38. Astolfo

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"Dov'è?!"

"L'ho portato da me, signore, ho pensato..."

"Hai fatto bene."

Weasley, Granger e una moltitudine di studenti si voltarono a guardare il preside correre fuori dal salone a rotta di collo, seguito da Hagrid. Hermione diede un occhio anche alla McGranitt e al tumulto che in pochi secondi si era scatenato tra i professori, l'unico che non partecipava gran che era Raptor che si guardava intorno con aria stupida. Di lui era sempre meno convinta.

"Devono averlo trovato!" sentenziò Hermione ai compagni. Ron non aveva idea di chi o cosa stesse parlando, ma era assai curioso di sapere cosa aveva fatto volare Silente in quel modo. Sembrava un affare serio.

"Come chi? Caschi sempre dalle nuvole tu? Il professor Piton, ovviamente."

"Credevo si fosse preso una vacanza, non che lo stessero cercando per qualche motivo."

"Ma ragiona. Piton non si è più visto dal giorno della tempesta, a turno la McGranitt e Vitious lo hanno sostituito nella classe di pozioni, purtroppo: non hanno fatto che contraddirsi per tutto il tempo, almeno lui era preciso."

"Almeno abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo da che il peggiore insegnante di Hogwarts se n'è andato." puntualizzò Ron, a ragion veduta.

"E..." continuò Hermione senza badargli, "per giorni i patroni hanno vagato nel circondario."

"Io ne ho quasi accarezzato uno", disse Patil Parvati con un gran sorriso, "un furetto... era adorabile!"

"Sapientina, tu dici..." fece George Weasly a Hermione, masticando una salsiccia "che stavano cercando la salma di Piton?"

Lei annuì gravemente, come un piccolo capo della forze dell'ordine che dà annuncio alla comunità.

La voce della professoressa McGranitt si impose sul brusio generale disponendo che tutti riprendessero la cena normalmente e che dopocena i prefetti scortassero immediatamente gli studenti nelle case.

Frattanto, Albus procedeva a grandi passi verso il campo delle zucche. Non capiva perchè Hagrid cercasse di trattenerlo. Non smetteva di chiamarlo e di rallentarlo, ma ormai aveva raggiunto la capanna.

"Signor Preside! Forse non deve... Credo che nessuno deve vederlo, signore, con rispetto."

"Sono assolutamente d'accordo."

"Prima di entrare..." Hagrid gli mise una manona sulla spalla, gli occhi neri gli brillavano nell'oscurità. Il mezzo-gigante non avrebbe mai osato imporsi fisicamente sul più grande mago di tutti i tempi se non fosse stato per qualcosa di molto serio. "Deve saperlo. Non è in buono stato."

Le ossa scapolari del vecchio ebbero un tremito sotto le sue dita tozze, ma senz'altro indugio, e senza convenevoli, Silente spalancò la porta.

La capanna di Hagrid era sempre la stessa, se non per la presenza di un grosso groviglio di arbusti depositato sopra un tappeto di pelle d'orso.

"È lui?" disse Silente. Ma la domanda suonava più come un'affermazione.

"Temo proprio di sì, signore."

Albus rimase per qualche secondo a fissare quello strano bozzolo di rampicanti. Non si diede tempo di riprendere fiato, e si inginocchiò a osservare i fiori bianchi che puntellavano il fogliame. Sembrava in tutto e per tutto un sarcofago di piante, qualcosa che avrebbe prodotto il Tranello del Diavolo, ma non si trattava di quello.

"Se sposta le foglie qui..." fece Hagrid mesto, indicando un'estremità.

Albus lo fece, e scoprì un piede. Era cianotico.

Lily Of The Night - #harrypotter ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora