Capitolo 7

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Appena mi risvegliai la prima cosa che notai furono delle voci, erano familiari e capì che non si erano ancora accorti del mio risveglio; provai ad aprire gli occhi ma ero troppo accecata dalla luce bianca dell'infermeria.

"ORI!" urlò una delle voci, sono quasi del tutto sicura appartenga a mia mamma, ma quell'urlo mi fece venire un mal di testa atroce.

Dopo pochi minuti riuscì ad aprire gli occhi, c'erano mia madre, mio padre e Theodore attorno al mio lettino.

"Come stai Ori? Ti fa male qualcosa?" chiese preoccupato Theodore.

"Ho solo un forte mal di testa, per quanto ho dormito?" chiesi ancora addormentata.

"Sei stata in coma per 6 giorni e 15 ore circa, eravamo tutti preoccupati, persino Draco veniva a fare i turni per vedere se ti svegliavi"

"Che turni scusa?" chiesi confusa, tirandomi a sedere sul lettino.

"Quelli per vedere se ti svegliavi, facevamo il cambio ogni tre ore, tranne la mattina dove c'erano solo i nostri genitori, ti sei svegliata due volte urlando e Madama Chips è stata obbligarti a sedarti di nuovo" disse triste, aveva l'aria stanca, doveva stare malissimo.

"Chi mi ha fatto da balia mentre dormivo?" chiesi curiosa.

"Beh io, Blaise, Draco, Daphne e Pansy insieme poi i tuoi amichetti Grifondoro, la Granger con la Weasley, i gemelli ed in fine Potter con Weasley" concluse con faccia quasi disgustata.

"Draco? Draco Malfoy? Quel Malfoy?!" chiesi incredula.

"Si Orione, quel Malfoy" disse mio padre con un sorriso in volto.

"Chi è questo ragazzo? Ti sei fidanzata e non mi dici niente?" chiese mia madre tra l'offeso e lo scherzoso.

"Io non mi sono fidanzata con nessuno, tanto meno con quell'essere" dissi indignata.

"Gli dia un paio di mesi e finiranno insieme, glielo garantisco Lira" disse ghignando Theodore.
Lo fulminai con lo sguardo e lui rise.

"Parlando di cose serie, mi duole dirtelo Cassiopea, ma dovrai fare un discorso davanti alla Sala Grande per chiarire la situazione, sono convinti che tu sia un' assassina e dobbiamo chiarire immediatamente la cosa, farai il discorso tra poche ore a cena" disse seria mia madre, ma si vedeva che era triste, anche a lei non piaceva che io ricordassi, sapeva quanto mi facesse male.

"Va bene madre, fatemi uscire da qui, così posso prepararmi al meglio" dissi distaccata.

"Va bene ora parlo con l'infermiera" disse per poi allontanarsi.

"Theo potresti mandare via chiunque sia qui fuori dicendo loro che dopo cena sarò lieta e disponibile per rispondere a qualunque loro domanda?" chiesi cercando di alzarmi in piedi. Una volta che il mio fratellastro uscì dall'infermeria mio padre, fino a quel momento in disparte, si avvicinò.

"Orione mi spiace tu debba fare una cosa del genere, ma lo devi fare per te e-" alzai un braccio e lui si ammutolì di botto.

"Scusi padre non volevo interromperla ma volevo essere sincera, non lo faccio per me, ma per Theodore e voi, non voglio che veniate visti in maniera sbagliata perché non voglio affrontare il passato, siete la cosa più vicina che ho ad una vera famiglia e non voglio perdervi" dissi sorridendo. 

"Ho già causato dei -problemi- perché non faccio discriminazioni per il sangue, non voglio causarne altri" conclusi tornando seria.

"Sai Orione, la cosa che più mi ha affascinato di tua madre è che anche essendo purosangue, una perfetta purosangue direi, lei odia le distinzioni di sangue, le ritiene inutili. Questa cosa mi ha stupito, perché è riuscita a convincere quelli che ora sarebbero i tuoi nonni e da lì ho capito che dovevo averla accanto per sempre" disse mio padre sorridendo, stavo per rispondere, ma l'arrivo di mia madre mi fermò dall'emettere qualunque suono.

Una storia complicata ~ D.MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora