41. Malfoy

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"Non vai a letto? Sono le 11 passate."

"Voglio aspettare Babbo Natale."

"Babbo Na...?"

Narcissa fece un mezzo sorriso. Seduto sull'enorme tappeto persiano del salotto, accanto a un abete di 3 metri e al camino di marmo e onice, stava suo figlio, da cui non si sarebbe certo aspettata quella risposta. Draco giocherellava con delle biglie colorate che di tanto in tanto buttava nel fuoco facendolo scoppiettare e produrre fumo verde luminescente.

"Non sei un po' grande per credere a Babbo Natale? E quei petardi?"

"Oh, questi? servono per fare il fumo verde. Così Babbo Natale lo vedrà e troverà la nostra casa." rispose lui candidamente.

Con una scrollata di spalle e un occhiata al soffitto, Narcissa si arrese.

"Va bene, stai alzato, ma non voglio che prendi freddo, mettiti la coperta sulle spalle. E scaldati del latte prima di andare a dormire... e non addormentarti sul tappeto! Non sei Fergus."

A sentire il suo nome l'alano rizzò le orecchie, ma trattandosi di un falso allarme tornò a russare accanto al ragazzo.

Il primo consiglio che Draco seguì fu avvolgersi nella coperta, cercando però di non cedere al sonno. La micro-esplosione della pepita magica nel fuoco bastava a ridestarlo e a rammentargli perchè era lì. Aspettò così un'ora, forse due, quanto bastava per essere sicuro che i suoi genitori non si sarebbero svegliati.

Verso l'una cominciò a sentirsi impaziente. Fin lì aveva sperato che andasse tutto liscio, ma se il fumo verde non fosse stato abbastanza luminoso e intenso? Gli venne voglia di salire sul tetto a controllare. Era l'unica cosa da fare, come piano B.

Dopo aver buttutato un'ultima pepita, Draco risalì in punta di piedi il maniero, scalinata, scala e scaletta, fino a raggiungere il piano praticabile del tetto. Una volta lì constatò che da una delle otto canne fumarie che si ergevano nel cielo buio vorticava una bella colonna fumosa, verde fosforescente, che si sarebbe vista a un miglio. O così si augurava.

Il freddo però era impossibile da sopportare. Draco si strinse nella coperta, sporgendosi dalla balaustra per fissare l'orizzonte ai quattro punti cardinali.

E lo vide. Una sagoma che non poteva essere altro che lui. Non renne e slitte, ma un manico di scopa con appesa una grossa valigia e un ragazzino della sua stessa età che sfrecciava nel cielo.

"Harry!!" urlò, ma si tappò la bocca, ricordandosi che i suoi stavano dormendo qualche piano di sotto.

Si ricordò di avere una bacchetta e praticò un perfetto incanto Lumos che la accese come un bengala. La agitò in aria, segnalando al suo amico dove planare, e fu un atterraggio perfetto.

"Ci sei riuscito!" disse Draco, non appena i piedi di Harry toccarono terra.

"Av-vrei v-visto il f-fumo anche da G-godric's Hollow..."

Per poco Harry non si accasciò a terra. Draco lo tenne in piedi e nell'afferrarlo sentì che tutto il suo corpo era scosso dalle convulsioni.

"N-non sento più le mani e i piedi..." gemette Harry, in ipotermia.

Con molta più prontezza di quanto si sarebbe aspettato da sè stesso, Draco avvolse l'amico nella coperta. Gli disse di reggersi a lui per quanto poteva e lo fece scivolare molto cautamente nel sottotetto, che non era certo la parte più calda della casa, ma almeno non era fuori.

"Aspettami qui, non fare rumore, vado a prendere una pozione riscaldante."

"N-ne hai una?"

"Abbiamo un armadietto super accessoriato. Mia madre è fissata..."

Lily Of The Night - #harrypotter ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora