Preparate i fazzoletti.
***
Con Remus se ne andava la speranza concreta di fermare James.
Nell'attimo in cui i suoi neuroni lo capirono, Lily tese le braccia tremanti a supplicare Diàn di andarsene da lì. Che magia poteva fare per proteggerlo? Smaterializzarsi con lui da qualche parte? Non aveva ormai più la forza per smaterializzare neanche sè stessa, e non aveva certamente la forza per contrastare magia potente.
"Ce ne andiamo insieme." rispose Diàn tenendola per le braccia, "Non ti lascio qui con lui."
James frattanto, contuso ma ancora lucido, si teneva a fatica al bracciolo del divano impiastricciandolo di sangue. "Snivellus, troia e bastardo... dovevate essere giustiziati dal mio licantropo, sarebbe stato... spettacolare... ma non importa..."
C'era davvero un'altra voce nella sua voce, sinistra, come un rantolo.
"Verrete giustiziati comunque... da me, dalla mia forma... di animagus... è un po' diversa ora... credo vi piacerà..."
Il suo respiro accelerò, diventando brevi ansimi. Ghignava.
"Non vedo l'ora di ucciderti con le mie mani... Snivellus.... no, non con le mani..."
Tutti i sensi di Lily vennero scossi dal presentimento di pericolo incombente.
Il corpo di James cominciò a mutare. Divenne grande. Molto più grande di un cervo. Una massa nera di pelo, zanne e zoccoli, con corna abominevoli, ritorte e serpentine, che sfioravano il soffitto. Sembrava l'incrocio tra un'alce e una capra, con la bocca da squalo e due biglie rosse, frontali e fiammeggianti, gli occhi.
Fu questione di pochi secondi. Diàn si mise davanti a Lily per proteggerla e la bestia lo azzannò sulla spalla, squarciandogli la gola da parte a parte. Poi lo scaraventò al suolo, accompagnato dall'urlo di Lily.
La mascella del mostro era fatta in modo tale da sembrare incurvata in un sorriso, invece si stava solo aprendo per attaccare anche lei. Ma Lily vide quel sorriso. E tutta la sua magia reagì. Impose le mani e gridò un incanto Stupeficium disperato e letale.
La creatura venne scaraventata indietro, si schiantò contro la finestra che cedette come colpita da una cannonata, e precipitò giù, nel bel mezzo di Regent Street.
Lily fu sbalzata indietro dalla potenza del suo stessa incantesimo, ma si riprese in qualche secondo e, nella calma che seguì lo schianto, il suo primo pensiero fu per Diàn.
"No! NO! Ti prego..."
Il suo corpo era a pochi metri da lei, immobile, supino, contornato dal suo sangue rosso scuro. Invano tentò di rianimarlo con la bacchetta e vari incantesimi: Diàn era un babbano, la sua anima non faceva resistenza magica alla morte. Il suo cuore si era fermato. Non poteva fare nulla.
Lily proruppe in un grido di dolore. Si accasciò su di lui, il sangue ancora caldo che le tingeva la camicetta premaman.
"Colpa mia... è stata tutta colpa mia..." biascicò tra i singhiozzi.
Il dolore si propagò nel vuoto lasciato dalla vita strappata. Rimbombò in lei come un tuono in una voragine senza fine.
Nel sentire la propria anima risucchiata in quel crepaccio Lily vide che anche tutto il male che aveva perdurato nella sua vita veniva risucchiato. La abbandonava.
C'era quasi sollievo in quel senso di estraniamento, di perdita, di nulla. Se tante volte in quei mesi aveva cercato di resistere alla depressione ora davvero non poteva che abbandonarsi alla corrente nera, luttuosa delle sue acque.
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Lily Of The Night - #harrypotter ff
Fanfiction(Best ranking: #1 in Snily) - COMPLETA Lily Potter ha cresciuto Harry da sola lontano dal marito psicolabile. James, ricoverato da 10 anni dopo la prima guerra magica, ha una cicatrice a forma di saetta che lo ha dannato. Harry, undicenne alla sogli...