Prologo

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Oggi è un giorno importante, oggi rivedrò mio padre e il mio fratellastro dopo quasi 6 anni. Il mio nome è Orione Nott, sorellastra di Theodore Nott e figlia di Nott Senior. Ho la stessa età del mio fratellastro, nostro padre ebbe una scappatella con una purosangue francese, nonché mia madre, Lira Lucia Prince.

Mia madre è una donna estremamente elegante e, stranamente per una purosangue, non devota alla purezza del sangue, non ha ancora pianificato il mio matrimonio, per mia fortuna, ma ha detto che appena arriveremo a Londra sarà una delle cose che farà. Per 4 anni ho frequentato la scuola di Beauxbatons, facevo parte della casa di Ombrelune, come tutta la famiglia di mia madre da secoli.

Ma quest'anno tutto cambia, frequenterò Hogwarts finalmente, ma soprattutto rivedrò il mio fratellastro e mio padre dopo tanto tempo, mi sono mancati, ogni tanto arrivavano delle lettere, ma ho sempre avuto il timore che loro si dimenticassero di me, considerandomi un errore, una "cosa" che non doveva nascere.

Ora sono qui con mia madre, su una carrozza alata pronta a portarci al maniero dei Nott. Dopo quasi 2 ore di viaggio vedo un imponente castello in lontananza, così sveglio mia madre, anche per evitare una possibile sfuriata da parte sua al cocchiere che ha tanto insistito di non lasciarci da sole.

Una volta"atterrati" vedo venirci in contro un uomo sulla cinquantina e alle sue spalle un ragazzo della mia età.

"Ben arrivate mie care"
Queste furono le parole di benvenuto che mio padre ci riservò, accompagnato da uno splendido sorriso che mi scaldò il cuore. Dopo, quello che doveva essere, un abbraccio scambiato con mia madre, si voltò verso di me; mi accarezzò la testa a dopo poco mi abbracciò, non ero abituata a tutto questo affetto, mia madre era già tanto se mi parlava, però notando lo sguardo di Theodore incupirci capì che anche questa doveva essere una della rare dimostrazioni d'affetto di nostro padre, forse una delle prime.
"Buon pomeriggio padre" lo salutai.
"Come stai Orione? Il viaggio è stato di tuo gradimento?" mi chiese sempre con il sorriso sulle labbra.
"Certamente padre, io sto divinamente lei?" chiesi sforzando un sorriso e mostrando la mia miglior maschera di freddezza, dovette notarlo anche lui perché si mise quasi a ridere.
"Vedo che tua madre ti ha insegnato l'arte del mascherare emozioni, d'altronde lei è una delle migliori in questo" disse spostando lo sguardo da me a mia madre e cingendole le spalle come se volesse abbracciarla e in qualche maniera sciogliere tutte le sue maschere, ma mia madre con me non è mai stata lei stessa, mi sorprenderei se con lui lo fosse. Solo in quel momento mi ricordai del mio fratellastro, mi girai a guardarlo e lo vidi fissare nostro padre e mia madre, aveva un velo di disgusto in volto, ma come biasimarlo, ha visto sua madre morire e ora vedere suo padre felice con un'altra, come se niente fosse dev'essere devastante. Mi avvicinai e gli accarezzai il braccio, era notevolmente cambiato, non era più quel ragazzino sciupato che mi ricordavo, ora era un ragazzo muscoloso e più alto di me di almeno dieci centimetri.

Lui si voltò verso di me e mi accennò un sorriso cingendomi le spalle con un braccio.

"Come stai Ori? Lira ti ha trattato bene?".
Lo disse con il suo solito tono glaciale, Theodore ha sempre avuto paura di affezionarsi a qualcuno dopo sua madre, ma con me non è sempre stato così, solo non lo vuole far vedere a mia madre.

"Tutto bene Theo tranquillo, tu come stai? Pronto per tornare a scuola?"

"Io sto bene e comunque sì, sono pronto. Solo credo che attirerai molti sguardi con la tua bellezza".

"Non fare il ruffiano con me fratellone lo sai che non funziona" dissi sorridendo, sorriso che svanì quando mi resi conto come lo avevo chiamato, anche lui ne rimase visibilmente scosso, ma io non sono come lui vicino ai nostri genitori, Theodore è l'unica persona con la quale sono me stessa, non riesco ad essere distaccata.

"Cassiopea!"
Odio quando mia madre mi chiama con il mio secondo nome, lo fa sempre quando qualcosa che faccio le da fastidio o la irrita.

"Scusate madre mi sono lasciata andare" dissi abbassando la testa con aria colpevole.

"Tranquilla Orione non è successo niente, anzi sono felice sapere che consideri Theodore come un fratello, d'altronde è ciò che è" disse mio padre con un sorriso in volto.

"Io proporrei di entrare, Theodore fai vedere ad Orione la sua camera, la cena sarà servita tra pochi minuti, un elfo ha già portato i vostri bagagli dentro" proseguì poi.

Stavamo salendo le scale quando spuntò fuori un elfo che fece un inchino appena mi vede; mi girai con aria contrariata verso Theo che in risposta alzò le spalle.

"Minny è qui per servirvi padroncina, a Minny è stato ordinato di eseguire tutto ciò che padroncina ordina".

"Minny vattene per ora se avrà bisogno la tua padroncina ti chiamerà" disse il mio fratellastro alla creaturina.

"Certamente padroncino, ora Minny va ad aiutare in cucina, Minny vive per servire i Nott".

"Sparisci!"ordinò Theodore con voce glaciale.

Una volta arrivati davanti alla mia porta vidi incisa una targa in, quello che credo sia, oro con sopra scritto <Orione Cassiopea Nott>; a quella vista feci una faccia al dir poco disgustata, Theodore doveva essersene accorto perché ridacchiò.

"Certo che tua madre doveva essere un'amante dell'astronomia per darti i nomi di due costellazioni" ridacchiò ancora.

"Ah-ah-ah molto spiritoso".

"Fatti una doccia che tra poco si cena e non disfare il baule domani si parte per Hogwarts" mi ricordò Theo.

"Arriverò tra dieci minuti".

Dopo la cena andai a letto dopo aver salutato tutti e non esitai ad addormentarmi appena toccato il cuscino.

Una storia complicata ~ D.MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora