47. Pensiero

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Scrivere il finale è stato un lavoraccio, ci ho messo due settimane, cominciando e ricominciando, mi sembrava di trascinare una valigia enorme e strapiena in una capitale a Ferragosto, argh. Il prossimo capitolo è quello conclusivo e lo vedrete domani. Poi, avrei voglia di mandarla ai Wattys, magari censurando qua e là...

Eravamo rimasti che Lily stava per gettarsi nel velo, dopo aver assistito alla morte di James e di Diàn. Viene fermata dalle doglie e, mentre è a terra agonizzante, arriva il deus ex machina Severus...

Buona lettura e come sempre grazie dei cuori e dei commenti ;)

***

Sognava un mare così limpido. Vedeva il disegno delle dune sulla sabbia del fondo.

Immersa fino al bacino, sul viso un'espressione solare e vivace, c'era una bambina con un vestitino bianco. Quella bambina era lei, ma Lily, nel sogno, non lo sapeva.

"Ti puoi divertire con l'acqua. Perchè non provi a giocare?" disse alla bambina; quella cominciò a battere i palmi, a sollevare schizzi, e rideva vedendo che si formavano onde sempre più grandi e fragorose. D'un tratto le onde arrivarono a oscurare il sole.

"Non avere paura... chiudi gli occhi, respira più lentamente e anche il mare si calmerà con te." la incoraggiò Lily.

La bambina lo fece, le onde si placarono e il mare tornò a essere lo specchio immobile che rifletteva il cielo.

"Hai visto? Non c'è pericolo, se tu non lo vuoi..." La prese in braccio affettuosamente e fece per portarla nella nursery; sotto i suoi piedi, al posto della sabbia, vi era già il pavimento. Lily camminò con la bimba tra le braccia emergendo dall'acqua fino a un ampio corridoio, con una serie di stanze aperte e lettini a castello.

Ma i letti sembravano occupati da bambini senza volto, inerti.

Ormai Lily non sentiva più il mare lambirle i palmi dei piedi; la bella luce solare si era offuscata, il posto in cui stava portando la preziosa bimba aveva pareti brulle e scrostate, sembrava più un garage fatiscente che un asilo.

Lily girò i tacchi per tornare indietro prima che il sogno si trasformasse in incubo. Cercò l'acqua, che l'avrebbe salvata. Alle sue spalle, c'era solo il buio del lungo corridoio.

La bambina sembrava aver perso conoscienza. Non si aggrappava più a lei, e lei non riusciva più a sorreggerla. Diventava sempre più pesante. 

Con uno sforzo immane Lily la trascinò a peso morto, tenendola per le braccia pallide, quasi blu. Non sapeva cosa le fosse successo ma non aveva tempo per accertarsene, perchè doveva lasciare lo scenario dell'incubo prima che peggiorasse.

Doveva tornare indietro. Doveva tornare all'acqua.

Aprì gli occhi.

Era in un letto morbido con lenzuola di lino, in una piccola stanza circolare molto luminosa.

Ci mise un po' a capire che la luce intensa era determinata dall'assenza di soffitto, e che quell'azzurro limpidissimo che vedeva sopra di sè era il cielo. L'intontimento svaniva lentamente, e svanì del tutto quando vide Severus, vivo e vegeto, che la guardava in quel suo modo penetrante e pensoso, seduto su una panca vicino a lei.

Era lo stesso Severus che conosceva da quando aveva 8 anni, eppure non era troppo riconoscibile. Somigliava più a Diàn, con la barba corta e curata, che doveva ammettere gli stava gran bene, e il ramo d'edera che lo incoronava e quella specie di toga lo facevano sembrare più un discepolo o un filosofo che un mago.

"Severus...? Sei tu?"

Lui annuì, incrociando le mani davanti alla bocca. Erano ricoperte di brutte cicatrici rossastre.

Lily Of The Night - #harrypotter ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora