Capitolo 1: Recitare la mia parte.

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•Qualche tempo prima•

Aideen

La musica rimbomba forte nella stanza mentre mi arrotolo una ciocca di capelli neri attorno all'indice. Incrocio le gambe e dondolo un po' il piede, osservando la scena che mi si presenta davanti.

La stanza più importante dell'Inferno è piena, questa volta. I demoni ballano, mentre l'odore di dolore e di tristezza dei dannati scorre ancora nelle loro vene. Appoggio un po' di più la schiena al trono sul quale sono seduta, e il mio sguardo si ferma su due figure in particolare.

Lei indossa un vestito rosso molto aderente, che mette in risalto le sue forme e il suo potere. Anche se sono leggermente lontana, riesco a vedere i suoi occhi verdi truccati con un ombretto marroncino, che sembrano stuzzicare il suo accompagnatore.
Lui, con un completo rosso, ha le mani snelle sui suoi fianchi, e riesco ad accorgermi del modo in cui li stringe un po' più forte del normale quando lei avvicina la bocca rossa al suo orecchio. I capelli scompigliati di lui si infuocano, mentre quelli di lei, già rossi, sono legati in una coda molto alta e ordinata.

Li osservo mentre si muovono al ritmo della musica, e dopo un po' i miei pensieri si allontanano dalla scena.

Era da tanto che non venivo in questa stanza. Anzi, era molto tempo che non mi permettevano di venirci.
Dopo avermi trascinata fino all'Inferno, il demone di fuoco non è stato molto... gentile come prima. Non si fidava abbastanza, diceva. Mi ha fatto capire in fretta che per uscire dalla stanza che mi fa da camera da letto dovevo riacquistare la sua fiducia.
Sono restata intrappolata in quella stanza per giorni, forse mesi. Non ne ho idea, dato che qui il tempo non è lo stesso che sulla Terra. Non ci sono calendari e non c'è il sole, quindi è piuttosto complicato capire che giorno siamo. Tutto gira intorno ai turni dei demoni e nient'altro.

Deglutisco e sfioro  il tessuto costoso del mio vestito nero con un dito. Sono tornata ad uscire soltanto poco tempo fa. Due o tre giorni, forse.
Kai mi ha accompagnata qui, nella sala che questa volta è da ballo. Non appena sono entrata, ho capito benissimo che maschera dovevo indossare. Quella della figlia del diavolo, di Aideen Stella Del Mattino. Un sorriso di indifferenza sul viso e il potere direttamente emanato dai miei occhi rossi.

Un'immagine, una recita. Tutto questo è soltanto una recita per far capire a tutto il popolo infernale che sono tornata, e che sono sua.

Torno a guardare Kai e Katherine che si muovono insieme, e li vedo parlare.
Parlare. Non ho detto una parola da quando siamo arrivati all'Inferno. Nemmeno una. È l'unico modo che ho per esprimere il lutto che mi lacera ancora il petto.

Il viso bruciato della mia amica Jessica torna spesso a tormentarmi gli incubi, e non posso fingere. Deve esserci un contrappeso. Porto la maschera di indifferenza, recito la mia parte, ma non faccio più sentire la mia voce.

«Aideen.»

Alzo lo sguardo verso la persona che mi ha chiamato, e per poco la mia maschera cede. Anakin mi sorride timidamente.

Lascio che veda il mio leggero sorriso. Sono contenta di vederlo. L'avevo intravisto ballare qualche volta, ma lui non si era mai avvicinato. Adesso invece è di fronte a me, con un bel completo nero addosso, e i capelli pettinati, per una volta. Come al solito il suo viso abbronzato è truccato con un po' di matita nera, e i suoi anelli e orecchini tintinnano quando si muove.

Allunga una mano verso di me. La guardo un pochino, poi la afferro. Mio fratello sembra sollevato, e sento le ombre ribelli solleticarmi le dita.

Ci avviciniamo alla pista da ballo. Una prima parte è dedicata ai demoni superiori, mentre quella più bassa invece, ai demoni meno potenti ma comunque importanti.

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