19. Ingredienti

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Era una lista di funghi.

Per la precisione 140, e alcuni pittosto rari: Bulbithecium, Emericellopsis, Hapsidospora, Scopinella, Tilakidium, Payosphaeria...

La pozione che avrebbe dovuto preparare per Lily consisteva di soli funghi. Richiedeva il tempo di una settimana, e l'impiego di incantesimi in lingue morte. Si accompagnava a un rito misterico che doveva avvenire secondo determinati parametri, e prevedeva reazioni instabili e imprevedibili.

Era magia nera, pensò Severus, leggendo e rileggendo la piccola pergamena di Fu Qiòng.

Si passò una mano sulla fronte, chiudendo le dita sopra il setto nasale, come faceva sempre quando era concentrato. Possedeva già, secchi o in apposite conserve, 59 dei 140 funghi, la serra della scuola ne coltivava altri 50, gli altri doveva cercarseli da solo. Il rito si doveva tenere di luna piena, e la prossima luna piena sarebbe stata il 31 ottobre, nella notte di Samhain.

La venerabile quindi aveva già calcolato i tempi, e lui doveva rispettarli...

Improvvisamente il suo naso captò un odore sgradevole.

Guardò i banchi davanti a lui, dove molti ragazzini stavano chi lamentandosi, chi tappandosi il naso, chi alzando la mano disperati.

"Professore, il mio calderone sa una strana puzza..."

"Anche il mio..."

"Professore, nella mia pozione ci sono delle bolle a forma di siluro."

"La mia pozione mi ha appena parlato, professore."

Severus roteò gli occhi al cielo. Non riusciva a credere che avessero sbagliato un'altra volta.

"Va bene, va bene. Basta. Tutti fuori da questo tugurio. Su. Per oggi avete finito."

I ragazzi presero le loro cose sollevati: non avevano fatto neanche venti minuti di lezione.

Li accompagnò fuori, e fu particolarmente cauto con un piccoletto che aveva la faccia verde e sembrava sul punto di rimettere.

Poi corse dentro e fece un perfetto incanto evanesco per sbarazzarsi di quella schifezza, prese la pergamena e si diresse di filato nei corridoi.

Minerva McGranitt stava giusto camminando a passo svelto verso i sotterranei, dove si trovavano i laboratori, e non ne era precisamente contenta. Vederlo comparire all'improvviso, in senso opposto, le fece risparmiare altri piani di scale.

"Ah, che gioia, Severus, cercavo giusto t..."

Il mago la superò senza neanche notarla. Cosa che la lasciò abbastanza sbigottita. Aveva le gambe troppo lunghe e qualche decennio meno di lei, non avrebbe potuto stargli dietro. Ma riflettendoci, quello era orario di lezione per lui: si stava assentando? e dove stava andando così di fretta?

Il corridoio nord, l'androne dei trofei, scale, la hall e infine l'uscita. Severus prese la strada per la capanna di Hagrid e discese la collina.

Erano le 18 passate, la nebbia del crepuscolo cominciava ad alzarsi e con quella un bel freddo che penetra nelle ossa. Severus trasfigurò una sciarpa da alcuni rami d'erica e un secondo mantello di pelle da foglie ammonticchiate a ridosso della staccionata.

"Ottimo lavoro! Professore." lo salutò il grosso custode, che con un forcone in mano, raggruppava le frasche lì vicino.

"I babbani ci minacciavano con quello nei tempi antichi. Attento a non essere frainteso." gli sorrise Severus.

Hagrid sollevò i cespugli che aveva per sopracciglia, e rise, senza ben sapere se lo divertisse la battuta o il fatto che Severus Piton avesse appena scherzato con lui.

Lily Of The Night - #harrypotter ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora