27. Seme

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Mi spiace per la brusca interruzione coincisa con un incidente per cui ho portato il tutore al collo per mesi. Desidero proseguire questa storia intensa e commovente e dargli il finale (felice ;)) che merita! Grazie della pazienza

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Albus Silente era seduto nel suo ufficio quando avvertì elettricità statica drizzargli i peli sugli avanbracci. Si accorse anche che la stanza si faceva buia, sempre più buia, e dalla finestra scrutò dense nubi che rotolavano a velocità innaturale nel cielo di Hogwarts. Una forza magica minacciava il castello, ne era certo.

Si affrettò a scendere verso l'androne principale, mentre lanciava l'allarme di rientro immediato a tutto il personale e agli studenti. C'era qualcosa nella magia in atto là fuori che lo turbava, lo preoccupava. La presenza di una nota disperata, dissonante.

Non sembrava frutto di un attacco deliberato e pianificato, ma magia fuori controllo; il suo sentore faceva riaffiorare in lui ricordi che credeva di aver sepolto nel Pensatoio. Un brivido gli correva per la schiena mentre si faceva largo tra gli studenti in agitazione.

"Albus, che sta succedendo?" urlò Minerva McGranitt, per farsi sentire sopra tuoni e sirene d'allarme. Non fu affatto rassicurata nel vedere l'aspetto trafelato di Albus. Il preside comandò ai prefetti di controllare che tutti gli studenti fossero presenti e che nessuno si avvicinasse alle finestre. Lui solo si affacciò alla porta principale. Minerva gli si fece vicina e intravide la moltitudine di fulmini che colpivano le torrette, la foresta, il lago, cadevano in ogni dove.

"Lo senti anche tu Albus?" gli disse tenendosi lo scialle di lana tartan sulle spalle, "questo... grido? Questo grido orribile che accompagna la magia..."

Silente si fece scuro in volto, "È il ragazzo."

"Il ragazzo? Quale ragazzo? Uno studente?"

"Ascolta bene, Minerva."

Minerva cercò di farlo. Le era familiare, quella energia, quella persona, il mandante della tempesta; i suoi occhi si riempirono di lacrime quando potè codificarlo. Si trattava di Severus.

"Non è possibile Albus. Devi fare qualcosa! Prima che sia troppo tardi..."

"È già troppo tardi." le rispose Albus, affranto "Non posso fare niente."

"Ma è fuori controllo!"

"Possiamo solo aspettare, Minerva, e augurarci che finisca presto. Per il suo bene."

"Cosa pensi che gli stia succedendo? Sembra... sembra che..."

Albus la invitò a finire la frase, perchè aveva bisogno che i suoi timori non fossero soltanto ombre nella sua mente.

"Sembra che voglia morire." disse Minerva in un soffio, coprendosi la bocca con la mano. Anche quello era perfettamente codificabile nell'urlo che non dava tregua.

Poi, d'improvviso, il temporale si placò. Minerva tirò un sospiro, quella magia straziante sarebbe stata ardua da sopportare a lungo, per i nervi e i sensi di un mago era come un macigno.

Il preside si accasciò a terra. Stava tremando. McGranitt cercò di sostenerlo ma anche lei cedette. Percy Weasley corse in loro aiuto. Hagrid, chiamate Hagrid, fu ciò che disse Silente ansimando, sorreggendosi come meglio poteva. Immediate furono le proteste da parte di Minerva, che credeva che la situazione fosse ancora pericolosa.

"Non accadrà proprio un bel niente e lo sai anche tu. Quante probabilità ci sono che si ripeta una cosa del genere? Quando un mago è fuori controllo la sua forza magica arriva a un apice, seguito da un rapido declino... Ora. Chiamate. Hagrid."

Lily Of The Night - #harrypotter ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora