Capitolo 2

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Alla fine del treno lo trovai, era con i suoi amici, spalancai la porta della cabina e lo fulminai con lo sguardo, non mi aveva mai vista così. Ero infuriata, appena alle mie spalle arrivarono Hermione e Ginevra lui capì e abbassò lo sguardo colpevole.

"COME HAI POTUTO DIRE COSE DEL GENERE, COME?!" gli urlai spintonandolo.

"Ori io-" tentò di dire.

"ORI NIENTE, DA OGGI PER TE SONO CASSIOPEA, FINCHÉ NON TORNI LA PERSONA CHE IO CONOSCO..." feci una pausa calmandomi, riprendendola mia solita eleganza e indossando la miglior maschera di freddezza e disgusto, poi continuai.

"Non mi rivolgere più la parola e non farti più vedere da me"conclusi.

"Orione, non fare così per favore" provò ma io lo ignorai bellamente, cercando l'uscita del treno per prendere una boccata d'aria. Me la feci indicare dalle ragazze ed uscì, dopo neanche dieci minuti tirai fuori dalla borsa il pacchetto di sigarette babbane e me ne accesi una, poi due, fino a quando non sentì la porta alle mie spalle aprirsi, feci finta di nulla, ma poi quella persona iniziò a parlare.

"Orione non devi avercela con tuo fratello, sono sicuro che non sia del tutto colpa sua, credo che anche tu-" non lo feci finire, alzai una mano in segno di fermarsi e lui lo fece; spensi la sigaretta e mi voltai lentamente.

"Potter, non puoi capire, non ho bisogno di essere consolata, ma se le cose che il tuo amico rosso ha detto sono vere, beh io non lo posso perdonare, non subito".
La porta si aprì di nuovo e appena capì chi era, presi il mio baule e tornai dentro, non gli dedicai nemmeno uno sguardo. In lontananza vidi le ragazze mi sorrisero tristemente, ma io non avevo bisogno della compassione di nessuno.

Sentì il treno fermarsi, così presi il mio baule e scesi dal treno, una volta arrivata davanti alle carrozze mi congelai sul posto, non era possibile, non di nuovo. Avevo le lacrime agli occhi, ma mi imposi di non piangere. I Thestral erano fermi e maestosi davanti a me, non me lo sarei mai aspettata. Mai avrei pensato che per arrivare al castello avessero scelto creature tanto orribili. Mi sentì toccare la spalla, era un tocco femminile, voltai di poco la testa per scorgere la figura di Hermione, era da sola e mi chiesi subito come mai, non la credevo una di quelle persone che rinunciano agli amici di una vita per una nuova arrivata.

"Orione mi dispiace per ciò che è successo prima, tuo fratello er-" la interruppi e con voce fredda la corressi.

"Fratellastro Granger, io e lui abbiamo solo il padre in comune".

"Dicevo che era disperato, non l'avevo mai visto così, voglio dire, lui è sempre stato il <gelido ed indifferente Nott>, invece appena te ne sei andata sul suo viso si potevano leggere benissimo terrore, di perderti credo; rimorso, per non averti mai detto niente immagino e credo anche rabbia, verso se stesso e verso di noi credo. Non prenderla male, ma credo che si sia arrabbiato con noi perché pensa che volevamo separarti da lui, ma Harry gliel'ha spiegato e pare essersi calmato e-" la interruppi di nuovo, non volevo sembrare scortese, ma ora volevo stare sola.

"Scusa se ti interrompo di nuovo Granger ma ho bisogno di stare sola a pensare, ho uno smistamento da affrontare, non voglio pensare al mio fratellastro adesso, ho solamente bisogno di pace e stare da sola"dissi glaciale, forse troppo, ma non era da me far vedere le mie emozioni.

"Allora a dopo Orione spero di rivederti presto" disse sorridendomi.

"A presto Granger" dissi e la salutai con un movimento impercettibile del capo.

Lei se ne andò e io salì su una carrozza, portandomi a presso il baule, per tutto il tragitto sulla carrozza fissai i Thestral e pensai a Theodore, continuandomi a chiedere il perché mi avesse nascosto tutto, perché non mi ha detto nulla, ma soprattutto, perché fa queste discriminazioni inutili.

Una volta arrivata accarezzai, o meglio sfiorai uno dei Thestral che mi aveva portato fino al castello.

Entrai nel castello, lasciai il mio baule insieme agli altri e mi diressi verso la Sala Grande. Il preside mi aveva comunicato che non sarei entrata insieme agli altri dello smistamento o agli altri studenti ingenerale.

Fuori dalla sala c'era un professore ad aspettarmi, quello che riconobbi essere Piton, stimavo quell'uomo, era come uno zio per me. Appena mi vide notai per un momento una velo di felicità sul suo volto, ma durò pochissimo, poi torno il solito freddo Severus.

Appena gli fui davanti lo abbracciai, non mi aspettavo che ricambiasse e nulla, ma in quel momento era ciò di cui avevo bisogno.

"Orione Cassiopea Nott, sei anni sono passati dall'ultima volta che ti ho visto, sei cresciuta benissimo, proprio come tua madre" disse appena mi staccai dall'abbraccio.

"Severus anche io sono felice di rivederti" dissi sorridendogli.

Si sentì la voce del preside annunciare a voce alta:

"Ed ora dopo avervi presentato la nuova professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure, sono lieto di presentarvi la nuova studentessa, trasferitasi qui da Beauxbatons" ci fu un attimo di silenzio e lì capì che dovevo entrare, guardai Severus che mi fece cenno di entrare con il capo e fu quello che feci. Svoltai l'angolo e camminai con eleganza sotto lo sguardo di tutti.

"Diamo il benvenuto ad Orione Cassiopea Nott" annunciò ad alta voce il preside guardandomi ed indicandomi con un gesto del braccio.

Ci fu un brusio generale che cessò all'udire le parole della professoressa che aveva un vecchio cappello in mano.

"Ed ora lo smistamento" annunciò ad alta voce in modo da far zittire tutta la sala.

Mi sedetti e la professoressa mi mise il cappello in testa che subito iniziò a parlare.

"Mmmmm, un altra Nott, totalmente diversa dal fratellastro, ma ugualmente intelligente, molto ambiziosa, forse troppo, vedo anche del coraggio e molto astuta, non ho dubbi SERPEVERDE!".

Il tavolo delle serpi esplose in un chiassoso e generale applauso, però feci una cosa che lasciò perplessi molti alunni, se non tutti, mi andai a sedere lontana da Theodore e il suo gruppo di amici che già erano convinti andassi da loro. Mi sedetti tra quelli, capì essere dell'anno dopo il mio, il primo a presentarsi fu Terence Higgs, era simpatico, però ci provava un po' troppo. Ad un certo punto mi mise una mano sulle spalle, feci di tutto per scollarlo, ma lui non demordeva, fu una voce a farlo allontanare una che io conoscevo molto bene.

"HIGGS! Giù le mani da mia sorella" queste furono le parole che urlò Theodore dall'altra parte del tavolo, fortunatamente era ora di andare ai dormitori.

Stavo uscendo dalla sala grande quando una stretta al polso mi bloccò. Mi voltai lentamente e mi ritrovai davanti l'ultima persona che mi sarei aspettata: Ronald Weasley.

"Serve qualcosa? Un altro schiaffo?" chiesi ironica e glaciale.

"No grazie uno basta, mi chiedevo se ti servisse una mano per arrivare ai sotterranei, ho visto che stai lontana da tuo fratello e volevo anche chiederti scusa per prima" disse lievemente in imbarazzo.

"Tranquillo Weasley è pass-" stavo rispondendo quando una voce mi interruppe, e io odio essere interrotta.

"Pezzente sta lontano da lei!" disse una voce alle mie spalle.

"Non sono fatti tuoi Malfoy" rispose a tono Weasley.

"Ma miei si vero Weasleyuccio?" chiese mio fratello mettendomi un braccio intorno alle spalle, braccio che io levai con noncuranza.

"So benissimo badare a me stessa Theodore" dissi senza però guardarlo, mi voltai verso colui che capì chiamarsi Malfoy; lo squadrai e poi parlai.

"Grazie anche a te ma essendo una serpe posso immaginare che tu l'abbia fatto solo per dare fastidio a Weasley, non ho bisogno che persone al di fuori di me mi difendano, o si mettano in mezzo ai miei discorsi" in tanto mi ero avvicinata a lui, mi alzai sulle punte e gli sussurrai all'orecchio.

"E tieni queste parole a mente perché non te le ripeterò una seconda volta: non mi interrompere mai più mentre parlo".


E detto ciò tornai suoi miei passi, salutando Weasley e avviandomi verso i sotterranei, non ci voleva molto a capire dove fossero.

Una storia complicata ~ D.MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora