44. Cerva

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Pronti per il gran finale della storia? Scherzo ci vuole ancora qualche capitolo. Comunque preparatevi ad altri vari, terrificanti colpi di scena. Non mi andate in iperventilazione!

***

Gli zoccoli argentati passeggiavano silenziosi nel corridoio.

Lentamente, molto lentamente il Patronus si affacciò alla camera da letto di James dove non si udiva alcun rumore. Lily vide, tramite gli occhi di cerva, che James e Nagini dormivano entrambi nel letto, l'una disgustosamente avviluppata al corpo dell'altro. In ogni caso, Nagini non si sarebbe accorta del Patronus dato che i serpenti hanno la vista termica, o così si augurava. 

Lily aveva creduto meglio aspettare che fosse notte fonda e che i due dormissero per tentare qualsiasi azione. Se James fosse tornato a controllarla e si fosse accorto che lei non c'era, si sarebbe ridotto il suo vantaggio.

Che rendeva la fuga difficile, ma non impossibile, era il fatto che non poteva smaterializzarsi in casa. James l'aveva incantata con una barriera, che rispondeva solo a lui. Ma Lily aveva già ovviato altre volte a questo problema, incantando il proprio corpo a non produrre alcun rumore al contatto con gli oggetti: l'effetto di una pozione che teneva, fortunatamente, nell'armadietto del bagno.

Doveva quindi sfruttare il momento, e doveva essere rapida e silenziosa.

Bevette d'un fiato la fiala di pozione, e fece per uscire dalla porta quando realizzò di essere in accappatoio. Non aveva tempo di rivestirsi, la pozione, in dose così piccola, non durava che 10 minuti! Fece un fagotto con i vestiti e le scarpe e a quel punto uscì dal bagno. Avrebbe potuto correre, o battere contro il muro, non si sarebbe sentito nulla, ma il suo respiro sì, si sentiva, e Lily lo trattenne fino a che non fu fuori casa.

Era libera.

Il cuore le batteva a mille. Scappa! urlava la voce dentro di lei.

Scese i tre piani di corsa, ma al piano terra si fermò.

E se James avesse 'fiutato' la sua traccia a casa di Diàn? Se occortosi della sua assenza avesse cominciato le ricerche, e trovato qualcosa da Diàn che provasse che era stata da lui? Lily, si tappò la bocca con una mano nel ricordarsi dei suoi muffins. Ci aveva messo la firma, perchè li aveva conditi con un incantesimo di amicizia. Diàn non poteva averli mangiati tutti per cena... E inoltre. Lily aveva anche bisbigliato qualche parolina al muro ammuffito affinchè restasse sempre asciutto, all'insaputa del professore. Un'altra traccia magica. 

Ora Diàn era in pericolo a causa sua. Il suo piano perciò doveva includerlo, e far sì che fosse al sicuro.

Bussò alla porta del suo monolocale, ma non produsse rumore. Era ancora sotto l'effetto della pozione. Continuò a bussare, in preda all'ansia, fino a che non si sentirono le nocche sul legno. Si sarebbe svegliato?

"Diàn. Diàn!! Sono Lily!!"

Urlare non poteva. E se fosse entrata alohomorando il chiavistello... No, da babbano lo avrebbe preso come un'effrazione. Non avrebbe capito.

Bussò ancora. L'androne delle scale nell'oscurità era sempre più freddo, e sempre più vuoto. Immaginò che tutto quel vuoto non potesse reggere il peso del terzo piano, dove dormiva, o vegliava, il male. Il terzo piano si abbassava sempre più, sopra la sua testa, in silenzio.

"Apri ti prego, Diàn!" sussurrò, nel panico.

In quel momento sentì la chiave girare nella toppa.

"Lily?!"

Diàn sbattè le palpebre per metterla a fuoco nel buio, e la squadrò. In accappatoio, scalza, con i vestiti tra le mani...

Lily Of The Night - #harrypotter ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora