora sul suo sedere, la bocca ora di fianco al suo orecchio.

"Cosa non è più tuo?". La voce calda e bassa di Derek fece rabbrividire Stiles che gemette eccitato.

"Il mio culo. Ora è tuo, Daddy, solo tuo. Sono tutto tuo." ansimò. Derek si risollevò con un sorriso compiaciuto sulle labbra.

"Bravo, baby boy. Ma comunque dovrai essere punito. Ti sei tolto il plug da solo, invece di venire da me e dirmi che non ce la facevi più.". Stiles piagnucolò piano agitando il sedere. "Ssssh, baby boy, ssssh. – Lo zittì Derek accarezzandogli la fine della schiena – Dodici sculacciate, le conterai e mi dirai grazie ogni volta. Se sbagli a contare ne aggiungerò una. Sei pronto?" chiese, alzandosi dal letto e mettendosi in piedi di fianco al bordo.

"Sì, Daddy.". Derek gli fece sollevare di più il sedere e lo fece avvicinare al limitare del materasso. Si sollevò le maniche della camicia bianca mettendo in mostra gli avambracci muscolosi, con le vene in risalto e ricoperti da una peluria scura.

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