Forse sotto i cuscini della poltrona.
"Lily."
Forse sopra la mensola del caminetto.
"Lily, che stai facendo?"
Girava alla rinfusa nel salotto, come uno scoiattolo in una gabbia. Cerco la bacchetta, gli disse.
"Accio", pronunciò James, e una freccia vibrò in aria da sotto un mucchio di carte finendo dritta nella sua mano destra.
Gliela porse.
Ma Lily la tenne tra le dita come se non sapesse che farsene. In un passato remoto era stata una strega brillante, ma negli anni era diventata sempre più impacciata. Eppure non se ne era fatta un cruccio, c'erano state cose ben più gravi di cui preoccuparsi...
"Devo darti ripetizioni, Evans?"
James le si era fatto appresso. Le prese gentilmente il polso, ma con fermezza, glielo guidò. Reparo, disse, e i bicchieri rotti tornarono come nuovi.
A lei bastò quel'attimo per sentirla: la magia di James, la sua energia magica, come una sottile scossa elettrica, aveva fluito attraverso il suo braccio e le sue dita. Poteva avvertirla ancora nei polpastrelli. Era stata una cosa... inebriante a dir poco.
Non si controllò e gli si abbandonò tra le braccia. Lui lasciò che cercasse le sue labbra, che gli facesse capire quanto era eccitata, e la ricambiò incontrando la sua lingua nella sua gola. Non si baciavano così dai tempi del fidanzamento.
"Mi dispiace, mi dispiace..." farneticava sua moglie, contro la sua guancia.
"Oh... sì. Sei un mezzo disastro Lily."
James infilò le mani sotto il top di cotone ispezionando il suo corpo, fino a cingerle i seni.
"Andiamo di sopra..." sospirò lei.
La respinse bruscamente.
"Non vado di sopra, Lily! Lo sai. LO SAI dannazione!"
Aveva sbagliato ancora. Un altro errore. Idiota, idiota, si disse! Lily emise un lungo sospiro e si rannicchiò sconfortata nella poltrona. Cercò di farlo ragionare.
"James, non posso stare attenta a qualsiasi cosa dica..."
"Certo che puoi finché siamo in questa casa!" urlò lui.
Lo pregò di prendere la sua bacchetta e di fare l'incantesimo per l'isolamento acustico. A James non era concesso di usare la sua personale bacchetta, meno che mai durante le visite. Tuttavia a lui la magia riusciva come niente, come dovrebbe essere per qualunque mago.
Lily lo osservò produrre una ampia sfera impalpabile con un sentimento pungente nel profondo cuore, sentimento che archiviò presto. Era comunque meglio che Harry o i vicini non li sentissero urlare.
"Tu sai quanto mi costa venire qui, Lily." cominciò lui, "Quante volte ne abbiamo già parlato? O tu non hai nessun riguardo per me, o stai diventando stupida!"
"James!"
"IO STO A SAN MUNGO, PER I FOTTUTI FOLLETTI!"
Il fuoco del camino si spense di botto.
Ogni volta che perdeva il controllo lui faceva capitare qualcosa di violento. Ma era il suo sguardo crudele, il veleno delle sue parole ad abbatterla.
"E ti pare che io possa stare QUI??" urlò James, "Fare l'amore con te nella stanza dove LUI è stato torturato?? Dov'è morto per causa mia??"
Si prese i capelli in un gesto plateale, mostrandole la cicatrice che aveva sulla fronte. Un orribile segno rossastro, che zigzagava dal sopracciglio fino allo scalpo e si diramava come un tronco malato.
"QUESTO ME LO RICORDA GIÀ!"
Una cupa sequenza di pensieri allora trapassò la mente di Lily: James non stava facendo i progressi sperati. Suo figlio sarebbe andato presto miglia lontano da lei lasciandola sul ciglio di un pozzo che per anni aveva scongiurato. La solitudine era inevitabile.
"James." cercò un approcciò più dolce, ma tremava come una foglia. Aveva bisogno di speranza, come aveva bisogno di lui. "Dimentichiamoci tutto, per favore. Stava andando così bene poco fa."
"Cioè vuoi che facciamo sesso?" disse lui senza emozione.
Lily annuì e fece cadere il cardigan ai suoi piedi, abbassandosi lentamente le spalline della maglia. Non portava mai il reggiseno, non le occorreva. Pure quel gesto sembrò divertirlo, più che eccitarlo.
"Allora, chinati."
"Come?"
"Giù."
Stava per ribattere qualcosa, quando la spinse a inginocchiarsi con il torso sopra il divano, su cui lei si accasciò come un fuscello.
"James."
Lo sentì slacciarsi la cintura.
"James..."
Lei fece per muoversi, ma lui la bloccò, serrando la mano sul suo avambraccio, schiacciandola.
"Non così, ti prego!"
"Hai detto che è quello che vuoi. Ti dò quello che vuoi."
Le sue parole la colpirono come uno schiaffo in faccia.
Con un gesto deciso James le abbassò la cinta dei leggings e la biancheria, e la penetrò.
La schiacciava col peso del suo corpo.
Le bloccava la testa e il braccio.
La stava strozzando...
Uccidendo...
Durò pochi minuti, forse secondi, perchè lui si ritirò imprecando. Lily capì che era perchè non riusciva a venire, perciò aveva mollato la presa.
L'ossigeno le riempie i polmoni. Era finita. Era viva. Lily non si mosse dal divano, ma tremando si risistemò la biancheria addosso, non per volontà, ma per vergogna.
Lo sentiva muoversi intorno, rivestirsi, prendere la giacca.
Non si dissero altro.
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Lily Of The Night - #harrypotter ff
Fanfiction(Best ranking: #1 in Snily) - COMPLETA Lily Potter ha cresciuto Harry da sola lontano dal marito psicolabile. James, ricoverato da 10 anni dopo la prima guerra magica, ha una cicatrice a forma di saetta che lo ha dannato. Harry, undicenne alla sogli...