Lily Of The Night - #harrypotter ff

40. Natale

O voi che leggete, sapevatelo che James in questa storia è un vero sadico. Siete nuovamente avvertiti. Da qui in poi entreremo nella happy famigliola disfunzionale Potter. PS. Chi è che non ha mai assistito a qualche piccola tragedia a Natale, io dico che si è tutti più psicotici, altro che più buoni. PPS. certo che scrivere il capitolo di Natale in pieno Luglio è estraniante. Mi sono messa sul pc un video di 9 ore di campagna irlandese battuta dalla pioggia. Bado alle ciance. Ecco il capitolo.

*

Il sentiero ghiacciato proseguiva leggermente in salita fino a oltre la fila di alberi che demarcava Morewood. Erano bianchi di brina, la neve non cadeva ormai da tre settimane. Lily andava loro incontro in solitaria, come a un appuntamento con una schiera di spettri.

Harry si era rifiutato di accompagnarla a raccogliere gli addobbi natalizi. Era sempre più schivo. Le sembrava cresciuto troppo velocemente in poco tempo: studiava, faceva i compiti e stava per conto suo, coinvolgendo di rado i genitori. Doveva accettare che suo figlio avesse vissuto un trauma, un pestaggio e un lutto, rispettare il suo distacco e continuare a sperare che fosse solo momentaneo.

D'altra parte tutti i suoi sforzi erano per contenere James e per farselo piacere. Aveva scoperto che non era ingestibile, se lo si assecondava sempre; ma ciò era abbastanza difficile da sopportare. James era come un bambino viziato, e da un'attenta osservazione si capiva come i suoi 'momentini' non erano dovuti a perdita di lucidità, quanto piuttosto a perdita delle staffe. Le sembrava perfettamente in grado di controllorarsi, anche nei raptus, e questo la inquietava.   

Ripensò al giorno in cui era tornato, gli era bastato così poco per riconquistarla. I suoi occhi castani, contornati da folte ciglia scure, erano stati solo per lei. Non le aveva fatto una carezza in dieci anni, nè l'aveva cercata per un bacio, e lei si era sentita indesiderata per tutto quel tempo. Che lui le sfiorasse la mano, che se la portasse alle labbra e delicatamente vi stampasse un bacio e le dicesse che voleva ricominciare da capo, dare a lei e a Harry una vita migliore, fu tutto.

Non c'erano state scenate quando salirono in camera, non sembrava turbarlo come una volta che quello fosse il luogo dove era morto Sirius. Avevano fatto l'amore e, per quanto non fosse entusiasta del suo atteggiamento dominante e un po' brutale, tutti quei piccoli miracoli messi insieme erano stati sufficienti a farle dimenticare il brutto episodio sul divano dell'estate passata. E Severus. Aveva completamente dimenticato Severus.

D'altronde Severus non le aveva mai fatto provare le farfalle nello stomaco. Non l'aveva incatenata a sè con uno sguardo, con un sorriso sornione e malandrino. Per James lei avrebbe fatto follie, non per Severus. Non era già stata una follia riaccogliere suo marito in casa? L'aveva brutalmente violentata e lei gli si era offerta come un bouffet. L'altro la chiama sangue sporco una volta, e per lei non esiste più. Questa era la verità. Essere suo amico equivaleva a essere solo una presenza consolatoria, a cui lei non avrebbe dato nulla, ma avrebbe chiesto tutto. Fino ad annientarne il cuore.

"Lily, oh, ma che stai facendo? Ti fai male se stringi l'agrifoglio in quel modo."

Lily ignorò completamente la signora Tristlebridge e non smise di stritolare il ramo di agrifoglio tra le mani nude, fino a che l'altra intervenne staccando le sue dita a poco a poco. Il sangue, sui suoi palmi escoriati, si mescolava alle bacche spappolate. Che dolore edificante! Rendeva quasi fastidioso il sollievo di sentire la brezza pungente di dicembre su quelle piaghe.

"Signora Tristlebridge, glielo avevo già detto: noi dobbiamo raccogliere l'agrifoglio a mani nude. È la tradizione."

Aveva spiegato alla sua vicina di casa che faceva parte di una antica religione per cui c'erano dei rituali specifici. La signora era cristiana, ma si era dimostrata molto aperta e comprensiva. Era vero che gli stregoni raccoglievano tradizionalmente l'agrifoglio a mani nude, talvolta anche coi denti, e senza incantesimi; il loro sangue aveva tinto le bacche di rosso, diceva la leggenda.