23. Cambiamento

145 9 6
                                    

Spinner's End era precisamente come ricordava. Spoglie e squallide, le mura della casa in cui era nato lo caricavano sempre di infelicità.

Perchè si trovava lì? C'era qualcosa che doveva vedere. Qualcosa di importante.

Solo che non voleva vederlo. Non un'altra volta. Voleva tornare a Hogwarts, ma era periodo di vacanze estive e la scuola era chiusa. Doveva restare, e quell'obbligo era soffocante più del caldo di Luglio.

Sentì delle voci che provenivano da una stanza vicina. Non sei costretto a guardare, si disse, tu non appartieni più a questo posto. Ma le gambe si mossero contro la sua volontà.

Le voci erano di sua madre e suo padre, naturalmente. Li aveva sentiti così tante volte litigare a quel modo, specie se lui era ubriaco. La chiamava "troia", che nel linguaggio scurrile babbano significa prostituta, sostenendo che lui non fosse suo figlio. Oh, quanto avrebbe voluto non essere figlio di quel verme.

"Ti sei fatta scopare da qualcuno dei tuoi amici adoratori del diavolo!"

Severus conosceva quel dialogo a memoria.

"Smettila con queste sciocchezze! Smettila! È tuo figlio e non gli dimostri mai un briciolo di affetto...!"

"Quel bastardo si merita solo la mia cinghia."

"No! Non fargli del male... bada... se gli fai del male io..."

Si sporse sullo stipite della porta, e vide l'uomo che sfilava la cinta dall'abbondante addome. Sua madre, donna magra e longilinea a cui assomigliava come una goccia d'acqua, cercò di impedirgli di brandire l' "arma", ma quello le diede un malrovescio talmente forte che lei si afflosciò a terra come fosse di carta velina. A Severus parve di essere colpito lui stesso.

"Non vuoi che lo prenda a cinghiate?" sbraitò il padre. "Allora devi fare la buona e farti scopare. Hai capito Eileen?"

Lei protestò, cercò addirittura di colpirlo mentre lui la afferrava e cercava di tenerla ferma e prona.

"Starnazzi come un'oca... ti conviene smetterla o vado di là e ammazzo di botte il tuo bastardo."

Eileen Snape si arrese, supplicandolo tra i singhiozzi. Perchè non usa la magia?, si chiese Severus, la rabbia e il disgusto che gli facevano ribollire il sangue.

Da ragazzino non si era mai spiegato perchè sua madre gli fosse così sottomessa, ma da adulto aveva capito, e il motivo era folle: lei lo amava, nonostante fosse un bruto, volgare ubriacone. Era un amore malato, insano, che la rendeva succube, spezzava la sua anima, la privava di dignità e umanità riducendola a un patetico guscio vuoto.

Lo detestava. Con tutte le sue forze. Ancora più di suo padre.

Era il momento di scappare, via, lontano. Ma i piedi erano incollati al pavimento e gli occhi, pieni di lacrime bollenti, ai corpi avvinghiati di suo padre e sua madre. Sapeva che quella cosa mostruosa che facevano era il sesso, lo aveva studiato. Quello che non sapeva era che quella vista gli avrebbe procurato un trauma.

D'un tratto suo padre si piegò su di lei, dandole spinte più forti e veloci, ma il suo peso e il braccio che la ghermiva la stavano visibilmente soffocando.

"Uuh, mi ero dimenticato quanto fossi stretta Eileen... ci sono quasi."

In quel preciso istante i piedi di Severus si sbloccarono e lui scattò in avanti, spalancando la porta e urlando.

"ANIMALE! SEI UN ANIMALE!"

Lo afferò e spinse con tutte le sue forze, liberando sua madre dalla stretta.

Lily Of The Night - #harrypotter ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora