20. Cena

144 9 11
                                    

Rosmarino.

Mancava solo quello e poi poteva infornare il suo capolavoro. Si sarebbe dichiarato solo a fine pasto, il capolavoro, ma con il pizzico di magia aggiunta nella preparazione di quell'arrosto di lenticchie non aveva dubbi. Dopotutto il pizzico di magia era fondamentale nella tradizione culinaria delle streghe.

Lily aveva riscoperto con piacere la pratica delle sue antenate, che combinava sapientemente la conoscenza delle erbe, delle pozioni e degli incantesimi per aggiungere alle pietanze un effetto magico. Risollevare un cuore spezzato, rompere il ghiaccio con un ospite che non si vede da tempo, o anche per far venire i sensi di colpa ai parenti sgarbati, c'era una ricetta per tutto, insomma.

Si avvolse nello scialle di lana e corse nell'orto dietro casa. Si era alzata una nebbiolina gelida ed era buio, cionondimeno Lily apprezzò il superbo lavoro della pozione Vivifoglia che aveva preparato.

Passò le dita nel fogliame rigoglioso, sorridendo alla memoria di quel pomeriggio passato con Severus. Sentiva il calore delle proprie guance, che col freddo penetrante della nebbia faceva un bel contrasto.

Era tutto merito di Severus, si disse accarezzando trasognata un germoglio di basilico. Ma non si trattava solo di gratitudine: quella da sola non avrebbe potuto accendere le sue guance così. Era il ricordo dei suoi occhi neri, naturalmente, e come la guardavano...

Ritornò con un bel mazzetto di erbe aromatiche con cui guarnì le varie teglie, che poi mise nel grande forno a legna nell'angolo della cucina. Aveva ancora un po' di tempo per prepararsi.

Voleva essere carina. Se solo non avesse avuto quei grossi denti un po' cavallini, considerò impietosamente guardandosi allo specchio. Erano davvero cavallini? Di certo la facevano somigliare a sua sorella Petunia, con cui condivideva lo stesso tipo di dentatura. Ma nel suo caso forse esagerava. Si mise comunque un velo di rossetto.

E quando raggiunse il salotto non ebbe da aspettare che pochi minuti, prima di sentir bussare alla porta d'ingresso.

"Remus!"

Lily accolse l'amico e lo abbracciò calorosamente.

"Pensavo avresti usato la metropolvere!"

"Smaterializzarsi costa molto di meno." rise lui. "Wow, c'è un profumo squistito in questa casa, e... mi sembra tutto un po' diverso rispetto a come ricordavo. A partire dalla padrona."

"Non lusingarmi prima di aver assaggiato. Ma devi sapere, che ci ho messo un po' di magia..."

Remus scherzò sopra l'essere stregato da un suo manicaretto, offrendosi volentieri di assaggiare tutto e finire alla sua mercè. Ma sulla casa e su di lei non scherzava. Il cottage era stato rinnovato e ripulito, erano stati aggiunti degli armadietti che contenevano libri, carte e ampolle varie, tutte le scope magiche si trovavano stipate all'ingresso, e ovunque erano ghirlande di foglie e fiori secchi, bacche rosse e arance disseccate, zucche e candele.

"È da parecchio che non ti vedevo così radiosa, Lily." commentò lui, mentre serviva il vino che le aveva portato, seduti alla tavola imbandita del salotto. "Che è successo quest'ultimo mese?"

"Oh, ma nulla. Ho avuto più tempo per me stessa. Mi sono rilassata. Sai, credo che l'aver fatto solo la mamma negli ultimi 10 anni mi abbia sfinita."

"Beh, se hai un metodo segreto parlamene, perchè potessi mi rilasserei volentieri anchi... mmh, queste patate sono squisite!"

Lily se ne compiacque. Gli avrebbero fatto anche bene, le patate, dato che l'incantesimo con cui aveva "condito" la cena era per dimenticare l'affanno quotidiano e ritrovare il buonumore. E non avrebbe potuto sceglierlo meglio: al contrario di lei Remus appariva stanco e provato. In una settimana sarebbe stato il plenilunio, ma lui aveva acconsentito lo stesso al suo invito.

Lily Of The Night - #harrypotter ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora