Capitolo 37

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Capitolo 37

La prima sculacciata arrivò senza preavviso, con un rumore sordo, la leggera scossa di dolore attraversò il sedere di Stiles per arrivare fino al suo pene, che cominciò a gocciolare. "U-uno, grazie Daddy." sussurrò, la mano di Derek che accarezzava la parte appena colpita.

Il secondo ed il terzo colpo arrivarono in rapida successione e fecero più male del primo. "Due, grazie Daddy. Tre, grazie Daddy.". Stiles stringeva le lenzuola con le mani, mentre quel piacevole dolore si irradiava dentro di lui, scaldandogli il basso ventre. Il quarto arrivò dove natica e coscia si incontravano e Stiles gemette forte sollevando la testa. "Qu-quattro, grazie Daddy...". Le unghie di Derek sfregarono sulla pelle arrossata ed un ansito strozzato uscì dalle labbra di Stiles, il suo pene che continuava a gocciolare. Altri quattro colpi si susseguirono e Stiles mantenne il conto, mentre velocemente scivolava del tutto in quella parte di sé che doveva solo obbedire. Non capiva come una punizione potesse piacergli così tanto, ma probabilmente era perché, una parte che aveva sempre tenuto a bada dentro di sé, sapeva che era giusta, aveva disubbidito e questo gli avrebbe permesso di essere perdonato e di sentirsi in pace con sé stesso, e questa era una delle cose più piacevoli di sempre. Questa e soddisfare il suo Daddy.

Derek dietro di lui respirava affannosamente eccitato dai segni rossi che man mano lasciava sulla pelle di Stiles. Gli strinse le natiche, conficcando piano le unghie in quella carne soda, per poi rilasciare e ed accarezzare con reverenza il suo sedere. Assestò un'altra sberla esattamente nel centro e Stiles gemette forte, il suo copro tremava ed i suoi occhi socchiusi erano appannati dal piacere e dalle lacrime. Un mormorio vibrò nel petto di Derek. "Non hai tenuto il conto, baby boy, ne aggiungeremo un'altra." affermò.

Stiles cominciò a scuotere la testa. Piccoli singhiozzi cominciarono a vibrargli nel petto. "Mi dispiace, Daddy. S-scusami!" piagnucolò, non voleva smettere di contare, ma era così preso da quella miriade di sensazioni che ne era stato travolto.

"Sssh, va tutto bene, tesoro, non è successo nulla di male." mormorò Derek con la sua voce calda e profonda, piegandosi in avanti e baciandogli la nuca. "Lo so che ti dispiace, ma tra poco sarà tutto perdonato, solo una sculacciata in più. Credi di farcela o vuoi fermarti, baby boy?" gli chiese dolcemente, accarezzandogli il sedere e le cosce. Stiles annuì con forza e Derek gli accarezzò i capelli con l'altra mano. "A che numero eravamo arrivati?".

"Nove, Daddy." rispose Stiles con un sorriso dolce, le pupille dilatate e gli occhi appannati dal piacere e dall'eccitazione. Derek si appuntò mentalmente che le sculacciate piacevano troppo al suo baby boy per essere una vera e propria punizione e che avrebbe dovuto trovarne una diversa.
Derek si risollevò ed assestò la decima sculacciata. "Dieci, grazie Daddy." sospirò Stiles. Le cosce che avevano ricominciato a tremare, ed i fianchi cominciarono a muoversi alla ricerca di frizione per riuscire a trovare un po' di sollievo.

Derek fece scorrere le dita tra le sue natiche, sfiorando la sua apertura e facendolo gemere forte. Gli divaricò di più le gambe, il suo cazzo e le sue palle in bella vista ed i due successivi colpi andarono ad infrangersi sopra il perineo. Stiles gridò, il piacere mescolato al dolore. "Undici, grazie Daddy. Dodici, grazie Daddy.". La voce era un flebile sussurro, lacrime calde di piacere e dolore gli rigavano le guance. Tutto il suo corpo vibrava e tremava per quelle sensazioni esilaranti e mai provate. L'ultimo colpo arrivò con uno schiocco rumoroso e violento, e Stiles gridò ancora. Le spalle ed il petto appoggiati al materasso, il sedere arrossato ed irritato in aria. "T-tredici, grazie Daddy." disse per l'ultima volta, mentre entrambe le mani di Derek andarono ad accarezzargli la pelle lesa.

"Sei stato bravissimo, baby boy. Sono così orgoglioso e fiero di te. Ora è tutto perdonato, hai accettato la tua punizione benissimo. Il mio bellissimo baby boy.". Continuò a passare le dita sul suo sedere e sulla sua apertura, facendolo mugolare piano.

"Per favore, Daddy, per favore." cominciò a pregarlo. Mentre Derek continuava a dirgli quanto fosse perfetto e bellissimo.

"Cosa per favore, piccolo? Cosa vuoi?" gli domandò piegandosi e baciandogli la pelle arrossata del sedere, Stiles ansimò e si spinse contro quelle labbra.

"Per favore." continuò spingendosi ancora indietro.

"Vuoi venire, piccolo?". Derek gli baciò anche l'altra natica e Stiles annuì con veemenza, gli occhi serrati ed il pene gocciolante. "Va bene." Derek lo sollevò e lo portò su divano vicino alla finestra della suit in cui stavano. Lo fece sedere, tirandolo verso il bordo, la schiena piegata sullo schienale e le braccia lanciate all'indietro. Derek in ginocchio a terra, per avere il volto tra le cosce di Stiles. Gli prese le gambe e gliele allargò spingendole indietro. "Tienile per me, baby boy.". Stiles si afferrò le gambe. Era totalmente esposto alla vista di Derek, la sua apertura che si contraeva involontariamente per l'eccitazione, il suo cazzo duro e bagnato dalla cui punta continuava ad uscire liquido preseminale. Derek cominciò dolcemente ad accarezzargli il sedere e le cosce, baciando con riverenza i segni rossi che le sculacciate gli avevano lasciato. Ad ogni bacio un complimento gli usciva dalla bocca, facendo sorridere Stiles che sospirando si mordeva le labbra.

Continuò a baciarlo, poi si avvicinò sempre di più alla sua apertura, aprì la bocca e la baciò. Stiles mugolò sentendo i muscoli del ventre contrarsi. Derek cominciò a leccare e a baciare quel luogo segreto, accarezzandogli l'interno coscia tremante. Continuò a lappare, stuzzicandolo prima con la punta e poi di piatto, Stiles gemeva e si contorceva per quel piacere forte, mentre la lingua di Derek cominciava a penetrarlo piano. La barba che stimolava ancora di più la pelle che già pizzicava e doleva. I segni rossi lasciati dalle mani di Derek venivano ora accarezzati con delicatezza e reverenza, mentre la sua lingua cominciava ad entrare ed uscire da lui.

Stiles gridava, la voce tremante così come le cosce, i muscoli dell'addome contratti ed un calore nuovo cominciava ad irradiarsi nelle sue viscere. Iniziò a scuotere la testa da una parte all'altra. Derek si allontanò e soffiò sulla sua apertura arrossata e bagnata, che si contrasse, facendo gemere forte Stiles. "Daddy, ti pregò". Calde lacrime gli rigavano le guance, era così eccitato che non riusciva a far altro che tremare e pregare Derek.

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